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Forconi: ''La nostra è una rivoluzione costituzionale voluta dal popolo"

Il leader dei Forconi siciliani, Mariano Ferro, ha ribadito che non parteciperà alla manifestazione di oggi a Roma, alla quale il suo movimento non ha aderito. Ferro si trova in questo momento a Modica, in provincia di Ragusa, per un presidio legato ai temi della protesta di questi giorni.
La manifestazione di oggi "è pesantemente spostata a destra", dice a Repubblica Mariano Ferro, fondatore dei Forconì in Sicilia: "Ho paura per nuovi incidenti". E spiega di essersi "messo paura" vedendo "organizzazioni fascistoidi che giravano da tutte le parti, senza prese di distanza". Ma, aggiunge, "credo che abbiamo sbagliato a rompere. C’è stato tanto nervosismo, tanta stanchezza, troppe pressioni". Danilo Calvani (piccolo imprenditore agricolo dell'Agro Pontino e leader della protesta, ndr) dice Ferro, "ha capito meglio di noi la voglia della gente di andare a Roma, sfogarsi. Danilo è il mio capo, va bene così. Mi spiace solo che adesso mi chiamino traditore".
"Calvani dice che non ci vuole ? E come ci impedirà di manifestare ? Arriveremo in duemila in Piazza del Popolo. Il Coordinamento 9 dicembre ha chiamato tutti gli italiani e noi ci saremo, senza vessilli politici e con il tricolore". Lo afferma in una intervista a Repubblica Simone Di Stefano, vicepresidente di Casa-Pound. "Non credo - dice - che ci saranno scontri con la polizia. Noi non li vogliamo. Il presidio è statico, saremo l con le maschere e il cappio al collo, per ricordare tutti i lavoratori e gli imprenditori che si sono suicidati per la crisi" e "rimarremo in Piazza del Popolo finché la questione delle elezioni anticipate non diventerà una priorità nella discussione per giornalisti e politici".

Il momento che sta vivendo l’Italia "è molto delicato", ha detto il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri a Radio24. Riguardo alle proteste del Forconi e in particolare al sit-in di oggi a Roma "bisogna vigilare che non ci siano infiltrazioni o strumentalizzazioni. È un momento molto complesso per il Paese - ha osservato il ministro - ma ho fiducia nella professionalità delle forze dell’ordine e anche nella consapevolezza della gente che scende in piazza sulla situazione di grande difficoltà che stiamo vivendo".

"Stiamo attraversando un periodo difficile. Le città sono scenario di molte proteste e nella tutela dell’ordine pubblico ci confrontiamo con la sofferenza dei nostri concittadini", ha detto il capo della Polizia, Alessandro Pansa, alla chiusura dell’anno
accademico alla Scuola superiore di Polizia. "Dobbiamo rispettare tutti, quelli che manifestano e gli altri che non devono vedere compressi i loro diritti".

''La nostra è una rivoluzione costituzionale voluta dal popolo, dai cittadini'' ha detto il leader di una delle correnti del movimento dei Forconi, Danilo Calvani, acclamato da applausi e tricolori al suo arrivo a piazza del Popolo dove tra poco comincerà la manifestazione voluta proprio dal contadino di Pontinia. ''Siamo arrabbiati ma non violenti, la nostra è una protesta pacifica'', ha ribadito Calvani.E' ancora semivuota piazza del Popolo, dove alle 15 prenderà il via la manifestazione dei Forconi sostenuta dall'area (dura) guidata da Danilo Calvani, contadino 51enne di Pontinia. In piazza ci sono circa un migliaio di manifestanti che intonano slogan contro il governo e la "casta" sventolando numerosi tricolori. Nella centralissima piazza della Capitale sono arrivate delegazioni da ogni parte d'Italia, dalla Calabria alla Toscana. "Non mi suicido, combatto", recita il cartello sorretto da un manifestante che indossa un casco di protezione con la scritta "elmo di Scipio". Numerosi i passanti ed i turisti che si fermano incuriositi ad osservare la manifestazione. A presidio della piazza ci sono anche blindati di carabinieri e polizia, anche se la situazione al momento appare tranquilla

Dopo il sit in in piazza d'Italia, davanti alla sede della Provincia, i "forconi" sardi dei movimenti Anti-Equitalia e "Zona franca in Sardegna" si sono spostati nella tarda mattinata verso la sede di Sassari della Banca d'Italia. In via Roma, sotto lo sguardo degli agenti della Digos, di polizia e carabinieri, i partecipanti al corteo sono aumentati. Gli oltre cento manifestanti hanno esposto gli striscioni e le bare finte davanti alla Bankitalia e urlato: "Assassini, assassini", accusando di essere in mano agli speculatori. Fra gli striscioni che ricordano anche gli interessi economici che gravitano fra le banche non mancano duri richiami al mondo della politica che fa poco o nulla per evitare l'asservimento: "Politici camerieri dei banchieri", hanno scritto a caratteri cubitali i manifestanti. Far loro anche il "Movimento per la gente" con commercianti, artigiani, studenti, lavoratori precari, disoccupati, pensionati. Una lotta particolare nell'isola è poi quella per la "Zona franca" che, hanno spiegato alcuni piccoli imprenditori, è un diritto dei sardi ai quali potrebbe portare rilevati vantaggi economici.

Un centinaio di manifestanti occupano da circa due ore una delle due corsie di marcia della statale Lecce-Maglie, all'altezza del centro commerciale Leclerc. Si tratta di una manifestazione spontanea alla quale stanno partecipando piccoli imprenditori, commercianti, artigiani e pensionati, sulla scia delle proteste di questi giorni del movimento dei Forconi. Si tratta delle stesse persone che hanno protestato sabato scorso, sempre nello stesso punto. Muniti di bandiere stanno distribuendo volantini agli automobilisti. "Tutti uniti - è scritto nel volantino - imprenditori, artigiani, dipendenti, liberi professionisti, disoccupati. Il 18 dicembre fermiamoci tutti. Blocco stradale Lecce-Maglie". Sul posto si trovano agenti della Digos della questura di Lecce. Il traffico veicolare registra rallentamenti ma non é bloccato. Si procede su una delle due corsie di marcia sia in direzione nord che sud. Sul volantino si legge ancora "Vogliamo lavorare per le nostre famiglie, non per le vostre. Quando l'ingiustizia diventa legge ribellarsi é un dovere''.

Erano circa 35 i giovani che la notte scorsa hanno occupato per quasi un'ora i binari della stazione ferroviaria di Pisa impedendo a un intercity diretto a Salerno di riprendere la marcia dopo il suo arrivo in città. Gli attivisti del movimento dei Forconi volevano salire sul treno senza pagare il biglietto per raggiungere Roma dove nel pomeriggio è prevista una manifestazione. Il convoglio aveva subito la stessa sorte accumulando un'altra ora di ritardo in partenza da Genova. I 35 manifestanti, provenienti da Viareggio hanno poi acquistato un biglietto cumulativo e sono partiti poco prima delle sei per Roma con un treno interregionale. Secondo quanto appreso, sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri, non apparterrebbero a gruppi organizzati ma sarebbero simpatizzanti di estrema destra: qualcuno di loro sventolava il tricolore mentre non sono stati srotolati gli striscioni che avevano portato al seguito. I giovani hanno raggiunto Pisa con treni locali con l'obiettivo di salire proprio su quell'Intercity e le forze dell'ordine non escludono che fossero in contatto con qualcuno che già si trovava su quel convoglio che viaggiava con oltre un'ora di ritardo e il cui passaggio da Pisa, dove è giunto poco prima delle 4, era previsto alle 2.21.

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