Venerdì 24 gennaio Cimop (Confederazione Italiana Medici Ospedalità Privata) ha scioperato per 24 ore contro la retromarcia di Aris e Aiop sul rinnovo contrattuale. Al contempo in Piazza Montecitorio, a Roma, si è svolta una manifestazione dalle ore 9,30 e alle 13 una conferenza stampa c/o il vicino Hotel Nazionale.
“Il kafkiano andamento delle trattative, che vede i non medici equiparati economicamente al pubblico, abbinato alla scorrettezza della controparte nel non chiedere alle regioni e al ministero un sostegno anche per i medici, ha prodotto la fisiologica conseguenza dello sciopero”, osserva la dott.ssa Carmela De Rango, Segretario Nazionale della Cimop.
E sottolinea: “Degradante il balletto delle risorse, che condanna i medici della sanità privata a consolidare il gap economico con i colleghi del pubblico: una direzione di marcia assolutamente discriminatoria tra le varie parti sociali. Aiop e Aris hanno deciso di stoppare le trattative, nonostante i numerosi tentativi di mediazione effettuati da Cimop che non hanno ottenuti dalle parti datoriali alcun segnale di riapertura. La scadenza temporale dello scorso 20 dicembre non è stata rispettata per dissidi interni di Aiop Toscana, Lazio, Calabria e una parte di Aiop Sicilia, che hanno chiesto a fine novembre un’assemblea straordinaria richiedendo di inserire all’OdG il rinnovo dei ccnl della sanità privata, fissata al 22 gennaio. Fino a quella data sono congelati tre anni di trattative e un accordo quasi raggiunto. Dopo numerose comunicazioni telefoniche, entrambe le associazioni datoriali hanno infranto il metodo di lavoro concordato rimettendo in discussione la regolamentazione dello sciopero e chiedendo di precettare tutta l’area oncologica, radioterapia e sale operatorie connesse. Nonostante i tentativi di mediazione anche dalle regioni e dal ministero, Aiop e Aris hanno deciso di non convocare Cimop e quindi siamo stati costretti a confermare questa modalità di protesta”.
“Solo dalle Regioni e dal Ministero abbiamo appreso che Aiop e Aris hanno chiesto alle Regioni un supporto per il rinnovo del contratto dei non medici, senza avanzare richieste per la parte dei medici, facendo presupporre che non ci fossero problemi di copertura.
Ma durante le trattative Aiop e Aris avevano dichiarato a Cimop che non c’erano le risorse per colmare il gap pubblico/privato pari al 50%, mentre in una prima fase si erano dati disponibili a incrementare le retribuzioni per il 25 % (ma una percentuale doveva essere guadagnata dal medico con l’incremento della LP o delle ore aggiuntive al monte ore). Per cui Cimop ha rifiutato e interrotto le trattative, ritenendo degradante questo balletto di risorse”.