Il sindaco ha guidato personalmente la delegazione formata dall’assessore al Bilancio Giuseppe Girlando e dai tecnici: l’ex ragionere generale Santonocito, i revisori dei conti Natale Strano, Fabio Sciuto e Carlo Cittadino, e Massimo Rosso, già revisore del Comune.
“il cammino che ci aspetta adesso – ha commentato Bianco - è difficile e delicato, ma intanto è stato evitato quel dissesto che avrebbe condannato la città. Ci sono ovviamente conseguenze pesanti per i Catanesi, ma contiamo di uscire presto dalle secche di questa situazione anche chiedendo l’attenzione del governo regionale e nazionale. In particolare cercheremo di porre rimedio alle scelte dolorose sul piano del welfare che abbiamo ereditato dalla passata amministrazione”.
Il piano è stato redatto ai sensi dell'art. 243 bis e seguenti del Testo unico degli Enti locali, che consente ai Comuni in condizioni di squilibrio strutturale del Bilancio di attivare una procedura che punta al riequilibrio attraverso contenimento della spesa e ottimizzazione delle entrate. In questo caso lo Stato prevede, come premialità, un prestito a tasso zero che, nel caso di Catania, si aggirerebbe intorno ai 71 milioni di euro. Di questi, 17 sono già stati anticipati.