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Salvini: "il semestre italiano è stato il nulla

" Non abbiamo sentito nessuna novità nel discorso di Renzi per la fine del semestre italiano. Ha ripetuto concetti autoreferenziali già sentiti in altre occasioni. 
Gli applausi ricevuti, a dire il vero scarsi, dal Parlamento europeo, anche questo scarsamente presenziato, non lo devono trarre in inganno. Il mondo che conta non è in quella Turris Eburnea, ma è fuori di lì. I cittadini lo valutano per i suoi risultati che sono del tutto deludenti: tutto va peggio di sei mesi fa, tutti gli indicatori economici sono peggiorati. E anche i suoi smodati attacchi a chi si richiama alle identità, altro non sono che patetici tentativi di arginare la caduta di consensi che sarà inevitabile.  Se gli Italiani ti chiedono "lavoro" e "sicurezza" non gli puoi rispondere con "cassintegrazione" e immigrazione incontrollata. Una cosa però va vista come positiva: in tutta Europa hanno percepito la spocchia, la supponenza e l'inconcludenza del premier".dichiara il vicepresidente dei senatori leghisti, Sergio Divina.

Matteo Salvini, accusa: "il semestre italiano è stato il nulla: lo dimostra quest'aula deserta".

Mentre la replica di Renzi era : ha fatto bene a sottolineare l'amarezza che i cittadini provano nel vedere le aule vuote del Parlamento: sono molto contento che abbia trovato il proprio banco al Parlamento Ue considerando la larga presenza che ha sui mezzi di informazione italiana e la forse minore presenza all'interno delle istituzioni europee".

Ecco alcuni stralci dell'intervento di Renzi:

"L'Europa è più grande delle paure e delle minacce, è più forte nei suoi valori di qualsiasi attacco". E' questo il messaggio di fermezza del premier Matteo Renzi che chiude a Strasburgo il semestre di presidenza italiana dell'Ue ricordando, così, il terrore di Parigi. Il presidente italiano, che rivolge anche un saluto a Giorgio Napolitano che "in queste ore lascerà l'incarico", non manca di sferzare l'Europa che deve "cambiare marcia o sarà il fanalino di coda del mondo". Mentre "l'economia italiana vive una fase di terrore, preoccupazione", anche a causa di "messaggi improntati non semplicemente all'austerity ma al terrore e alla paura del futuro".

"Credo che o l'Europa cambia marcia nell'economia o diventeremo fanalino coda di un mondo che cambia rapidamente".

"A nostro giudizio stiamo andando nella giusta direzione, ma dobbiamo fare di più. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, a credere nell'investimento sulla flessibilità". "Se quello che si e fatto in sei mesi per flessibilità e investimenti si fosse fatto nei sei anni precedenti l'Europa non sarebbe vicina alla deflazione".

C'è "una demagogia imbarazzante" nel dibattito europeo: "C'è un'idea dell'Europa che serve al mondo da un lato e dall'altro chi investe sulla demagogia e la paura e vuole rannicchiare i nostri valori in una fortezza".

"Lo spauracchio della demagogia può portare un decimale di voto in più ma se saremo leader" sapremo accettare "la sfida di far tornarel'Europa a fare il proprio mestiere".

"Quando si pensa di difendere la nostra identità richiudendoci in fortezze in nome della sicurezza, dobbiamo dire che la libertà è la precondizione per la sicurezza". "Non c'è sicurezza possibile senza libertà in Europa", aggiunge.

"I nostri nemici non potendo ucciderci puntano a cambiare il nostro modo di vivere: non possiamo consentirlo a nessuno".

"Il contrario di identità non è integrazione ma anonimato. Il contrario di integrazione è disintegrazione, rottura, distruzione". "Qualcuno in queste ore arriva a dire che dobbiamo vivere impauriti e rannicchiati, ponendo identità e integrazione in contrasto, ma da italiano e uomo di sinistra dico che non lasceremo mai la parola identità a chi grida più forte perché è una parola bella, che esprime il senso profondo di essere europei: sono fiero delle mie radici".

"L'Europa, costruita in questi anni, troppo spesso ha dato l'idea di essere troppo basata su economia, su vincoli e parametri: è stato un errore e il cambiamento della commissione Juncker negli ultimi sei mesi andava immaginato negli ultimi 6 anni".

Un saluto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, "convinto europeista che in queste ore lascerà l'incarico". Appena il premier ha pronunciato il nome del capo dello Stato dall'assemblea plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo è partito un lungo applauso. "Napolitano ha rappresentato anche in questi sei mesi la guida del nostro Paese: Giorgio Napolitano, convinto europeista che proprio in queste ore lascerà il proprio incarico avendo compiuto un lungo percorso di cambiamento e avendo affrontato le difficoltà in Italia con l'intelligenza e la saggezza".

"Fatti non foste per vivere come bruti ma per seguire virtute e conoscenza. Questo è un grande messaggio. Il Parlamento scelga: o vivere come bruti inseguendo un messaggio demagogico oppure segua la virtù e la conoscenza". Il premier Matteo Renzi a Strasburgo nel suo discorso nell'intervento di chiusura del semestre italiano dell'Ue ha citato Dante Alighieri su Ulisse. Lo stesso Renzi aveva aperto il semestre citando Telemaco.

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