E' stata una splendida manifestazione di popolo, una fiaccolata che ha reso giustizia al nome del nostro paese e alla memoria dei Magistrati uccisi dalla mafia. Santo Stefano non è un paese di mafiosi. L'attentato alla stele dedicata ai Magistrati è un episodio che condanniamo con fermezza. Ma la mano oscura che ha agito nella notte non infangherà il nome di Santo Stefano né quello dell'amministrazione comunale che fin dal sul suo insediamento ha dimostrato di lavorare con correttezza, trasparenza per il bene della comunità.
Non ci hanno convinto le uscite pubbliche di chi ha tentato di collegare l'episodio della stele ad un un presunto ''strano clima'' che si respirerebbe nella nostra cittadina o addirittura alla querelle tra l'amministrazione comunale e la comunità exodus, tanto da arrivare perfino alla richiesta di ''verifica del risultato elettorale'' avanzata dalla Presidente del Coordinamento Antimafia Riferimenti. Non ci piacciono le accuse generalizzate, non ci piacciono le polemiche distruttive. Chi questo paese lo vive e lo ama sa che è fatto di persone per bene, di lavoratori onesti. E la fiaccolata di ieri lo dimostra.
Abbiamo affermato con forza la contrarietà dei cittadini di Santo Stefano a tutte le organizzazioni criminali. La battaglia contro le mafie passa anzitutto dalla coscienza civica e dalla partecipazione popolare, che quest'amministrazione ha risvegliato in tutta la popolazione di Santo Stefano in Aspromonte. Anche per questo abbiamo scelto di abbracciare idealmente i nostri rappresentanti istituzionali, convinti che solo in questo modo è possibile difendere il concetto alto di democrazia per la quale i Magistrati Falcone, Borsellino e Scopelliti, ai quali la stele è dedicata, hanno donato tutta la loro vita.