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Italicum, l'ultimatum di Renzi: "Se si affossa, cade il governo"

La riforma della legge elettorale entra nel vivo. Coi partiti che scoprono le (prime) carte e si preparano a giocare una partita che rischia di far saltare la maggioranza e riportare l'Italia al voto
Forza Italia ha blindato l’accordo siglato da Berlusconi e Renzi sullItalicum ribadendo la "linea di fermezza". "Sì a lievi modifiche - spiega un parlamentare azzurro - ma l’impianto dell’Italicum non si tocca". Per i forzisti resta, quindi, il "no" secco all’introduzione delle preferenze. Ma, spiegano dal quartier generale di Forza Italia, vengono posti anche i paletti sulla soglia di sbarramento del 5% per i partiti che rientrano in una coalizione. Dal Pd e dai "partitini" sono, infatti, piovuti emendamenti per un abbassamento della soglia al 4%. Ipotesi che, almeno per il momento, è osteggiata dai forzisti. Altro paletto, sul quale si è però registrata una possibile apertura degli azzurri, è sulla procedura per il restyling dei collegi: Forza Italia vorrebbe mantenere l’attuale previsione, ovvero che il compito di disegnare i nuovi collegi spetti al Parlamento, mentre dal Pd si chiede che venga data una delega al governo. "Se dovessero prevalere i piccoli ricatti, interni ai partiti o tra i partiti - è l'avvertimento degli azzurri - verrebbe meno l'accordo".
Questa legge elettorale non può saltare per uno 0,5%"ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi spiegando che "ci saranno tantissimi emendamenti, è ovvio, ci confronteremo su tutti lo scopo è trovare un accordo complicato ma possibile". "Se si affossa" la legge elettorale "è difficile pensare a uno spazio di speranza per questa legislatura. Ma io sono ottimista".

Con la riforma elettorale "si rafforza il rapporto tra cittadino ed eletti". dichiara Matteo Renzi in una conferenza stampa a Firenze. Emendamenti? "E' ovvio che ci saranno emendamenti, ce ne saranno tantissimi. Compito del Pd e' quello di prendere il buono che viene dalle forze politiche".

Chi dice che la legge presentata è come il Porcellum "vive sulla luna, ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi durante una conferenza stampa a Firenze ricordando anche come con la nuova legge elettorale "ci sarà sempre una forza che vince, e che viene "rafforzato il rapporto fra cittadino ed eletto".

"Vanno bene gli emendamenti, ma con la consapevolezza che arriva dal fatto che gli italiani sono a un bivio straordinario": così Renzi riferendosi alla legge elettorale. "Per otto anni si è discusso - ha aggiunto - e in una settimana c'è stata una grande accelerazione".

"Spero che le modifiche" alla legge elettorale "siano le più condivise possibili: cosi' Renzi durante una conferenza stampa a Firenze parlando di legge elettorale.

"A chi vuol mettere i bastoni fra le ruote noi diciamo: 'Andiamo avanti'": ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi riferendosi alla legge elettorale e parlando poi di un accordo "complicato ma possibile". Per Renzi poi sarà più facile anche procedere nelle riforme su lavoro e sviluppo.

E' nutrito il pacchetto di emendamenti che la minoranza Pd ha presentato, d'intesa con il partito, alla legge elettorale. Oltre a emendamenti sulla soglia per il premio di maggioranza e per l'accesso, contro le liste bloccate, tre sono le soluzioni indicate: o i collegi uninominali, con emendamento a prima firma Alfredo D'Attorre, o le preferenze, con emendamento a prima firma Rosy Bindi, o le primarie per legge, con emendamento a firma del lettiano Marco Meloni.

"A chi vuol mettere i bastoni fra le ruote noi diciamo: andiamo avanti". Renzi non fa che ripeterlo. L'obiettivo è portare a casa la riforma della legge elettorale al più presto. Pur sapendo che si tratta di un "accordo complicato", è fermamente convinto che sia "possibile" riuscire a portare a casa il risultato che renderebbe più facile procedere nelle riforme su lavoro e sviluppo. Renzi in un intervista a messaggero ha detto chiaramente che con la riforma elettorale le Camere potranno avviare "una stagione costituente" che porterà la legislatura "perfino al 2018". Al contrario, se dovessero affossare l'Italicum, il segretario del Pd staccherebbe la spina al governo e si andrebbe a votare col proporzionale che ci ha lasciato la Consulta. "Sarebbe la conferma che il parlamento è inaffidabile", ha vvertito il sindaco di Firenze.

Se Renzi è ben determinato a portare a casa la partita, la posizione dei democratici è tutt'altro che unitaria.

Aldilà dell'emendamento sul restyling dei collegi tutti gli altri, in tutto poco più di una trentina, non sono unitari dal momento che riguardano modifiche alle soglie di sbarramento, al premio di maggioranza e ai listini bloccati. Un emendamento a firma del lettiano Francesco Sanna prevede addirittura l’introduzione delle preferenze pur su liste bloccate "sbloccando" il più votato. "Non ci sono temi che riguardano un’area del partito piuttosto di un’altra - avverte spiega il capogruppo in commissione Affari costituzionali, Emanuele Fiano - ma sono trasversali". Di movimento intorno all'Italicum ce n'è davvero tanto, anche fuori dal Pd. Il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano ha presentato undici emendamenti per superare le liste bloccate e riportare alle candidature multiple. I Cinque Stelle sono tornati all'attacco con il mantra elaborato da Beppe Grillo nelle settimane scorse: "Liste bloccate uguale parlamento di nominati e delinquenti".

D'altra parte sia Matteo Renzi sia i vertici di Forza Italia hanno messo in chiaro che, se qualcosa dovesse andare storto nel cammino delle riforme, si tornerebbe immediatamente alle urne. Ma, nel giorno in cui scadono i termini per la presentazione degli emendamenti, la minoranza piddina ha presentato, d’intesa con il partito, un nutrito pacchetto di emendamenti. "Questa legge elettorale non può saltare per uno 0,5% - ha avvertito Renzi ci saranno tantissimi emendamenti, è ovvio, ci confronteremo su tutti".

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