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Giovedì, 02 Maggio 2024

L'ex Cavaliere vorrebbe fare da mediatore nella Lega Nord sul caso Tosi

Flavio Tosi minaccia  di candidarsi alla presidenza del Veneto con una lista autonoma targata Liga Veneta. Matteo Salvini avvisa il sindaco ribelle: "Chiunque non sostiene Luca Zaia si mette fuori". Roberto Maroni invita "ad aspettare qualche giorno" nella speranza che le parti trovino un'intesa. Zaia glissa sull'ipotesi lista Tosi: "Ognuno è libero di fare quel che vuole", dice anche se è probabile che non ne sia affatto contento. Una pattuglia di 3-4 parlamentari tosiani guidata dalla senatrice Patrizia Bisinella, invece, sta pensando di lasciare il gruppo del Carroccio in Parlamento "se Milano non ritirerà il commissariamento del Veneto". Intanto, i margini per arrivare ad una soluzione di compromesso tra tutte le parti in causa appaiono sempre più ridotti. Ed anche il tempo stringe: domenica scade l'ultimatum per ricucire dato a Tosi da Salvini che, nel frattempo, esclude la convocazione di un nuovo consiglio federale della Lega Nord per rivedere la nomina del commissario inviato in Veneto.

"Non credo in espulsioni immediate dalla mezzanotte di domani di leghisti aderenti a 'Ricostruiamo il paese' di Flavio Tosi". Lo afferma il consigliere regionale veneto del carroccio Matteo Toscani che in seno all'assemblea, pur mantenendo la tessera della Lega. Per Toscani il documento, deciso dal Consiglio "è una sorta di forzatura nel tentativo di riavvicinare Tosi a Matteo Salvini". Per Toscani poi la Lega non ha l'elenco degli iscritti di 'Ricostruiamo il paese'.

"Tosi si sta comportando come una persona che è fuori dal movimento". Lo ha detto Massimo Bitonci, esponente della Lega Nord e sindaco di Padova. "E' estremamente grave - ha spiegato Bitonci - quando il segretario della Liga Veneta va a trattare con altri partiti e movimenti politici per candidare se stesso. Questa fondazione che lui ha creato 'Ricostruiamo il Paese', fa tesseramento quindi non è una fondazione ma si presenterà alle elezioni amministrative come simbolo di partito".Intanto

Il Cavaliere dovrebbe fare da mediatore per far accettare a Salvini una lista esterna di appoggio a Zaia nella quale potrebbero rientrare sia Tosi che lo stesso Ncd. Ma la risposta indiretta del segretario leghista lascia intendere che si tratta di una strada difficile: "Non mi interessano alchimie o capriole", dice al termine dell'incontro con il Cav.

Salvini e Tosi sembrano due bolidi in corsa. Tirano dritto e nessuno dei due apparentemente è intenzionato a frenare per darla vinta all'avversario. Una gara folle che rischia di portare la Lega a schiantarsi ed a perdere la competizione elettorale. E' questa l'unica motivazione che potrebbe spingere i due leader padani a mettere da parte le armi e trovare un compromesso, al di là delle dichiarazioni di facciata. Certo, il clima non è propizio e gli annunci a distanza, via stampa, non aiutano. "Nel mondo civile per evitare le liti hanno inventato le regole ed è sufficiente rispettarle", sottolinea il primo cittadino scaligero. "Chiunque non sostiene Luca Zaia si mette fuori dalla Lega. In Veneto l'alternativa è fra Zaia e Moretti", taglia corto il leader del Carroccio. "Cosa mi farei scrivere su una maglietta? Io non sono un tipo da magliette, né da felpe. Non è per irriverenza verso Salvini.

Non ho mai fatto politica con questo tipo di comunicazione", contrattacca Tosi. A sua volta Salvini ricorda l'ultimatum dato agli iscritti della Lega di lasciare la fondazione di Tosi per evitare l'espulsione: "Da martedì chi è in Lega è in Lega, lavora per la Lega e non per altri partiti. Abbiamo un patrimonio da preservare e offrire ai veneti se lo vorranno votare. L'alternativa sarà fra Zaia e la Moretti, chiunque si ponga fuori da questa alternativa non va da nessuna parte".

La formazione delle liste in vista del voto per l'elezione del nuovo governatore è in altissimo mare. E si innesta nell'ancora più complesso groviglio delle alleanze: il segretario del Carroccio oggi ha visto Silvio Berlusconi a Milano e ha strappato il sostegno di Forza Italia alla candidatura di Zaia in Veneto. Non così per Liguria e Toscana dove restano ancora da sciogliere i nodi sulla scelta del candidato di centrodestra. E' ancora alla finestra l'Ncd di Angelino Alfano. Il leader centrista attende di capire come finirà tra Salvini e Tosi per sciogliere le riserve su un eventuale appoggio alla lista autonoma del leader veronese. Ipotesi, quest'ultima, appoggiata da parte del partito a Roma ma non digerita dagli esponenti locali, pronti invece a varare liste autoctone per seguire Zaia con il quale attualmente sono al governo. L'arma segreta di Alfano è però la Campania, dove Fi per vincere ha bisogno dell'appoggio di Ncd.

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