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Biden: "l'Ucraina entrerà nella Nato"

"Oggi gli Alleati hanno concordato un pacchetto di tre elementi per avvicinare l'Ucraina alla Nato. Innanzitutto, un nuovo programma di assistenza pluriennale per l'Ucraina. Consentire la transizione dall'era sovietica agli standard, all'addestramento e alle dottrine della Nato", ha spiegato Stoltenberg. "Per aiutare a ricostruire il settore della sicurezza e della difesa dell'Ucraina. E per coprire esigenze critiche come carburante, attrezzature per lo sminamento e forniture mediche".

"In secondo luogo, un nuovo Consiglio Nato-Ucraina, un forum per le consultazioni in caso di crisi e il processo decisionale, dove ci incontreremo alla pari", ha aggiunto. Infine, gli Alleati hanno "accettato di rimuovere il requisito per un piano d'azione per l'adesione". Ciò cambierà il percorso di adesione dell'Ucraina da un processo in due fasi a un processo in un'unica fase", ha assicurato Stoltenberg. "Nessuno conosce meglio di te la situazione che stiamo affrontando", cosi' lo aveva 'benedetto' Biden al suo arrivo.

"Tutti gli alleati concordano che l'Ucraina sarà un giorno nella Nato. Io e Zelensky abbiamo parlato delle garanzie che possiamo dare nel mentre e ringrazio i leader del G7 per le garanzie di sicurezza: aiuteremo l'Ucraina a costruire una forte difesa, in modo che sia una fonte di stabilità nella regione". Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden chiudendo la riunione dei leader del G7 a margine del vertice Nato a Vilnius, in Lituania.

"Siamo tutti d'accordo che il futuro dell'Ucraina è nell'Alleanza" e la dichiarazione del G7 garantisce "il nostro impegno per il futuro", ha aggiunto Biden. "Zelensky e io - ha spiegato - abbiamo parlato delle garanzie che possiamo stabilire nell'attesa" e "oggi i membri del G7 dichiarano che il nostro sostegno durerà a lungo nel futuro".

Il portavoce del Cremlino denuncia una "forte posizione anti-russa alla vigilia del vertice" e preannuncia una reazione negativa anche alla prevista adesione svedese all'Alleanza

Un processo accelerato di adesione dell'Ucraina alla Nato porrebbe grossi rischi di sicurezza all'Europa. A sottolinearlo è il Cremlino. "E' potenzialmente molto pericoloso per la sicurezza europea", ha affermato il portavoce Dmitry Peskov, citato dall'Interfax.

Peskov ha poi denunciato "una forte posizione anti-russa" nella fase preparatoria del vertice di Vilnius ed ha preannunciato una reazione negativa alla prevista adesione svedese all'Alleanza, con l'adozione di misure paragonabili a quelle adottate dopo che la Finlandia è entrata a far parte della Nato.

"La Russia è percepita da loro (i membri della Nato, ndr) come un nemico, un avversario e la discussione sarà precisamente in questo spirito. Seguiamo questo evento molto da vicino, molte dichiarazioni saranno analizzate attentamente per adottare misure dirette a garantire la nostra sicurezza", ha sottolineato Peskov.

La Russia adotterà "misure adeguate" per garantire la propria sicurezza di fronte all'allargamento della Nato, ha fatto sapere poi il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. "Trarremo conclusioni a seconda di quanto velocemente e profondamente si svilupperà la Nato nel territorio di Finlandia e Svezia", ha sottolineato, ritenendo che Helsinki e Stoccolma stanno negoziando il dispiegamento di "infrastrutture" dell'Alleanza vicino al confine con la Russia.

Saremo in grado di estendere un invito all'Ucraina ad aderire all'Alleanza quando gli alleati saranno d'accordo e le condizioni saranno soddisfatte". Sono le ultime tre righe del paragrafo undici della dichiarazione conclusiva del vertice della Nato.

Tre righe che, sposando la linea della Casa Bianca, gelano le ambizioni del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, di bruciare le tappe verso un pieno riconoscimento come membro dell'Alleanza atlantica.

"È senza precedenti e assurdo che non sia fissato il calendario né per l'invito né per l'adesione dell'Ucraina. Mentre allo stesso tempo viene aggiunta una formulazione vaga sulle 'condizioni' persino per l'invito. Sembra che non ci sia disponibilità né a invitare l'Ucraina alla Nato ne' a renderla membro . Ciò significa che viene lasciata una finestra di opportunità per negoziare l'adesione alla Nato nei colloqui con la Russia. E per la Russia, questo significa motivazione per continuare il suo terrore. L'incertezza è debolezza", aveva criticato il presidente ucraino ancora prima di mettere piede al vertice, dove è atteso oggi alla cena con tutti gli altri 32 leader (c'è anche lo svedese che ieri ha ottenuto la promessa di ratifica da parte del presidente turco, Recep Tayyip Erdogan).

Al segretario generale, Jens Stoltenberg, è toccato il compito di spiegare ai giornalisti quanto sia importante il passo compiuto e come in realtà le cose siano cambiate molto rispetto alla dichiarazione di Bucarest del 2008, quando la Nato aprì le sue porte - sulla carta - a Kiev. "Oggi abbiamo rimosso il requisito del piano d'azione per l'adesione" e questo "trasforma un processo, che si è sempre basato su due passaggi, in un solo passaggio", ha spiegato.

"Non è stata una decisione facile da prendere, sono lieto che gli alleati abbiano trovato l'accordo", ha assicurato. "Una seconda differenza" rispetto al documento del 2008 "è che adesso abbiamo un programma su come sostenere e aiutare l'Ucraina ad avvicinarsi alla Nato. Si tratta dell'interoperabilità con le forze armate Nato, "ma anche del rafforzamento dei nostri legami politici". Inoltre, ha aggiunto, "nel testo che abbiamo concordato oggi, si fa riferimento al fatto che i ministri degli Esteri valuteranno regolarmente i progressi" di avvicinamento di Kiev all'alleanza euroatlantica.
"L'ultima differenza è che nel 2008 l'Ucraina era piuttosto lontana dalla Nato, ma quanto successo da allora l'ha già avvicinata molto".

 

Fonti agi, e varie agenzie

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