La Grecia farà un pagamento di 300 milioni di euro per al Fondo Monetario Internazionale (Fmi) venerdì 5 giugno se entro quel giorno avrà raggiunto un accordo con i creditori anche qualora non ricevesse in tempo ulteriori aiuti. Lo riferiscono i media ateniesi citando dichiarazioni fatte da una fonte vicina al governo ellenico.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha detto che la Grecia ha presentato una proposta di accordo con i creditori lunedì notte.
Tsipras non ha dato dettagli sul documento presentato limitandosi a dire che contiene "proposte realistiche". Parlando all'emittente statale Nerit Tv - riferisce Bloomberg - Tsipras ha ribadito che ora la "decisione spetta alla leadership politica dell'Europa" e si è detto convinto che i leader europei saranno realistici.
Nella proposta di accordo inviata da Atene ai creditori è indicato l'obiettivo di un surplus primario per il 2015 dello 0,8% e dell'1,5% per il 2016; e per l'Iva tre aliquote al 6%, 11% e 23%. Lo scrive Bloomberg citando l'agenzia Ana, facendo riferimento alla proposta di 47 pagine inviata lunedì ai creditori
I creditori della Grecia hanno abbassato l'obiettivo di surplus primario per il 2015 sotto l'1%. Lo scrive il quotidiano olandese De Volkskrant citando fonti vicine al dossier. Il nuovo target sarebbe compatibile con quello dello 0,8% proposto da Atene e sembra un primo segnale di compromesso per arrivare ad un accordo in tempi brevi. Atene avrebbe fatto concessioni sui tagli alla spesa pubblica portandola a 3,6 miliardi di euro per quest'anno, scrive ancora il quotidiano olandese nell'edizione online. Sempre stando alle indiscrezioni, la proposta di accordo messa a punto dai creditori prevede tagli alle pensioni, inclusa la tredicesima mensilità, riforma del mercato del lavoro con norme per facilitare i licenziamenti e abolizione di privilegi per alcune categorie di lavoratori.
In Grecia, "assumendo che si trovi un accordo con i creditori, la crescita resterà comunque debole", perché "l'incremento di investimenti e consumi sarà minato da condizioni di credito in deterioramento e bassa fiducia". Lo scrive l'Ocse nel suo Economic Outlook, stimando una crescita di +0,1% per quest'anno e +2,3% per il prossimo.L'implementazione delle riforme rimane una sfida e un fallimento nel farlo danneggerebbe la crescita", scrive ancora l'organizzazione parigina, sottolineando in particolare che il debito resta "estremamente elevato", al 180% del Pil nel 2015 e 178,1% nel 2016. "La raccolta fiscale rimane una sfida - sottolinea l'Ocse - i prestiti non performanti nel sistema bancario continuano a ridurre la crescita del credito e l'incertezza sull'accordo con i creditori ha portato ad ampi prelievi nei mesi recenti". "Ulteriori riforme per migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione e la composizione del riassetto possono mitigare l'impatto dei vincoli fiscali - consiglia l'organizzazione - e anche rendere la crescita più inclusiva. Una riforma del fisco è necessaria per combattere l'0evasione e aumentare i redditi. Una rete di sicurezza sociale più ampia e ben progettata aiuterebbe i più vulnerabili e dividerebbe costi e benefici degli aggiustamenti in modo più giusto".
In campagna elettorale il partito di Syriza "non avrebbe dovuto fare così tante promesse". Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, in un'intervista al magazine 'Wirtschaftswoche'. L'errore, secondo il ministro, è stato che il partito di Alexis Tsipras ha dato l'impressione che si potesse salvare la Grecia, senza grandi riforme.