In primis, noi diciamo che il Mezzogiorno, trovandosi al centro dell’area del Mediterraneo, -un trampolino di lancio per l’Italia, dovuto agli investitori internazionali- può costituire una grande opportunità di sviluppo dell’intero, nostro, Paese. Vediamo perché. Il territorio del Sud va valorizzato, in quanto, è ricco di beni materiali, immateriali e culturali, al fine di attrarre i giovani imprenditori con queste vocazioni: culturale, turistica, agricola, artigianale, con le quali, far nascere piccole e medie imprese. Ancora, il Sud può diventare un “laboratorio” e un “cantiere aperto” con il quale il lavoro per i giovani sia una concreta possibilità. In tal senso, qualcosa si sta muovendo, in Puglia, nel settore turistico: la Regione ha dato il via libera ad un programma d’investimenti, da 36 milioni di euro, da spalmare in tre anni. A questo punto, va detto pure, senza mezzi termini, che è necessaria una mobilitazione di tutte le forze politiche, sindacali, culturali e progressiste, presenti sul territorio meridionale, per chiedere, con forza e più coraggio, investimenti mirati, alla valorizzazione del territorio, a chi ha il potere di decidere. Diciamo questo, perché, a nostro modesto avviso, quello che serve subito, senza rinvii, è un Piano nazionale per l’occupazione dei giovani che abbia al centro il Mezzogiorno, con un seguito di risposte concrete ai tanti giovani, in attesa, di un “modus vivendi” prosperoso.