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Covid a Mondragone, incubo pulizia etnica: «Mandate via i bulgari o facciamo da soli»

Gridano, minacciano, gesticolano, insultano. Centocinquanta voci, coordinate da una decina di capipopolo, circondano i cinque palazzi in quarantena a Mondragone. Altri trenta cittadini entrano senza permesso in Municipio, ma qui la voce predominante è quella delle donne. «Vergogna, vi dovete vergognare» urlano al sindaco e ai poliziotti, mentre affollano l’anticamera dell’ufficio del primo cittadino, Virgilio Pacifico. 

La manifestazione in Comune, così come quella ai Palazzi Cirio sfociata in guerriglia, ovviamente non è stata autorizzata. «A manganellate li dovete prendere: perché vi siete fatti prendere in giro per tutti questi anni? Hanno preso in giro tutta la città, solo qui a Mondragone si è osato violare una zona rossa: reagite, dove reagire, o lasciate fare a noi: voi giratevi dall’altra parte». Chiedono misure forti, i cittadini di Mondragone, e sono pronti a fare da «soli». La violazione della zona rossa ieri mattina da parte dei bulgari residenti nel quartiere focolaio e la fuga di alcuni di loro intenzionati a non sottoporsi a screening ha scatenato una violenza sfociata in assalto di matrice razzista e in danneggiamenti. Chiedono la linea dura, i circa 200 manifestanti, e non si preoccupano di passare per gente avvezza alla «giustizia fai da te», men che meno si ci si preoccupa di passare per razzisti.
 
Così la situazione ancora tesa a Mondragone, nel Casertano. Sono stati eseguiti 730 tamponi a persone dei palazzi ex Cirio, che da lunedì è zona rossa a causa di circa 43 contagi da coronavirus, diffusi in particolare nella comunità bulgara che abita lì. Poi il personale dell'Asl di Caserta si è spostato in piazza Crocelle e piazza Falcone per praticare i test ai cittadini su base volontaria. La vicenda è stata scoperta con una donna bulgara incinta che in ospedale è risultata positiva.

Minacciano di fare sul serio i residenti di Mondragone (Caserta) che hanno circondato il palazzo del Comune dopo aver scatenato la rivolta con la manifestazione non autorizzata nella zona rossa violata, sfociata in violenza. E il rischio pulizia etnica sembra reale, tant'è anche anche il sindaco di Napoli De Magistris è intervenuto: "Non sfoci in questione razziale".

"In pochi giorni faremo anche a Mondragone quanto fatto in altre parti della Campania, come per i focolai del Vallo di Diano e di Ariano dove abbiamo fatto 13mila tamponi", afferma il governatore della Campania, Vincenzo De Luca".

Dopo una notte di tensione è stata una mattinata di relativa calma nella zona rossa. Sono stati inoltre rintracciati i quattro bulgari positivi che erano riusciti a dileguarsi violando la zona rossa, anche se circolano voci non confermate di altri 7-8 bulgari positivi che sarebbero spariti. Gli inquilini bulgari sono rimasti nelle loro case, perlopiù affacciati ai balconi, così come quelli italiani; l'area è stata maggiormente sigillata con il posizionamento di jersey in cemento.

Un momento di tensione c'è stato quando un italiano, padre di una ragazza residente nei palazzi ex Cirio, è entrato e uscito dalla zona rossa, ed è stato fermato dai militari, ma la situazione è rientrata. Intanto il sindaco Virgilio Pacifico ha lanciato un appello alla cittadinanza invitandola a fare i tamponi, e a presentarsi alle due postazioni Asl realizzate in piazza Falcone e piazza Crocelle. "Cari concittadini di Mondragone - scrive il sindaco in una nota - ritengo opportuno e necessario che si sottoponiamo, gratuitamente, all'esame del tampone per rilevare l'eventuale presenza del Coronavirus. Un esame di routine per gli istituti medici, che si esegue rapidamente ed è indolore".

Il clima in città si è esacerbato dopo che si è verificata una violazione della zona rossa da parte dei bulgari residenti nei palazzi focolaio e la fuga di alcuni di loro intenzionati per evitare lo screening. Nonostante il cordone sanitario che vieta l'ingresso e l'uscita dall'area del comprensorio di edifici, ieri decine di stranieri sono scesi in strada chiedendo di poter tornare a lavorare. La maggior parte svolge lavori nei campi come braccianti agricoli. In strada sono scesi anche i cittadini di Mondragone che accusano i bulgari di violare la zona rossa di notte per raggiungere le campagne. Alcuni manifestanti italiani hanno anche iniziato a presidiare il varco d'accesso per poi cercare di entrare nella zona rossa. La polizia, in tenuta antisommossa, è dovuta intervenire per allontanarli. Un bulgaro ha lanciato una sedia dal balcone mentre gli italiani avrebbero risposto lanciando pietre e sfondando i finestrini delle auto dei bulgari parcheggiate.

I circa 200 manifestanti, come riferisce Il Mattino, "chiedono la linea dura e non si preoccupano di passare per gente avvezza alla giustizia-fai-da-te, men che meno si ci si preoccupa di passare per razzisti".

La violazione della zona rossa da parte dei bulgari residenti nel quartiere focolaio di Mondragone e la fuga di alcuni di loro intenzionati a non sottoporsi a screening ha così scatenato la protesta diventata assalto di matrice razzista con danneggiamenti.

Nel mirino, però, ci sono anche le istituzioni locali e la politica in generale accusati di essere i responsabili del degrado della zona. "Vergogna, vi dovete vergognare", le urla dei cittadini contro il sindaco Virgilio Pacifico e i poliziotti."Hanno preso in giro tutta la città, solo qui a Mondragone si è osato violare una zona rossa: reagite, dove reagire, o lasciate fare a noi: voi giratevi dall’altra parte", è una delle frasi minacciose che sarebbe stata urlata in strada.

Un altro momento di tensione c'è stato successivamente tra i manifestanti italiani che presidiano il varco d'accesso e i bulgari che abitano all'interno della zona rossa. Un bulgaro ha lanciato una sedia dal balcone, gli italiani hanno risposto lanciando pietre e sfondando i finestrini delle auto dei bulgari parcheggiate. Poi hanno mostrato le targhe delle vetture a mo' di trofeo. Sotto al palazzo si è radunata una folla che accusa anche la polizia di "essere stata troppo permissiva coi bulgari".  

Si tratta in massima parte di cittadini bulgari residenti in quattro dei cinque palazzi divenuti off limits da lunedì 22 giugno, dopo che è entrata in vigore l'ordinanza della Regione. Vanno inoltre avanti, anche se a rilento, le operazioni di trasferimento delle persone positive, peraltro tutte asintomatiche, al Covid Hospital di Maddaloni, dove sono diciannove quelli attualmente ricoverati; ieri sono stati trasferiti sei contagiati, ne mancano all'appello altri tredici, cui si aggiungono i nuovi positivi. Qualcuno tra i positivi, però, non si riesce a rintracciare; molti inquilini, specie tra gli stranieri, non risultano censiti, e si ipotizza che abbiano fatto perdere le tracce, anche per timore di perdere il lavoro; molti sono braccianti agricoli, spesso sfruttati dai caporali di nazionalità bulgara, alcuni dei quali vivono anche agli ex Palazzi Cirio.

Intanto da parte del Oms, "Non c'è preoccupazione perché è tutto ampiamente atteso. Entrambi i focolai sono stati identificati immediatamente e circoscritti, quindi il sistema messo in atto tiene. E' inevitabile ci siano focolai in giro per l'Italia e per l'Europa". Così Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità al programma Agorà su Rai3 riguardo ai focolai di coronavirus a Mondragone e a Bologna.

 L'epidemia Covid "si sta comportando come avevamo ipotizzato" e "il paragone è con la Spagnola che si comportò esattamente come il Covid: andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata". Così Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), durante Agorà, su Rai 3, rispondendo in merito alla lettera di esperti che hanno parlato di "emergenza finita".

Per lo sviluppo di un vaccino, di cure e per condurre test sul coronavirus, afferma l'Oms, sono necessari 31,3 miliardi di euro in 12 mesi. L'obiettivo dell'iniziativa dell'Oms, che ha costituito una coalizione globale contro il Covid, è tra le altre cose di consegnare 500 milioni di test ai Paesi a basso e medio reddito, fornire cure a 245 milioni di persone entro la metà del 2021, e di arrivare alla produzione di 2 miliardi di dosi di vaccin - un miliardo dei quali da destinare ai Paesi poveri - entro la fine dello stesso anno.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha partecipato alla teleconferenza dei ministri della Salute del G7 e ha espresso "preoccupazione" per l'andamento del contagio a livello globale. "Soltanto insieme usciremo da questa battaglia - ha commentato al termine della riunione Speranza - perciò occorre continuare a mettere al centro la cooperazione internazionale".

Zampa, debolmente positivi Covid restino in quarantena - Anche le persone cosiddette 'debolmente positive' dovrebbero restare in quarantena. Lo ha affermato la sottosegretaria alla salute Sandra Zampa intervenendo alla trasmissione 'L'aria che tira' su La7. I piccoli focolai che si stanno verificando, ha ricordato la sottosegretaria, "possono essere chiusi e guariti, non bisogna avere paura. Chi ha fatto lo spiritoso con la app Immuni - ha aggiunto - dicendo che non funziona oggi di fronte a questi piccoli focolai li inviterei a ripensarci".

 

 

 

 

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