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Psicosi ebola a Roma

Psicosi ebola a Roma. Un immigrato somalo era stato trasportato all'Umberto I a Roma con il sospetto che potesse essere infetto dal virus Ebola ma in realtà ha avuto un attacco di epilessia. I primi accertamenti medici al nosocomio romano hanno escluso il contagio da Ebola. L'Umberto I è uno dei tre ospedali romani, assieme allo Spallanzani e al Gemelli, di riferimento per le malattie infettive. L'allarme è scattato quando l'immigrato all'Ufficio Immigrazione della Questure ha avuto un malore: aveva la febbre, era sudato e perdeva sangue dal naso.

"Il paziente K.D. ricoverato presso il reparto di malattie infettive del Policlinico Umberto I non risulta affetto da alcuna patologia infettiva trasmissibile, la diagnosi è relativa ad una crisi epilettica". Lo afferma in una nota la Regione Lazio. "Si sottolinea ancora una volta la necessità di affrontare notizie di questo tipo con una raddoppiata dose di cautela", conclude al nota.

Virus Ebola ''vitale è stato isolato nello sperma umano fino a 7 settimane dopo la guarigione''. E' quanto afferma il Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc) nel report su Ebola datato 6 ottobre. Serbatoi di virus Ebola, si legge nel report, ''sono stati individuati nel latte materno e sperma dopo la scomparsa del virus dal sangue.

Un contagiato di Ebola è morto la notte scorsa in Germania, segnando il primo decesso nel paese: come riferisce l'agenzia tedesca Dpa citando fonti sanitarie ufficiali, si tratta di un dipendente africano dell'Onu portato a Lipsia dalla Liberia. Lo hanno reso noto oggi i responsabili dell'ospedale Sankt Georg, precisando che il decesso è avvenuto durante la notte scorsa. L'uomo, un dipendente sudanese delle Nazioni Unite di 56 anni, era arrivato lo scorso giovedì in Germania a bordo di un aereo speciale, attrezzato per il trasporto di pazienti affetti da malattie contagiose.

I medici dell'ospedale tedesco avevano definito la situazione del paziente, che aveva contratto il virus in Liberia, «estremamente grave, ma stabile». Era il terzo malato di Ebola arrivato in Germania. All'ospedale di Francoforte è ricoverato un medico ugandese, mentre dopo cinque settimane di cure l'ospedale di Amburgo ha dimesso il primo malato di Ebola, un esperto senegalese dell'Oms, trasferito in Germania. L'ospedale di Lipsia è uno sette dei centri clinici in Germania dotati di unità di isolamento per i malati affetti di malattia fortemente contagiose.

Il paziente messo in isolamento all'ospedale specializzato di Bruxelles Saint Pierre non ha più la febbre, che è scesa da sola. Potrebbe quindi non trattarsi di Ebola. I risultati dei test sono attesi entro fine giornata. L'uomo era stato ricoverato dapprima nella zona di Tournai, al confine con la Francia, dove i sanitari hanno fatto arrivare un'ambulanza militare specializzata per il trasporto a Bruxelles. La zona della Guinea dove l'uomo ha soggiornato per visitare la famiglia non è tra quelle colpite da Ebola.

A Dallas, identificata altra persona a rischio "Abbiamo identificato una persona a rischio per il contatto avuto con la infermiera contagiata al Presbyterian Health Hospital di Dallas": lo ha detto il direttore dei Cdc, Tom Frieden. Se il contagio "fosse avvenuto in isolamento - ha aggiunto - c'e' il pericolo di altri contagi"...

Nuova impennata della paura Ebola negli Stati Uniti dove si registra il primo contagio. Le autorita' sanitarie del Texas hanno individuato un nuovo caso: si tratta di un infermiera dell' Health Presbyterian Hospital di Dallas che ha curato Thomas Eric Duncan, il 'paziente zero' morto la settimana scorsa, ma che in ogni contatto con lui ha sempre indossato l'abbigliamento protettivo, guanti, tuta e maschera sul volto.Evidentemente c'e' stata una violazione del protocollo per la prevenzione, hanno affermato anche le autorità. Ora la nuova paziente e' in isolamento, le sue condizioni vengono definite stabili. Il virus e' stato individuato nei test preliminari a cui e' stata sottoposta e quindi le sono stati fatti esami piu' approfonditi, che hanno confermato la diagnosi. Si tratta della prima persona che ha contratto il virus negli Usa, poiche' Duncan si era ammalato in Liberia ed era arrivato in America quando ancora non aveva alcun sintomo.

 

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