“Nel sud pontino si rischia la vita. Ormai affidarsi al servizio di emergenza 118 significa tentare la sorte”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che commenta l’episodio relativo a un uomo colpito da infarto. “Lo ha salvato soltanto la competenza dell’infermiere a bordo dell’ambulanza che, insieme a un autista e a un barelliere era giunto sul posto con l’unico mezzo a disposizione nella parte meridionale della provincia” aggiunge il presidente. “Lo sconsiderato piano di riorganizzazione del servizio di emergenza Ares 118 – rincara la dose Maritato - fondato sul razionamento dei servizi, piuttosto che sull’oculata razionalizzazione, ha destinato quattro ambulanze al territorio compreso tra Aprilia, Priverno, Cisterna e Latina e una solo a Formia. Su quali indagini epidemiologiche si basa tale piano? Hanno considerato, i responsabili del 118 che in estate, e non solo, quella parte della provincia si riempie di turisti? Fra l’altro – commenta il presidente – il risparmio di risorse è tutto da dimostrare in quanto, nella circostanza, si sono spostati comunque due mezzi: il primo del tutto inadeguato al soccorso per il tipo di patologia, il secondo in appoggio all’altro e, questa volta, con medico a bordo, quando ormai l’impagabile intervento dell’infermiere aveva risolto la situazione. Commissario Spata, presidente Zingaretti, non sarebbe ora di assumere provvedimenti seri, definitivi, nei confronti della dirigenza Ares 118?”.