Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Giovedì, 30 Novembre 2023

Alla Frassati inaugurata …

Nov 07, 2023 Hits:691 Crotone

Book Baby Boom: una nuova…

Ott 25, 2023 Hits:1008 Crotone

Mostra sul giudice Rosari…

Ott 18, 2023 Hits:1197 Crotone

Rigenerazione urbana per …

Ott 17, 2023 Hits:1263 Crotone

Incoronata la Vergine del…

Lug 31, 2023 Hits:3165 Crotone

Rimini, ottimi i risultat…

Lug 26, 2023 Hits:3233 Crotone

Book Baby Boom, personale…

Lug 13, 2023 Hits:3581 Crotone

Book Baby Boom: Leggere C…

Giu 30, 2023 Hits:3750 Crotone

Dalle imprese “una mossa” contro una crisi, senza fine, delle opere pubbliche

In primis, diciamo che l’importo totale medio dei bandi di gara, pubblicati nel periodo 2011-2017, rivela che, ad eccezione del 2015, che presenta una forte crescita dovuta, presumibilmente, all’accelerazione della spesa legata ai Fondi strutturali della passata programmazione europea, si è attestato intorno a 180 milioni di euro (Cfr. Cassa Edile); importo questo chiaramente  limitato per risolvere  problemi come questi: qualità energetica, sostenibilità ambientale; sicurezza strutturale del nostro territorio; riqualificazione del patrimonio culturale esistente; rigenerazione urbana con qualità architettonica  e urbana; vivibilità e una riduzione del consumo del suolo. In questo contesto, piuttosto scoraggiante, a nostro modesto avviso, le imprese muovono “una mossa” contro una crisi, senza fine, delle opere pubbliche. Vediamo come. In particolare, Confindustria ha proposto questi due punti di partenza alla politica nazionale. (Cfr. “Il Messaggero del 17 febbraio 2018): 1) gli interventi sulle infrastrutture, in settori come: ambiente, territorio, logistica e comunicazioni; 2) le riduzioni fiscali riguardo: il costo del lavoro, il credito di imposta per gli investimenti al Mezzogiorno, i premi di risultato e le aliquote, in generale. Questi sono i risultati attesi, secondo Confindustria: già dal primo anno il tasso di crescita si porterebbe all’1,9%, al di sopra dell’1,5% stimato, continuando, poi, in accelerazione fino al 2,9; I nuovi occupati, in 5 anni sarebbero più di 1.800.000; il debito pubblico potrebbe scendere al 110% del Pil, ovvero, ben 14 punti percentuali, più in basso, di dove si troverebbe in assenza di interventi pubblici. In conclusione, ci auguriamo che questa Italia, straordinariamente attiva sul piano industriale, sia di buono esempio per l’intera economia nazionale e riceva riforme ed impegni concreti dalla politica nazionale.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI