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Cultura ed economia sono il binomio sul quale la Camera di Commercio di Catanzaro ha inteso, ormai da tempo, costruire un percorso virtuoso e di prospettiva nel rilancio sociale ed economico della provincia di Catanzaro.

In quest’ottica, l’Ente ha inteso promuovere una serie di incontri e approfondimenti sui temi culturali più legati al territorio. Tra questi, nella giornata di martedì, si è tenuto quello dedicato alla tradizione serica catanzarese.

Inserito nel novero delle iniziative del cartellone “Cultura [è] Economia” dell’Ente camerale, l’appuntamento ha visto la partecipazione dell’archeologo Francesco Cuteri e delle imprenditrici del settore tessile Miriam Pugliese e Marianna Bartuca, che a San Floro e a Cortale hanno recuperato la tradizione dalla coltivazione del gelso fino alla tessitura. L’incontro è stato introdotto da Raffaella Gigliotti, responsabile della biblioteca camerale, e moderato dal direttore della rivista “Globus”, Fabio Lagonia, che ha collaborato all’organizzazione dell’incontro.

Alla presenza di alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro e del liceo classico “Galluppi”, il commissario straordinario dell’Ente camerale, Daniele Rossi, ha sottolineato l’importanza «della conoscenza della storia e delle tradizioni della città perché possano essere un punto di partenza e uno stimolo per l’avvio di prospettive imprenditoriali nuovi e legate al territorio. Come dico sempre, smentendo quanto detto da un ministro qualche anno fa, con la cultura “si mangia”, anzi proprio dalle nostre parti il concetto di investire nella promozione della culturale e nella sua fruizione, sono certo ci possa dare nuove e grandi occasioni per la costruzione di un’offerta turistica sempre più qualificata e quindi attrattiva. Non è un caso che questo ruolo di sostegno alla cultura sia affidato proprio al sistema delle Camere di Commercio ed è per questo che sin dal mio insediamento ho inteso orientare l’attività dell’Ente proprio alla promozione della cultura».

La storia della tradizione serica – di cui la Camera di Commercio di Catanzaro conserva un’importante testimonianza come gli Statuti, Capitoli et Ordinationi dell’Arte della Seta del XVI secolo – oggi rivive nel coraggio imprenditoriale e nella passione di Nido di Seta (Miriam Pugliese) e Marianna Bartuca (Dal baco alla seta), le cui esperienze sono più volte state raccontate dalla stampa locale, nazionale e internazionale: «Per noi è sempre stata una tradizione “normale” – ha detto Marianna Bartuca, che dal 1980 opera nel settore della gelsibachicoltura e della tessitura -. Certo non è mai stato semplice, ma fino alla fine degli anni novanta, finché era ancora presente la tradizione dei copriletto ad esempio, c’era molto lavoro. Oggi, con passione, lavoriamo cercando sempre nuove modalità perché il nostro prodotto sia d’interesse sul mercato e facendo sì che non si perda questa antica tradizione».

 

Una narrazione dell’uomo ancor prima che del Santo. Dotato di grande umiltà, mai sottomessosi al volere dei potenti e con una immensa e profonda fede in Dio. Un eccellente Ernesto Orrico, ieri sera al Teatro Comunale di Catanzaro, ha raccontato la storia di San Francesco di Paola con lo spettacolo ‘Sulle acque sui rovi’, andato in scena nell’ambito della rassegna teatrale di AMA Calabria, diretta da Francescantonio Pollice.

Una difficile messinscena grazie all’efficace testo di Vincenza Costantino e alla toccante descrizione narrativa di Ernesto Orrico, che è riuscito a cogliere e restituire al pubblico i sentimenti di un personaggio tra i più rappresentativi e considerati della Chiesa Cattolica. Il percorso di Francesco assume maggiore forza in ogni singola parola declamata dall’attore cosentino. La storia del santo calabrese è conosciuta a tutti, ma Orrico riesce a mettere in risalto con la sua ottima interpretazione aspetti dimenticati o, ancor di più trascurati della vita di Francesco.

Un percorso fatto di cammino, di diffusione del messaggio cristiano e di aiuto alla gente bisognosa. Un susseguirsi di azioni, pregne di grande umanità, riconosciuta anche dai potenti come re Luigi XI che, gravemente ammalato, mandò in Calabria un suo inviato per convincere Francesco a recarsi da lui per guarirlo. Al primo rifiuto seguì l’obbedienza a Papa Sisto IV, il quale gli affidò alcuni importanti incarichi presso la corte del re di Francia.

A sostenere il racconto di Ernesto Orrico, la presenza del musicista Paolo Napoli che è riuscito con a dare il giusto ritmo con le musiche da lui eseguite, ma anche a creare le giuste tensioni emotive con i “rumori” che ben si sposavano alle situazioni descritte.

«Dopo l’intensa rappresentazione messa in scena da Mana Chuma Teatro, Ernesto Orrico ha sottolineato quanto sia vivo il teatro calabrese. In virtù di questi esempi maggiore sarà la volontà di AMA Calabria di proporre nelle proprie stagioni teatrali le Compagnie che più si contraddistinguono. La nostra attenzione nei confronti degli artisti calabresi è sempre alta e a loro non verrà meno il nostro sostegno. Ognuno di loro dovrà trovare nel proprio territorio la spinta per raggiungere importanti traguardi espressivi e qualitativi». Le parole di Francescantonio Pollice si aggiungono al lungo applauso tributato nel finale a Ernesto Orrico e Paolo Napoli.

Il cartellone della rassegna teatrale catanzarese di AMA Calabria, vivrà giovedì 31 marzo, al Teatro Comunale di Catanzaro, con inizio alle ore 21:00, un nuovo importante appuntamento con ‘La rottamazione di un uomo perbene’, commedia irriverente e divertente con protagonista Carlo Buccirosso. Lo spettacolo sostituisce il previsto ‘Variazioni enigmatiche’ con Glauco Mauri.

I biglietti di ‘La rottamazione di un uomo perbene’ potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Comunale di Catanzaro, oppure s’invita a consultare il sito www.amaeventi.org, per l’acquisto on line. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria al numero telefonico 0968.24850 o contattandoci alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

AMA Calabria si atterrà alle misure disposte dalle autorità nazionali in ordine all’emergenza pandemica consentendo, fino a esaurimento posti, l’ingresso esclusivamente agli spettatori in possesso del Super Green Pass e con l’obbligo di indossare la mascherina FFP2.

Sublime. Non esiste un termine più adatto che possa dare un senso a una serata in cui il Teatro, quello vero, si è palesato in tutte le sue forme. L’arte della recitazione esaltata all’ennesima potenza. Tutto questo è stato ‘Un tram che si chiama desiderio’ con Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci che, alla stessa maniera di una freccia scagliata con estrema forza e precisione, hanno centrato il cuore degli spettatori con un caleidoscopio di emozioni. Il dramma, andato in scena giovedì scorso al Teatro Comunale di Catanzaro, nell’ambito della stagione teatrale organizzata da AMA Calabria, è stato l’ennesimo diamante incastonato in una preziosa collana.

L’intensità di una storia complessa, vissuta insolitamente in un atto unico, è stata resa alla perfezione dai due attori apparsi baciati sulla fronte da Dioniso. I complessi personaggi di Blanche Du Bois e Stanley Kowalski non potevano trovare una migliore dimensione di quella fornita da Mariangela D’Abbraccio e Daniele Pecci. Accanto a loro Giorgia SalariEros PascaleGiorgio SalesErika Puddu e Diego Migeni, perfetti nell’adattamento curato dalla regia, rispettosa del testo originale, di Pier Luigi Pizzi.

Il rischio di affrontare un capolavoro, dandogli un tocco di modernità, era enorme. La casa di Stanley e sua moglie Stella (Giorgia Salari), sorella di Blanche, è sembrato un girone dell’Inferno dantesco in cui le paure e le ansie conducono la protagonista verso un tragico finale. Mariangela D’Abbraccio ha perfettamente interpretato il ruolo di una donna che, in seguito alle tristi vicende che l’hanno colpita, ha preferito nascondere la realtà con le sue fantasie. Il suo continuo scontro con il cognato, i confronti con la sorella e la sua relazione incompiuta con Mitch (Eros Pascale) fanno apparire Blanche una donna tanto in preda a una crisi di nervi quanto ingenua. A far da contraltare è Stanley, un uomo rozzo e prepotente nei suoi comportamenti, ma anche violento nei confronti della moglie. Personaggio che Pecci si cuce addosso alla perfezione, rendendolo molto attuale e sentito.

Di grande impatto il monologo in cui Blanche racconta alla sorella, con estrema emozione, il momento della scoperta dell’omosessualità del marito. Un momento in cui l’intensità emotiva è aumentata, grazie alla interpretazione di una immensa Mariangela D’Abbraccio che, con le parole conclusive “E allora il faro che s’era acceso sul mondo, si spense di nuovo e mai più per un solo istante da allora, ha brillato una luce tanto più forte di questo mozzicone di sigaretta”, ha tracciato un vuoto interiore determinato da una immagine di donna profondamente colpita dal suicidio del marito.

Il finale lascia l’amaro in bocca, allorquando Blanche si fa portare via da un dottore, a lei sconosciuto, attratta com’è dalla sua gentilezza. Un gesto suggellato da una frase che spiega da sola il fragile stato mentale di Blanche: “Chiunque voi siate, ho sempre confidato nella gentilezza degli estranei”. La mestizia del dramma lascia spazio a un applauso caloroso del pubblico sfociato in una standing ovation. Mariangela D’Abbraccio, Daniele Pecci e l’intera Compagnia hanno scritto l’ennesima pagina importante nel Grande Libro del Teatro Italiano.

Il cartellone della rassegna teatrale catanzarese di AMA Calabria, avrà una variazione. Mercoledì 16 marzo andrà in scena ‘Sulle acque, sui rovi. Storia di San Francesco di Paola’, con Ernesto Orrico e Paolo Napoli, la cui data era stata prevista per il 13 gennaio. Giovedì 31 marzo, sarà la volta di Carlo Buccirosso e ‘La rottamazione di un uomo perbene’, spettacolo che sostituisce il previsto ‘Variazioni enigmatiche’ con Glauco Mauri. Entrambi gli spettacoli si terranno al Teatro Comunale di Catanzaro, con inizio alle ore 21:00.

 

I biglietti di ‘Sulle acque, sui rovi. Storia di San Francesco di Paola’e di ‘La rottamazione di un uomo perbene’potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Comunale di Catanzaro, oppure s’invita a consultare il sito www.amaeventi.org, per l’acquisto on line. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria al numero telefonico 0968.24850 o contattandoci alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

AMA Calabria si atterrà alle misure disposte dalle autorità nazionali in ordine all’emergenza pandemica consentendo, fino a esaurimento posti, l’ingresso esclusivamente agli spettatori in possesso del Super Green Pass e con l’obbligo di indossare la mascherina FFP2.

 

Una storia d’amore e malavita. Non insolita, ma raccontata con grande naturalezza seppur piena di spunti di riflessione. ‘Stanno sparando sulla nostra canzone’ con Veronica Pivetti, è andato in scena ieri sera al Teatro Comunale di Catanzaro, nell’ambito della rassegna teatrale di AMA Calabria, diretta da Francescantonio Pollice.

Veronica Pivetti nei panni di Jenny Talento, fioraia ma anche spacciatrice di oppio, è personaggio moderno e ambizioso che guarda al futuro con la giusta ambizione di chi vuole rinascere, muovendosi in un mondo in cui la criminalità è dietro l’angolo. Corteggiata da Brian Boccuni e Cristian Ruiz, nei panni di Nino Miseria e Miky Malandrino, la donna cede all’amore verso il primo, incallito e inesperto giocatore d’azzardo, mantenendo un equilibrio e un cinismo che la conducono a cambiare vita.

La trama è ambientata negli Anni Venti, quelli del 1900, quando la pandemia dell’epoca, conosciuta con il nome di ‘spagnola’, era oramai un ricordo. Quasi una volontà di creare un parallelismo con gli attuali Anni Venti e relativa pandemia. Un periodo che si incrocia e si sovrappone, creando un anelito di speranza, perché è quella di cui c’è bisogno.

Il desiderio di rivedere qualcosa di diverso e di bello può essere definita una scommessa vincente. Giovanna Gra, che ha curato anche la regia con Walter Mramor, ha scritto un testo mai banale, al quale ha dato la giusta interpretazione una Pivetti ispirata. L’attrice, ha messo in mostra una qualità fino ad oggi sconosciuta: il canto. Pur alternando il recitato con le canzoni, ‘Stanno sparando sulla nostra canzone’ non è un musical, ma un lavoro che la stessa regista definisce black story; una commedia in cui le canzoni vengono “innestate” con dovuta sapienza.

L’inserimento delle canzoni nell’intero tessuto pensato dalla Gra è un valore aggiunto, che conferisce a ‘Stanno sparando sulla nostra canzone’ la giusta velocità, rendendo l’opera gradevole e facilmente fruibile. I brani presi a presti dal vasto repertorio musicale internazionale, che va dagli anni ’40 ad oggi, si sono integrati perfettamente con il racconto.

‘Sex bomb’ di Tom Jones a ‘Life on Mars’ di David Bowie, da ‘Fly me to the moon’ di Frank Sinatra a ‘Kiss’ di Prince, fino a ‘Certe notti’ di Ligabue, ‘Mi vendo’ di Renato Zero e ‘Bad’ di Michael Jackson, sono solo alcuni dei brani che hanno fatto da giusta cornice a tutta la storia, con le pregevoli esibizioni dei due contendenti e della sorprendente Veronica Pivetti.

Il finale inatteso della vicenda è stato salutato con un lungo caloroso applauso, trasformatosi in un’autentica ovazione durante il medley di alcuni brani già eseguiti. Attimi di grande gioiosità che hanno regalato ai presenti un momento di spensieratezza e divertimento. Il teatro ha ritrovato la sua gente.  

La stagione teatrale di AMA Calabria continuerà con le tre repliche di uno dei classici di Luigi Pirandello in esclusiva per la Calabria. Il 24, 25 e 26 febbraio, rispettivamente a Lamezia Terme, Catanzaro e Caulonia, con ‘Il fu Mattia Pascal’ sarà protagonista un altro nome eccellente del nostro teatro: Giorgio Marchesi. La messa in scena di un classico della nostra letteratura rivisitato dall’abile regia dello stesso attore con Simonetta Solder e le musiche composte ed eseguite dal vivo da Raffaele Toninelli.

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