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Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“Ha vinto il partito della spesa pubblica locale, cioè della spesa pubblica nella quale si annidano le maggiori sacche di spreco. Sono infatti stati cancellati i consistenti tagli di spesa preannunciati ma, soprattutto, gli enti locali hanno evitato che partisse anche in Italia un vero federalismo competitivo fra enti impositori, che è quanto Regioni e grossi Comuni in specie temevano più di ogni altra cosa perché avrebbe rivoluzionato il loro modo di operare. E’ il risultato dello stravolgimento della service tax delineata ad agosto e trasformata ora in un’elementare patrimonialina pura e semplice, senza alcun collegamento coi servizi, così da evitare ogni innovazione. Non vivremo, dunque, nessuna stagione di speranza per il miglioramento della qualità dei servizi e la diminuzione dei costi, andremo avanti col federalismo all’italiana, quello aggiuntivo cioè, che aggiunge nuove tasse locali e basta. Lo stravolgimento in questione estende inoltre l’applicazione ad ulteriore titolo e a nuovi contribuenti delle rendite Monti e cioè di una tassazione sulla casa spropositata, che molti proprietari non saranno in grado di pagare, avendo già da tempo dato fondo ai risparmi. Un pessimo segnale al mercato immobiliare ed agli investitori in edilizia, che bloccherà ogni segnale di ripresa.”.

Nel 2012, le Regioni meridionali,-dagli ultimi Rapporti Svimez- nel loro complesso, hanno subito una contrazione del Pil nell’ordine del –3,2%, superiore di oltre un punto percentuale rispetto al resto del Paese. Ma c’è di più. La contrazione nell’erogazione del credito alle famiglie si è fatta sentire, soprattutto, nel Sud, consolidando, così, il rischio di usura. In particolare, da un’analisi del Centro Studi della Cgia di Mestre, è emerso che dei 5miliardi di euro in meno che, in questo ultimo anno sono stati concessi alle famiglie italiane, quasi 3miliardi(pari al 59% del totale) sono stati “tagliati” alle famiglie del Mezzogiorno. Pertanto, sempre dall’analisi della Cgia di Mestre, l’indice del rischio di usura realizzato da più di 15 anni, nel 2012, la Campania, la Basilicata, il Molise, la Calabria, la Puglia e la Sicilia sono le regioni dove la “penetrazione di questo drammatico fenomeno sociale/economico ha raggiunto livelli molto preoccupanti. Mentre, la realtà meno “esposta” da questo fenomeno è il Trentino A.A., con un indice del “rischio usura” pari a 49,2%; seguono la Valle d’Aosta con 57,6% e il Friuli Venezia Giulia, con un indice del 69,7%(Cfr. ANSA del 30.09.2013), A questo punto, ciò che impressiona è la non certo nuova scoperta che a 150 anni dall’Unità dello Stato, il divario tra le due Italie non solo non è stato eliminato, ma, in un certo modo, si è aggravato. A nostro modesto avviso, una soluzione a questo “divario secolare” delle due Italie può venire dalle importanti proposte emerse da un recente Convegno “Logistica e sviluppo economico del Mezzogiorno”, organizzato, a Napoli, dal Centro Studi e ricerche per il Mezzogiorno(Srm). In particolare dal Convegno è emerso un dato importante:”L’export è l’unico dato positivo in un momento recessivo e grazie al Meridione cresce molto di più. In Italia il 2,2 per cento, dei primi quattro mesi vede al Sud una crescita dell’8,4 per cento e al Centro del 6,2 per cento, mentre le figure negative sono nel Nord-Est e a Nord-Ovest. Sempre dal citato Convegno, è emerso che le componenti fondamentali di questo successo attuale del nostro Mezzogiorno sono: 1) la ricerca; 2) l’innovazione; 3)la formazione di persone che sappiano controllare l’azienda, 4) l’internazionalizzazione. In conclusione, noi diciamo che sulla base di questi dati emersi dal Convegno, siamo ottimisti per una ricrescita del Mezzogiorno.

Il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:

“Le indiscrezioni sulla Service tax denunciano un completo stravolgimento delle informazioni ufficiali fornite dopo il Consiglio dei ministri del 28 agosto. Se dovessero essere confermate ci sarebbe da chiedersi se è cambiato il Governo o, comunque, cosa sia successo nel mese e mezzo che ci separa dalla fine di agosto”.

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