Annunci, proclami e parole, tante parole e nessun fatto concreto. Quello che si è consumato negli ultimi mesi intorno all’Aeroporto Sant’Anna di Crotone, è un vero e proprio stillicidio di notiziole, quasi sempre prive di fondamento, che non hanno fatto altro che illudere le nostre popolazioni. Illusioni e solo illusioni, su un mirabolante giro di aeromobili che avrebbero dovuto invadere la pista e portare nel Crotonese migliaia di turisti, oltre a far partire altrettanti calabresi verso le mete più desiderate. Nulla di tutto questo, nonostante i reiterati annunci (e solo tali) e promesse di ingenti finanziamenti elargiti dalla Giunta regionale; dalla quale la vicepresidente Stasi sembra aver ricevuto anche la delega alla propaganda.
La più grande compagnia low cost – Ryanair – che avrebbe dovuto fare decollare i suoi aerei da Crotone già nella prima settimana di maggio, poi forse a giugno, anzi no a luglio, ma mentre anche luglio va via, di quei voli nemmeno l’ombra.
Evidentemente qualcuno pensava di poter iniziare una campagna elettorale a lunga gittata, sfruttando operazioni che non solo non vanno in porto, ma diventano una presa in giro per tutti. Senza considerare che, mentre si continuava con i tentativi di far apparire questo scalo come Malpensa o Fiumicino, il Consiglio d’Amministrazione della società di gestione perde, nel giro di pochi giorni il presidente e il vice presidente. Le dimissioni dei vertici della società di gestione e le motivazioni addotte lasciano quantomeno perplessi e inducono a diverse situazioni. I cittadini e la politica meriterebbero di avere quanto meno delle spiegazioni ulteriori, ma su tutto questo nemmeno una parola. Su cosa sia accaduto il silenzio ha prevalso su tutti i proclami e i tentativi di avviare improbabili campagne elettorali.
Quella dell’Aeroporto Sant’Anna, invece, è una situazione che va esaminata con grande serietà e profondo senso di responsabilità. Quel senso di responsabilità che, ogni volta che si parla di problemi gravi del territorio Crotonese, ci deve far mettere da parte tutti gli steccati politici, le varie magliette di appartenenza e cercare una soluzione collettiva e duratura. Non servono medagliette e primogeniture, a nulla valgono gelosie e quant’altro quando nella discussione entra il bene comune come la sopravvivenza dell’aeroporto. La nostra gente si aspetta e merita risposte concrete dalla politica e da chi amministra. Per questo siamo consapevoli che in un momento così difficile per l’unica infrastruttura che collega Crotone al resto dell’Italia e del mondo, occorre fare squadra. Occorre, cioè, raccogliere tutte le forze del territorio, politiche, sociali, istituzionali, mettere da parte qualsiasi campanile politico e sedersi tutti insieme attorno ad un tavolo che sia non solo luogo di discussione, ma che serva a trovare soluzioni concrete per tenere aperto (questa volta davvero) lo scalo crotonese. Questo territorio, già di per sé isolato nelle infrastrutture, non può permettersi di restare ancora più lontano dal resto del Paese. L’Aeroporto Sant’Anna è strumento fondamentale e non possiamo permetterci ulteriori esitazioni o prese in giro. Bisogna intervenire e anche in fretta per non lasciare questo territorio nell’isolamento totale, più di quanto non lo sia già.
Francesco Sulla e Nicodemo Oliverio