Una devozione senza fine. E’ quella tornata a perpetuarsi ieri sera quando fedeli e soprattutto devoti hanno assistito al tradizionale appuntamento dell’uscita del simulacro del patrono San Vito dalla chiesa Madre di piazza Duomo a Chiaramonte Gulfi. Un rito antico, a conclusione dei solenni festeggiamenti, tornato a rivivere con sempre maggiore forza. Un rito, dopo la santa messa presieduta dal vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, tenuto in onore del simulacro del martire giovinetto, salutato da grida di giubilo e acclamanti, provenienti da tutti coloro che hanno avuto modo di esprimere, attraverso la gioia e la letizia, l’attaccamento al santo. Il simulacro, su un mezzo motorizzato, è stato portato in processione accompagnato dalle marce sinfoniche delle bande cittadine. Il suggestivo corteo, con il clero cittadino, i rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine, ha preso il via dal cuore del centro storico ed è andato avanti snodandosi tra le suggestive viuzze di Chiaramonte Gulfi. Come da tradizione ormai immemore, la statua del Patrono è stata portata in visita nelle chiese di San Giovanni Battista, San Filippo e Santissimo Salvatore. Ad ogni sosta, un momento di preghiera. In piazza Duomo, poi, il tradizionale messaggio di fede, dopo la benedizione della città con la reliquia di San Vito, in cui sono state messe in luce le peculiarità della figura del santo, molto apprezzate tra i cristiani per la valenza del messaggio, legato alle fede e alla solidarietà, che il martire ha inteso trasmettere. A tarda notte, poi, al piazzale San Vito, il rientro del simulacro del santo patrono nella sua chiesa a cu ha fatto seguito lo spettacolo pirotecnico applaudito dai presenti. Il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Gianluca Manenti, con il presidente sezionale di Chiaramonte, Danilo Scollo, che si sono occupati di supportare la comunicazione esterna delle celebrazioni con l’obiettivo di fare in modo che la festa potesse essere sempre più conosciuta oltre i confini cittadini, dicono: “Si è chiusa una bella edizione della festa, caratterizzata da grande semplicità ma allo stesso tempo molto intensa. Meglio non si poteva sperare”.