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La Raggi minaccia già le dimissioni

La dead line è il 7 luglio. Entro giovedì prossimo Virginia Raggi dovrà presentare la nuova Giunta di Roma

Sarà una squadra scelta e teleguidata dai big del Movimento 5 Stelle che in questi giorni stanno facendo pressioni pesantissime sul neo sindaco pur di mettere gli uomini "giusti" al posto "giusto". E la Stampa in un articolo a firma di Jacobo Iacoboni, svela il "Manuale Cencelli" dei grillini, con la "corrente Lombardi" che scalpita a occupare le commissioni di Urbanistica, Patrimonio e Bilancio. E già da ora appare chiaro ai più che Roma avrà un sindaco a metà.

A difendere la Raggi, sotto attacco da ogni parte, sarebbe solo Luigi di Maio, a cui la nuova inquilina del Campidoglio si sarebbe appellata nella sua qualità di responsabile Cinque Stelle per gli enti locali. Il vicepresidente della Camera, difatti, si starebbe molto spendendo per trovare una quadra sulla nuova giunta, andando in pressing sulle personalità che vorrebbe vedere nominati assessori.

La posta in gioco è assai alta, poiché Di Maio è ben cosciente che se Virginia Raggi fallisce a Roma, tutta l'immagine del Movimento, a livello nazionale, verrebbe riconsegnata allo stereotipo di una forza di lotta ma assolutamente incapace di governare. E d'un tratto la teoria di Paola Taverna del "complotto" anti-grillino volto a favorire la vittoria degli stellati a Roma per poi aspettare di vederne scorrere il cadavere sulla sponda del fiume suona all'improvviso molto più suadente...

Le lotte intestine al Movimento la avrebbero addirittura spinta a minacciare le dimissioni in una telefonata convulsa col capo supremo, Beppe Grillo. L'indiscrezione arriva dal Corriere Della Sera e per ora non è ancora stata smentita. Sul piatto ci sarebbe l'autonomia della sindaca - come si fa chiamare - minacciata da un "minidirettorio" romano che farebbe capo a Paola Taverna e Roberta Lombardi, pasionarie veraci rispettivamente di Camera e Senato.

Gli scontri tra la Raggi e il mini-direttorio guidato da Roberta Lombardi si intensificano di ora in ora. I casi Frongia e Marra non sono battaglie sporadiche. Sul Campidoglio si è aperta una guerra senza precedenti, e tutta interna al Movimento 5 Stelle. Il neo sindaco avrebbe scelto la maggior parte della sua squadra di governo, Restano, tuttavia, ancora da decidere gli assessorati ai Trasporti e al Commercio e, soprattutto, le commissioni. Secondo la Stampa, la Lombardi vorrebbe tre commissioni chiave: Urbanistica, Patrimonio e Casa e Bilancio. Nella prima avrebbe avuto già meglio piazzando Donatella Iorio alla presidenza. E qui spunterebbero pure Simona Ficcardi della corrente Marcello De Vito (il braccio armato della Lombardi) e Daniele Diaco che segue le indicazioni di Luca Marsico.

lla presidenza della commissione Patrimonio e casa, secondo la Stampa, sarebbe dovuta andare Valentina Vivarelli. Al suo posto arriva Maria Agnese Catini, "nome molto più giocabile per la Lombardi, che presidia poi i sei posti per commissario del M5S anche con Marcello De Vito in persona, e di nuovo con la Ficcardi (che sarà oltretutto vice)". Alla commissione Bilancio il presidente Marco Terranova è, invece, un uomo della Raggi.

Qui la Lombardi riesce a imporre De Vito e Monica Montella. Quest'ultima è una ricercatrice Istat che, secondo voci di corridoio, avrebbe rotto con Daniele Frongia, l'uomo più vicino al sindaco. Alla Raggi andrebbe, insomma, soltanto la commissione Scuola, con Maria Tereza Zotta presidente e commissari Terranova e Iorio. All'Ambiente, commissione cruciale per la Capitale, il presidente sarà Daniele Diaco e ci sarà anche Paolo Ferrara, consigliere stellato di Ostia e militante della corrente della Lombardi.

A un mese dal primo voto che ne consacrò la trionfale ascesa al Campidoglio, la vestale della politica a Cinque Stelle ancora non ha una presentato la giunta, né sembra avere le idee troppo chiare in vista del 7 luglio, ultimo giorno utile per la presentazione della squadra.

Al centro della discussione ci sarebbero le nomine agli assessorati e nel gabinetto del sindaco, che la Raggi avrebbe già delineato senza il necessario giro di consultazioni. Sarebbe già saltata la nomina di Daniele Frongia, prescelto per fare il capo di gabinetto e poi dirottato verso la poltrona di vicesindaco (ma si mormora che lui ambisca anche alla delega alle Partecipate. Inoltre parrebbe sfumata anche la nomina dell'alemanniano Raffaele Marra a vice capo di gabinetto.

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