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Modica - Conclusa la ventesima edizione della Fiera della Contea

fiera della contea 5

Conclusa la ventesima edizione della Fiera della Contea, e dopo il positivo bilancio svolto nei giorni scorsi, è arrivato il momento di fare le dovute precisazioni anche rispetto a quanti, come Nino Cerruto del movimento Una Nuova Prospettiva Modica, con assoluta superficialità hanno parlato della nostra iniziativa fornendo informazioni errate e lanciando allarmanti considerazioni.

Va innanzitutto precisato che la fiera non è organizzata “da un imprenditore privato” ma dall’associazione Pro Loco di Modica. Bastava preoccuparsi di leggere le carte per averne contezza. Cerruto ha invece, evidentemente, preferito non leggere e non informarsi, indirizzando i suoi strali verso chi è parte attiva ma in quanto componente di un associazione e non nella qualità di imprenditore privato come si è voluto far artatamente capire. Tra l’altro la Fiera della Contea non riceve contributi pubblici, non costa dunque nemmeno un centesimo alla collettività, e quest’anno si è scelto di utilizzare lo stadio comunale proprio come accade, con spettacoli e manifestazioni simili, in tanti altri stadi del mondo.

Quanto alla presunta penalizzazione dell’attività sportiva, va precisato che l’associazione Pro Loco non ha per nulla mandato via o ostacolato le società sportive, come sostiene Cerruto, ed anzi ha cercato di consentire loro il normale svolgimento dell’attività sportiva scegliendo di allocare gli stand ai margini dell’anello della pista di atletica leggera lasciandola dunque libera nelle ore in cui la fiera era chiusa al pubblico. Abbiamo insomma garantito l’attività sportiva a quanti avevano necessità di svolgerla, sebbene si fosse affittato l’intero stadio comunale con il conseguente utilizzo esclusivo.

Sottolineiamo questo aspetto per ribadire un concetto fondamentale, ovvero non avremmo mai potuto mandare via le società sportive che si allenano allo stadio perché ad oggi non ci risulta che qualcuno sia stato autorizzato dal Comune ad utilizzare le strutture comunali. Dunque se non c’è nessuno autorizzato, ne consegue che non c’è nessuno da mandare via o da ostacolare perché evidentemente, e lo diciamo a beneficio del paladino Cerruto, non ha alcun diritto a star li. Nonostante tutto, registriamo la presenza di un’associazione sportiva che utilizza, non si capisce a quale titolo, i locali comunali e però non viene erogato nessun canone di pagamento al Comune. Insomma nessuno paga per utilizzare questi spazi. Eppure questa associazione sportiva ha sistemato all’esterno del locale comunale anche un banner con i propri sponsor che, immaginiamo, siano motivo di lucro economico.

E se proprio dobbiamo essere più precisi, ricordiamo al disinformato Cerruto che la Pro Loco di Modica ha avanzato la richiesta di utilizzo dello stadio comunale già a gennaio, dunque con largo anticipo. Dal Comune di hanno detto che c’era da pagare un canone di 700 euro al giorno e così abbiamo fatto, onorando i nostri impegni. Ovvero a fronte di chi utilizza lo stadio senza autorizzazione formale, senza pagare e dunque senza alcun titolo, la Pro Loco non solo ha utilizzato lo stadio attraverso una regolare autorizzazione ma ha anche pagato quanto richiesto dal Comune. Anzi, a ben guardare, il Comune ci ha poi inviato una nota contenente varie prescrizioni con cui non ci assegnava più le tribune, gli spogliatori e altri spazi pur mantenendo inalterato il canone giornaliero che ci era stato chiesto anche per l’utilizzo di queste strutture.

Prendiamo atto dunque che, pur onorando i nostri impegni economici, pur realizzando una manifestazione che da 20 anni continua ad essere un punto di riferimento (18 mila fruitori ne sono la conferma), veniamo attaccati da chi, prima di fare il paladino, dovrebbe verificare se i diritti che difende siano reali e soprattutto capire se a fronte di questi diritti si sia adempiuto ai propri doveri. Ma come abbiamo già detto, finora non ci risulta nessuna autorizzazione scritta, nessun atto da parte del Comune, e dunque nessun diritto da difendere. Oppure dobbiamo immaginare che Cerruto difenda diritti non ancora acquisiti. Ma, conoscendo le sue battaglie, non ne saremmo nemmeno sorpresi.

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