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Torna l'allerta terrorismo in Italia

In Liguria e soprattutto a Ventimiglia torna l'allerta terrorismo. Da martedì pomeriggio sarebbe scattata una caccia all'uomo in tutta la Regione

Per tutta la giornata di ieri polizia e carabinieri hanno effettuato controlli straordinari sull’aeroporto di Genova e al terminal traghetti del capoluogo ligure. Secondo le informazioni diramate dall'Interpol, uno dei due ricercati si chiama S. K., ha 30 anni.

Secondo gli ultimi sviluppi dell’inchiesta che lo riguarda, vuole raggiungere la Siria. È accompagnato da un altro uomo, non ancora identificato. Il percorso pianificato per raggiungere il Medioriente, sempre secondo gli inquirenti, passa attraverso l’Italia. L’allerta è massima sul varco di Ventimiglia, alle porte con la Francia. E dà vita a un giorno e mezzo di ricerche, che coinvolge tutti i principali scali della Liguria. "Il fatto che siano passati da qui - spiega una qualificata fonte investigativa al Secolo XIX - è un sospetto, non una certezza

Di fatto a far scattare l'allarme è stata l'Interpol. Da Parigi sarebbero partiti, come riporta il SecoloXIX altri due giovani "fiancheggiatori dell’Isis" pronti a raggiungere la Siria. Viaggiano su un "furgone grigio con targa belga, sono armati e pericolosi". E, sempre secondo le notizie in possesso degli investigatori, sono diretti in Italia. L’Interpol contatta il Viminale, che dirama una nota di ricerca su tutto il territorio nazionale. In Liguria arriva un alert preciso: la coppia potrebbe transitare dal confine di Ventimiglia.

Intanto con gli accordi di Shkirat, in Marocco, la Libia "si è venduta agli stranieri" e l'Italia ha occupato il Paese e Tripoli: "Ve ne pentirete". E' un brano del messaggio audio-video di Abu Yusuf al Anabi, uno dei leader dell'Aqmi, il ramo nordafricano di al Qaida, reso noto dall'agenzia mauritana 'al-Akhbar', che afferma di aver ricevuto copia del messaggio.

Anabi definisce l'intesa sul nuovo governo libico una "cospirazione" e lancia strali contro Roma: "Ai nuovi invasori, nipoti di Graziani il generale della guerra dell'era fascista in Libia, ndr, vi morderete le mani pentendovi di essere entrati nella terra di Omar al Mukhtar (l'eroe della resistenza libica, ndr) e ne uscirete umiliati". "Non siamo un popolo che si arrende, dovrete passare sui nostri cadaveri. O vinciamo o moriamo", recita ancora il lungo audio intitolato "L'Italia romana ha occupato la Libia", a cui si accenna a "un generale italiano che ora comanda a Tripoli", forse in riferimento al generale Paolo Serra, senior advisor militare dell'inviato speciale dell'Onu sulla Libia Martin Kobler. Anabi è considerato uno dei più influenti leader dell'Aqmi. La veridicità del messaggio non può essere verificata in maniera indipendente.

 

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