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Domenica 9 Ottobre il Palazzetto dello Sport “San Giacomo” di Conversano(BA)ha ospitato le Fasi Regionali di Qualificazione ai Campionati Italiani individuali di Kata e Kumite, maschili e femminili, Esordienti A (12 – 13 anni).

Atleti e squadre provenienti da tutta la Puglia si sono confrontati in una competizione durissima.

Alla gara ha partecipato l’atleta della Asd LEONE Chiara Mele che, aggiudicandosi una splendida medaglia d’oro, è stata proclamata campionessa regionale nella categoria 68 kg femminili, nella specialità Kumite.

Una medaglia doppiamente ambita perché le permetterà di prendere parte ai prossimi Campionati Italiani di Ostia Lido, del 29 e 30 ottobre, presso il Centro Olimpico capitolino.

Anche un’altra karateca della scuderia LEONE scenderà in campo al prestigioso appuntamento: si tratta della vicecampionessa italiana Desiree Eronia, la quale, grazie al titolo conquistato il 21 e 22 novembre dello scorso anno ad Ostia Lido (RM, non ha dovuto partecipare alla Fase Regionale di Qualificazione.

Punte di diamante del Team LEONE, le atlete, guidate dal Maestro di Karate Cosimo Leone, vantano tra le esperienze più gratificanti la partecipazione, mesi addietro, al seminario con la Nazionale Italiana Giovanile di Karate.

Si è chiusa con un grande successo di pubblico ieri sera al Puglia Outlet Village di Molfetta la “Village Night”, la serata dedicata alle eccellenze del territorio tra vino, prodotti tipici e musica live con Massimo Lopez e la Jazz Company, i dj-set di Radionorba e la street music tra le vie del village.

La nuova stagione di shopping Autunno/Inverno del Puglia Outlet Village di Molfetta con le sue 90 boutique ha preso il via con una intera serata di puro intrattenimento.

Dalle 19,00 alle 24,00 le vie dello shopping si sono animate con musica e degustazioni delle più importanti cantine e delle eccellenze gastronomiche del territorio. Ben 40 le etichette delle migliori cantine pugliesi (Torrevento, Conti Zecca, Conte Spagnoletti Zeuli, Cantina Sampietrana, San Marzano, Tenute Rubino, Leone De Castris, Ognissole, Schola Sarmenti, Tenute Chiaromonte)  che hanno promosso la conoscenza delle produzioni d’eccellenza della Puglia. Il buon cibo e il buon vino sono stati accompagnati anche dalla buona musica. Dalle 19 alle 21 con la street music con artisti locali, mentre alle 21,00 nella piazza centrale del Puglia Outlet Village è andato in scena il Massimo Lopez Show con la Jazz Company. Il famoso showman si è esibito in un concerto gratuito con un repertorio di classici dello swing arricchiti da sketch e imitazioni, per una serata di puro intrattenimento.  Il tutto accompagnato da uno shopping sotto le stelle. Per l’occasione i negozi del Village infatti sono rimasti aperti fino a mezzanotte per la notte bianca dello shopping.

La serata è stata l’occasione per offrire agli ospiti pugliesi un appuntamento musicale e culturale allo stesso tempo.  Per il Puglia Outlet Village l’obiettivo è infatti creare un’integrazione con il territorio per vivere non solo un momento di shopping ma un’esperienza di shopping.

La Fiera del Levante non smentisce la tradizione e l'attrattiva per il suo pubblico affezionato: 49 mila 600 presenze complessive nella giornata di sabato 17, senza contare i circa 5000 spettatori del fuori-Fiera musicale all’Arena della Vittoria. Dalle rilevazioni di domenica alle 14, invece,  risultano aver avuto accesso in Fiera circa 40mila visitatori (i dati analitici complessivi della manifestazione saranno resi noti nei prossimi giorni).

Un successo dovuto soprattutto all’impulso dato dal Commissario straordinario Antonella Bisceglia, che per l'80a edizione ha puntato sull'internazionalizzazione e sull'apertura ai nuovi mercati: “questi sono solo i dati parziali, ma il dato fondamentale - dichiara Bisceglia – è che i quasi 55 mila ingressi  comprensivi degli spettacoli nella sola giornata di sabato sono un traguardo superiore al dato registrato negli ultimi 6 anni, con un incremento di visitatori paganti del 10% rispetto allo scorso anno. Questo si traduce in maggiori incassi, il risultato di una politica commerciale che funziona, e che ha trovato riscontro nell’entusiasmo degli espositori, pugliesi e non. Il ruolo della Fiera come attrattore turistico è anche suffragato dall’affluenza di visitatori da fuori regione, che fa il paio con le partnership avviate con gli espositori. L’Ente infatti non è un semplice locatario di spazi, – conclude Bisceglia – ma un “collega” affidabile per chi decide di investire nella Campionaria e nelle specializzate durante il resto dell’anno”.

La Campionaria è stata infatti una grande finestra sul mondo: 66 business meeting al padiglione “Il mondo a portata di Puglia” della Regione Puglia, 22 paesi rappresentati ai Country Desk (con il supporto del Corpo Consolare di Puglia, Basilicata e Molise), per un totale di 300 incontri d’affari, partnership, Country Presentation ed eventi di formazione organizzati in collaborazione con Puglia Sviluppo.

Risultati che gettano le basi per il futuro della Fiera, come ha confermato il presidente della Camera di Commercio Sandro Ambrosi: “la domanda che tutti pongono e alla quale abbiamo risposto è: cosa succede dopo l’Ottantesima Fiera del Levante? Abbiamo puntato sull’intesa con Fiere di Bologna, un sodalizio che già da quest’anno ha prodotto due start-up: CosmoProf e Mondo Creativo, due padiglioni dedicati al wellness e alla creatività manuale, con sessioni di formazione e training che hanno attirato migliaia di visitatori. È l’inizio di una collaborazione che beneficerà del know how condiviso tra il sistema fieristico pugliese e quello emiliano”.

Una rete di conoscenze che quest’anno ha trovato spazio anche grazie a “InItalyDesignInPuglia”, dove 32 designer pugliesi e 20 imprese hanno dato vita a 80 incontri (DtoB-Design to business) all’insegna dell’innovazione. E poi le mostre: “InItaly”, un exhibit interamente multimediale ideato da Federlegno Arredo Eventi, e “InPuglia”, curata da Puglia Design Store, un esperimento riuscito di collaborazione con la Regione e il gruppo The Hub.

Grande attenzione anche per le famiglie e per i bambini con il Family Village organizzato da Città dei Bimbi, il Baby Pit Stop e il Fanta Baby Show di Amaltea, iniziative che hanno fornito servizi di qualità e assistenza.

Ma la Campionaria 2016 si è concentrata anche sulla solidarietà. Un padiglione promosso dalla Regione Puglia è stato dedicato alla Ricostruzione, un momento di confronto che ha visto il Politecnico di Bari e la Protezione Civile Regionale insieme, per contribuire alla rinascita delle città devastate dal sisma dello scorso agosto.

Una campagna da dimenticare quella dell’uva da tavola in Puglia, compromessa a causa del maltempo che si è abbattuto con violenza anche ieri in particolare a Bari e provincia, mentre si registrano prezzi di mercato inaccettabili, nonostante il crollo delle quantità. Particolarmente colpita la zona tra Rutigliano, Conversano, Turi, Casamassima, Noicattaro, patria dell’uva da tavola, dove sono ingenti i danni al prodotto, alle piante, ai tendoni e ai teli.

“Il marciume acido ha seriamente compromesso – denuncia il Delegato Confederale di Coldiretti Bari, Angelo Corsetti - la produzione dell’uva da tavola, marciume formatosi per violenti e frequenti grandinate e nubifragi che hanno distrutto fino al 60% del prodotto e le previsioni del tempo non lasciano ben sperare.   A fronte dell’aumento del 40% dei costi di produzione che i nostri produttori stanno sopportando per salvare il salvabile, i prezzi dell’uva buona non hanno beneficiato dei minori quantitativi sul mercato e mentre in campagna si spuntano al massimo 40 centesimi di euro al chilo, in Germania 500 grammi di uva da tavola di Puglia sono commercializzati in questi giorni a euro 4,99”.

La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie all’enorme contributo pugliese e barese in particolare, l’Italia è il primo produttore al mondo con il 16% sulla produzione globale.

“Chiediamo alle istituzioni di ipotizzare un percorso straordinario – incalza il Direttore di Coldiretti Bari, Marino Pilati – per aiutare i nostri agricoltori colpiti da eventi calamitosi di straordinaria gravità, che non può essere il fondo di solidarietà nazionale ormai inadeguato a ristorare le perdite di prodotto. Sul fronte prezzi, invece, la forbice dal campo alla tavola è larghissima. Probabilmente non è ipotizzabile una legge che obblighi gli ipermercati a vendere prodotti locali, è invece praticabile l’ipotesi di preferire, nel rilascio delle autorizzazioni, quelle strutture che nella loro organizzazione commerciale e quindi nel loro regolamento societario dimostrano di saper valorizzare i prodotti legati al territorio ove si individuino approvvigionamenti di prodotti tipici direttamente dalle imprese locali a vantaggio sia della regione ospitante sia dei consumatori, per cui il prezzo finale non è gravato da ulteriori costi di trasporto”.

Le importazioni di uva da tavola in Italia ammontano a 25.000 tonnellate (circa il 3,2% dei consumi interni); di queste, una fetta consistente proviene dall'Europa (49%) e dall'America centro meridionale (circa il 25%), ed in particolare dai sue due principali paesi produttori Cile e Perù. La restante parte proviene dall'Africa (13,5%) ed Asia (4,6%).

Risulta eccessivo lo spazio riservato dalle catene della grande distribuzione italiana ed estera – secondo Coldiretti Puglia - ai prodotti provenienti dall’estero, soprattutto da Cile, Spagna, Brasile, Turchia, Marocco e Grecia. Peraltro, essendo ormai gli ipermercati il veicolo maggiore di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, sono determinanti nella formazione del prezzo del prodotto agricolo in campagna. In una regione come la Puglia che detiene la leadership nella produzione dell’uva da tavola bisogna assicurare la disponibilità ai consumatori di produzioni locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono freschezza e genuinità uniche.

Per questo Coldiretti Puglia ribadisce la necessità di intensificare i controlli per verificare l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto agricolo in etichetta e rilancia l’importanza deli studi condotti in campo agroalimentare che riguardano la definizione dell’impronta digitale dell’uva da tavola pugliese mediante l’analisi metabolomica per evitare che prodotto straniero possa continuare ad essere spacciato per ‘made in Puglia’. I primi risultati tangibili di tali studi consentono la discriminazione delle uve in base alle varietà, all’origine geografica e alle tecniche agronomiche impiegate per la loro produzione. Ad esempio, l’impronta digitale con la Risonanza Magnetica è un potente strumento per distinguere un prodotto biologico da uno convenzionale.

Il segreto di una ricostruzione efficace? Formare presidi misti con geologi e ingegneri per arrivare alla microzonazione sismica: individuare, cioè, le zone stabili e quelle a rischio di un nuovo evento naturale”. A dirlo è il geologo Pierfrancesco Dellino, docente al Politecnico di Bari e coordinatore del presidio di Amatrice, progetto realizzato dall'Ateneo barese insieme all'Università dell'Aquila. Dellino ha raccontato la propria esperienza sul campo, nel corso di una tavola rotonda che si è tenuta in Fiera nel nuovo Padiglione. Un momento di riflessione sul rischio sismico a margine della mostra “Tornare alla vita. La Puglia per la ricostruzione” coordinata da Elio Sannicandro e promossa, tra gli altri, da Fiera del Levante, Regione Puglia, Protezione Civile, Politecnico, Università di Bari, Comune, Camera di commercio, Confindustria, Ordini di ingegneri, architetti e geologi e con partner tecnici come Fidanzia, Ance, Ansa, Planetek e Vmlive.

Durante l’incontro Dellino si è collegato via Skype con il presidio geologico di Amatrice che si trova in una in tenda attrezzata con computer, stampanti, connessione a internet e posti letto e ha dialogato con due geologi esperti in terremoti: Gianluca Ferrini e Nicola Venisti.

“Una mostra sintetica e significativa per parlare di prevenzione e ricostruzione. – ha detto Sannicandro – Le installazioni rappresentano un cantiere in corso, con immagini che raccontano il terremoto e gli interventi di ricostruzione. Un concetto è chiaro a tutti: occorre un impegno comune sul fronte della prevenzione e dell’adeguamento dei fabbricati alla normativa antisismiche”.

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ha sottolineato che “la questione sismica è molto seria. Siamo in una terra che convive con i terremoti ma si fa finta che non sia così. È vero che lo Stato ha un ampio ruolo in materia antisismica ma anche la cultura comune ne ha, perché la comunità deve arrivare a convincersi che gli adeguamenti e le nuove costruzioni antisismiche sono anche una grande occasione dal punto di vista economico. Possiamo fare una grande rivoluzione perché oggi siamo in grado di costruire le cose in un modo nuovo, efficiente e sicuro”.

Domenico De Bartolomeo, presidente Confindustria Bari Bat ha aggiunto che “per la prima volta c’è la vera consapevolezza di quello che è il rischio sismico e statico delle strutture datate in Italia. Possiamo in qualche modo accettare che ci possano essere dei crolli ma non possiamo accettare che si perdano delle vite umane. Il nostro sistema, con tutte le categorie, è a disposizione del Governo e delle amministrazioni locali per fare soprattutto prevenzione, per evitare che in situazioni analoghe a questa si perdano vite umane.

"Come Ance nazionale – ha detto il presidente di Ance Bari e Bat, Beppe Fragasso - pensiamo che si debba procedere con la ricostruzione dei centri dove erano e come erano, sia in termini volumetrici che paesaggistici, evitando la logica delle new town che sradicano le popolazioni dai propri luoghi facendo venire meno la quotidianità cui sono abituate. Le nuove tecnologie costruttive, che permettono di depotenziare l'onda d'urto del sisma sugli edifici ritardando il crollo e dando il tempo alle persone di mettersi in salvo, non consentono di evitare i terremoti ma di ridurre il danno in termini di vite umane".

 

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