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Folla di cronisti per il caso Ruby

È terminata l'udienza pubblica davanti alla Sesta sezione penale della Cassazione dove si celebra il processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi. I giudici sono già in camera di consiglio. La trattazione dell'udienza si è chiusa con l'arringa difensiva dell'avvocato Filippo Dinacci che ha concluso per l'inammissibilità e il rigetto del ricorso del Procuratore generale di Milano contro l'assoluzione dell'ex premier. La sentenza è attesa in serata. 

I supremi giudici devono decidere se confermare o meno l'assoluzione dell'ex premier dall'accusa di prostituzione minorile e concussione che, in primo grado, gli erano costate la condanna a sette anni di reclusione.

A introdurre la vicenda giudiziaria è stato il consigliere Orlando Villoni, che sarà anche l'estensore della sentenza. Il collegio è presieduto da Nicola Milo, e dai consiglieri Giorgio Fidelbo, Stefano Mogini e Gaetano De Amicis.

Nel processo Ruby in corso in Cassazione, il pg Scardaccione ha chiesto l'annullamento della sentenza di assoluzione per Silvio Berlusconi.

Per il pg Scardaccione sono "pienamente provate" le accuse di concussione e prostituzione minorile a carico di Silvio Berlusconi per cui, a suo avviso, la Corte di Appello non dovrà riaprire il dibattimento vero e proprio ma solo rideterminare la pena stabilita in primo grado

"L'episodio nel quale Silvio Berlusconi racconta che Ruby è la nipote di Mubarak è degno di un film di Mel Brooks e tutto il mondo ci ha riso dietro": lo ha detto il pg della Cassazione Scardaccione in un passaggio della requisitoria.

La telefonata di Silvio Berlusconi al capo di gabinetto della Questura di Milano Pietro Ostuni, fatta mentre l'ex premier era in visita ufficiale a Parigi, ebbe l'effetto di esercitare "una pressione irresistibile ed è stata di una violenza grave, perdurante e inammissibile per la sproporzione" tra la persona che chiamava e quella che riceveva la chiamata: lo ha detto il pg della Cassazione Scardaccione nella requisitoria del processo Ruby. Secondo il pg, "non c'è alcun dubbio sul fatto che ci sia stata costrizione e che abbia ottenuto la indebita prestazione in un settore delicatissimo quale è quello della custodia dei minori". La prestazione indebita - ha detto il pg - è stata aver ottenuto "il rilascio di Ruby, rimessa sulla strada".

Per il pg della Cassazione Eduardo Scardaccione, la circostanza che Noemi Letizia e Ruby fossero due minorenni "non è una coincidenza" e rende "non credibile" che solo Silvio Berlusconi non sapesse della minore età di Ruby quando tutto il suo entourage ne era al corrente". Il pg ha ricordato quello che ha detto Ruby: "Noemi è la sua pupilla e io il suo 'fondoschiena'". Quella per le minori era una "passione del drago": così l'ex moglie di Berlusocni Veronica Lario aveva definito il marito e il pg lo ha ricordato.

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