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“Riflessioni dalla Puglia” un viaggio tra arte, tradizioni storia ed eccellenze

Un volo pindarico sulla Puglia, tra arte e tradizioni, storia ed eccellenze. Perché tanto è stato detto e scritto, ma ancora tanto c’è da raccontare su questa terra baciata dal sole e dal mare. In fondo è questo lo spirito per cui è nato il VI Volume della collana ‘ Riflessioni dalla Puglia’ a cura del prof. Ottavio Albano e di Nico Demneri, giornalista albanese che ha imparato ad amare la Puglia quasi quanto la sua terra. Il volume è stato presentato nella sala Triggiani della Fiera del Levante. Ad introdurre l’incontro, moderato dalla giornalista Antonella Daloiso, il presidente della Fiera, Ugo Patroni Griffi che ha scritto anche una sua riflessione per il Volume. “ La Fiera del Levante può essere anche un luogo dove fare cultura alta, l’incontro odierno ne è una dimostrazione”- ha detto Patroni Griffi- “ La Fiera per noi è un luogo di emozioni, ogni volta che entro qui io mi emoziono. C’è tanta storia tra queste mura, e questa storia va raccontata. Basti pensare alla mostra,che sarà visitabile nel weekend, sulle opere d’arte patrimonio della fiera. Qui per anni è stata organizzata ‘ Expoarte, una rassegna di altissimo rilievo artistico. Molto delle opere del nostro patrimonio sono state anche donate ai vari presidenti dagli artisti che venivano a Bari per esporre le proprie opere. Aver cancellato Expoarte è stato un delitto. Le opere più significative della nostra Pinacoteca saranno esposte nel nuovo padiglione e potranno ammirarle tutti. Una mostra a cui abbiamo dato volutamente il titolo ‘ L’eredità invisibile’, perché fino ad ora , di queste bellezze, solo noi ne abbiamo goduto. Il bello va insegnato , bisogna educare al bello, il bello porta bello. La storia di questa Fiera nasce dalla concertazione tra gli Enti fondatori. I primi presidenti della Fiera andavano ad allacciare relazioni con Stati lontani, quando viaggiare non era cosi agevole come oggi . Poi, la politica si è mangiata la Fiera del Levante, rendendo insopportabile la gestione con costi superiori ai ricavi. Un frutto bellissimo lasciato appassire. Ma ci siamo rimboccati le maniche, sia io che i lavoratori. Quando mi sono insediato, ho fatto i conti. Dopo di che ho scritto al presidente Vendola per comunicargli che la Fiera era fallita. Andavano trovate nuove risorse. Oggi una possibilità c’è. C’è un partner serio e valido che può aiutarci a creare un grande polo fieristico nazionale ed europeo. Spero che non arrivi qualche piccolo politicante a rovinare questo grande progetto”.

E dopo l’intervento di Patroni Griffi, è intervenuto Leonardo Martinelli che ha descritto la Collana precisando quanto sia “ Doveroso divulgare aspetti della Puglia noti a molti ma ancora poco conosciuti ai più”. Cosi come ancora poco conosciute sono le isole e le oasi di Taranto, un vero paradiso per chi ha avuto il piacere di visitarle e che, per la loro bellezza, meriterebbero una maggiore rivalutazione, come ha voluto sottolineare il prof. Sergio Barbaro. Ma la Puglia, come ben si sa, è anche per vocazione terra di commerci, di scambi e di ingegno imprenditoriale. A Ugo Rubini è toccato ricordare le tradizioni della Fiera di Gravina di Puglia, pare nel suo genere la più antica d’Europa.

E a proposito di storia pugliese e di meraviglie per il palato, non poteva mancare nel Volume una parte dedicata alla famosa azienda ‘ Mucci’, di Andria, che da più di un secolo, e di generazione in generazione, produce gli storici ed insuperabili confetti. “ In questa raccolta di riflessioni sulla Puglia c’è anche la storia della mia famiglia”- ha raccontato Christian Mucci, giovane discendente della famiglia che ha preso in mano le redini dell’azienda- “ Andria ha una storia bellissima sul fidanzamento, sugli usi e costumi del giorno prima del matrimonio. Io rappresento la quarta generazione della famiglia Mucci e ringrazio il professor Albano per averci dato la possibilità di parlare della nostra storia. Il mio bisnonno imparò a Napoli a fare i dolciumi. L’arte che aveva imparato pensò di portarla nella sua Andria, complice anche la nostra terra grande produttrice di mandorle. Nacque così il Tenerello di casa Mucci, il nostro must. Il confetto ha un significato metaforico, dal latino cum facere, racchiudere qualcosa con qualcosa. Ad Andria siamo famosi da oltre 100 anni per il lancio dei confetti che lo sposo fa a casa della sposa per tutti gli anni di fidanzamento, quello che in dialetto viene detto la petrisciata. Lanciare i confetti simboleggia il gesto del contadino quando va in campagna, quello della semina. La petrisciata è l’augurio agli sposi affinché siano ricchi e fertili dopo le nozze”. E infatti, Mucci ha portato in Fiera i suoi mitici confetti, “ un modo per omaggiare questo luogo augurandogli prosperità, ricchezza e ancora tanti successi”.

 

 

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