In primis, diciamo che da un sondaggio di Unimpresa è risultato che: “Chi ha un reddito mensile inferiore a 1.000 euro, potrebbe accettare, di buon grado, il licenziamento per accedere al “reddito di cittadinanza” che ha un assegno mensile fino a 780 euro e continuare, anche, a lavorare ma, in nero, con il vantaggio di poter percepire un assegno complessivo, superiore alla paga regolare”. Ancora, sottolinea Unimpresa: “In alcune zone del Paese, specie nel Sud, potrebbero verificarsi i casi più numerosi di violazione normativa”. Pertanto, reddito di cittadinanza sarà a trazione meridionale. Vediamo perché. Dai sondaggi, ci sono 34 province del Sud e delle isole in testa, alla classifica dei potenziali beneficiari del “Reddito di cittadinanza”. E a Crotone , ad esempio, una famiglia su tre, ha un Isee sotto 9.000 euro, così da rientrare nel perimetro della misura annunciata dal Governo”. I calcoli li ha fatti “Il Sole 24 ore”(Cfr. Il Messaggero” del 13 novembre 2018). Dal sondaggio di Unimpresa, poi, fra le oltre 100.000 associate, è emerso che i settori più interessati sono: agricoltura, turismo, commercio, servizi di manutenzione e pulizia”. In conclusione, diciamo che in questo quadro del Mezzogiorno, risultante dal sondaggio di Unimpresa, risulta la persistenza di una sofferenza economica del Sud, sempre, in attesa, che la politica nazionale trovi una concreta soluzione.