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AssoTutela: “San Camillo, come stanno i sotterranei?”

“A che punto sono i lavori di ripristino dei sotterranei dell’ospedale San Camillo, ristrutturati e aperti nel 2011 e chiusi, in parte per un incendio e in parte per nuovi lavori di restyling, visto che ci pioveva dentro?”. Lo chiede il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che continua: “Può sembrare una richiesta oziosa, con tutte le emergenze costantemente appurate, eppure i sotterranei per il nosocomio sulla Gianicolense rappresentano una risorsa importantissima. Si pensi, ad esempio, – spiega Maritato – che il tunnel di collegamento chiuso, tra il reparto di Oncologia e la Radiologia, significa un notevole incremento di spesa per i trasporti. I pazienti infatti, che con un semplice trasferimento in carrozzella, attraverso l’ascensore e i sotterranei potrebbero facilmente arrivare a destinazione debbono, a tutt’oggi, essere trasportati per esami e accertamenti con le ambulanze interne. Questo significa attese quadruplicate – si pensi a quanti spostamenti giornalieri sono prenotati e alla scarsezza di mezzi a disposizione – disagi per pazienti fragili che debbono comunque uscire dal reparto, distrazione degli operatori-autisti e addetti al trasporto infermi che potrebbero invece essere dedicati ad altri servizi, spese di carburante e manutenzione mezzi. Insomma, un problema gestionale facilmente risolvibile, nel deserto amministrativo del San Camillo diviene una questione insolubile. Ci auguriamo – chiosa Maritato – che la Regione Lazio tenga conto di questi aspetti non proprio secondari”.

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