In primis, diciamo che la prima, possibile e futura, sforbiciata di 500milioni di Fondi europei al tesoretto della Puglia, suona come un pericolo; un taglio questo che si concretizzerebbe sul nuovo ciclo di Programmazione economica europea 2021-2027. Nel Particolare, la Commissione europea ha, già, presentato lo schema di bilancio comunitario per il 2021-2027, tra le cui voci di spesa c’è, anche, il capitolo: “Coesione Sviluppo”, per il quale l’assottigliamento delle risorse economiche dovrebbe attestarsi al 7%. Questo vuol dire che a stringere i cordoni della borsa di spesa saranno, nel prossimo settennio, tutte le regioni dell’Obiettivo Coesione, ovvero, delle regioni del Sud, a crescita lenta. In sostanza, il nuovo Bilancio europeo potrebbe rosicchiare al Mezzogiorno, un totale di 1,5 miliardi di euro: La Puglia pagherebbe i suddetti 500 milioni; la Campania 370 milioni; la Calabria 160 milioni; la Sardegna 95 milioni; la Basilicata 77 milioni. Ancora, per quanto riguarda i Fondi economici nazionali il Ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno ha preso questa decisione, con una seconda sforbiciata, a danno del Sud: il vincolo del 34% per gli investimenti pubblici ordinari per il Mezzogiorno, è pienamente operativo. A questo punto va detto, anche, senza mezzi termini, che la spesa, in conto capitale, delle imprese pubbliche nazionali è sbilanciata, a favore del Nord Italia (Ferrovie dello Stato concentra, appena, il 20% della spesa in conto capitale, al Mezzogiorno).