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Ritorna in campo il governo gialloverde. Dopo le aperture di Matteo Salvini alla proposta di Luigi Di Maio di discutere sul ruolo di Paolo Savona nell' Esecutivo politico, la macchina si è rimessa in moto. In questo quadro, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, disposto a concedere un minimo di tempo a M5s e Lega, si tiene in contatto con gli altri vertici istituzionali. In mattinata ha incontrato al Quirinale il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. Ed ha avuto un lungo colloquio telefonico con il presidente della Camera Roberto Fico. Al Colle potrebbe appalesarsi proprio Salvini, si ragiona in ambienti parlamentari, per fare un punto con il Capo dello Stato, che fino a questo momento non avrebbe comunque ricevuto segnali netti sulla ripartenza della trattativa tra i pentastellati ed il Carroccio.

Piazza Affari ritraccia dai massimi della mattinata mentre lo spread tra btp e bund risale a 234 punti base, con il rendimento del decennale che torna sopra il 2,7%. Gli occhi degli investitori sono rivolti alle trattative per la formazione di un nuovo governo in Italia mentre in Spagna è in corso il dibattito sulla mozione di sfiducia nei confronti del premier Mariano, Rajoy, che verrà votata domani. L'euro ritraccia sotto quota 1,17 e scambia a 1,688 sul dollaro nonostante l'accelerazione dell'inflazione nell'Eurozona che potrebbe spingere la Bce a chiudere il Qe a fine anno. Rallentano anche gli altri listini europei: Madrid sale dello 0,4%, Londra dello 0,2%, Parigi dello 0,1% mentre Francoforte cede lo 0,4% in attesa dei dazi Usa su acciaio e alluminio, che dovrebbero essere annunciati a breve. Sul listino milanese (+0,8% l'indice Ftse Mib) corrono le banche, con in testa Mps (+5,9%).

Sullo sfondo, il governo tecnico di Carlo Cottarelli, sempre pronto a tornare in pista, con la lista dei ministri pronta, qualora l'evolversi della situazione politica lo rendesse necessario. Una novità del ritorno del governo Salvini-Di Maio potrebbe essere rappresentata dalla cooptazione di Fratelli d'Italia che rimpolperebbe significativamente la maggioranza, soprattutto al Senato. Tant'è che c'e' grande attesa per un vertice M5s-Lega al quale dovrebbe partecipare anche la leader di Fdi, Giorgia Meloni

Si sta lavorando innanzitutto a uno spostamento di Paolo Savona dal ministero dell'Economia, come chiesto da Di Maio. E l'ipotesi potrebbe essere di indicare l'economista al ministero per le Politiche europee. Sul tavolo ci sarebbe anche l allargamento con la Meloni (anche la leader di FdI ha annullato tutti gli incontri in programma per oggi). In questo caso la Difesa potrebbe andare a Giorgia Meloni o Guido Crosetto. Resta, invece, ancora da sciogliere il nodo dell'Economia che rimane alla Lega

L'ultima mossa, disperata, l'ha compiuta ieri, con la richiesta di perdono, dopo lo scontro dei giorni scorsi, al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: nel primo pomeriggio, Di Maio ha incontrato il capo dello Stato, mettendo sul piatto, quasi in ginocchio, la testa di Paolo Savona per siglare la pace e far ripartire la trattativa per un governo politico. Nella diretta serale su Facebook, il grillino silura pubblicamente Savona, offrendo un'altra poltrona all'economista, indicato dal Carroccio per la guida del ministero dell'Economia. Se Savona fino a due giorni fa era un punto fermo, la sintesi tra Lega e M5s, oggi diventa l'arma di Di Maio per ritornare nella partita di governo. Il grillino è assediato da paure e incertezze: la leadership appare al capolinea. All'interno del M5s la fronda legata a Roberto Fico ha bollato come «inopportuna sia la guerra innescata contro il Colle che la scelta di evocare la piazza per mettere pressioni su Mattarella». I deputati vicini al presidente della Camera hanno disertato il comizio di Napoli, dando un segnale chiaro di dissenso alla linea politica.

Di Maio percepisce come la fiducia dei parlamentari grillini, riuniti ieri in assemblea, per scelte sbagliate, sia in picchiata. E sta provando a cambiare registro e strategia nel tentativo di salvare la leadership. In un'intervista a Fanpage, il capo politico del M5s disinnesca i cannoni per la manifestazione del 2 giugno, inizialmente puntati contro il Quirinale: «È una chiamata pacifica per tutti i cittadini che vogliono incontrarsi per ricordare il valore della nostra Costituzione, della Repubblica e della nostra sovranità da qualsiasi influenza esterna, altre nazioni, banche, agenzie di rating. Non è una piazza contro la Presidenza della Repubblica».

Anche sul voto anticipato, il leader dei pentastellati è costretto, suggerito da Davide Casaleggio e preoccupato dall'impatto sulle aziende delle impennate dello spread, alla giravolta. Aprendo anche all'ipotesi di una fiducia tecnica all'esecutivo guidato da Carlo Cottarelli, che faccia slittare il voto in autunno, con l'obiettivo di tranquillizzare i mercati. Se Savona dovesse fare il passo indietro, rimettendo in campo l'ipotesi di un governo politico, Di Maio sarebbe tentato dall'idea di cedere la poltrona a Palazzo Chigi a un esponente della Lega. Un valzer di contraddizioni e isterismi che comincia a preoccupare il gruppo parlamentare del M5s, che per la prima volta si schiera ufficialmente contro il leader. In tanti cominciano a lamentarsi per la piega che sta prendendo la vicenda legata al governo e che vede il Movimento quasi messo all'angolo.

Intanto secondo le agenzie di stampa per aiutare i Paesi dell'Eurozona colpiti da un "ampio shock asimmetrico" (o una crisi) a mantenere intatti i loro investimenti pubblici necessari per continuare a crescere, la Commissione Ue propone di creare un "fondo di stabilizzazione" da 30 miliardi di euro. La cifra verrà raccolta dalla stessa Commissione sul mercato, e concessa ai Paesi sotto forma di prestito. Ma ognuno potrà chiedere solo fino al 30%. Gli interessi sulla somma prestata saranno coperti dai profitti del signoraggio bancario.

 "Per minimizzare il rischio di 'azzardo morale' gli Stati dovranno rispettare stringenti criteri di eleggibilità basati su solide politiche finanziarie e macroeconomiche", precisa la Commissione. I prestiti daranno "sostegno finanziario extra quando le finanze pubbliche sono sotto pressione e dovrebbero essere orientati agli investimenti che favoriscono la crescita, che manterranno i posti di lavoro integri e consentiranno all'economia di riprendersi più in fretta".

La Commissione spiega che l'idea del fondo di stabilizzazione "potrà essere arricchita nel tempo da risorse finanziarie fuori dal budget europeo", ovvero provenienti dal fondo salva-Stati ESM o dal futuro Fondo monetario europeo, o addirittura da un possibile meccanismo di assicurazione volontario da creare tra gli Stati membri.

 "Il fondo di stabilizzazione può essere un veicolo", chiarisce la Commissione, che vuole costruire un ponte con la proposta di Macron di creare un vero e proprio bilancio dell'Eurozona. Un altro strumento per andare incontro ai Paesi in difficoltà con il bilancio è il Programma di sostegno alle riforme, che "fornirà supporto tecnico e finanziario a tutti gli Stati membri per fare le riforme che modernizzeranno le loro economie", in particolare quelle identificate nelle raccomandazioni specifiche della Commissione. Il programma per le riforme avrà un budget di 25 miliardi di euro.

 

 

 

"Governo politico o voto". Questa è la posizione ufficiale dei 5 stelle, espressa da Luigi Di Maio, circa la possibilità di non votare contro un esecutivo tecnico guidato da Carlo Cottarelli. "Come Lega le abbiamo provate tutte per dare un Governo a questo Paese - ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini -. Con il centrodestra non andava bene, con i Cinque Stelle non andava bene. Noi ci siamo. Basta che non perdano più tempo e non prendano più in giro le persone. O si beccano il programma e la squadra che abbiamo presentato oppure facciano altro e ci facciano votare". "Tutti sanno come la penso dal 4 marzo - ha detto ancora Salvini -. Abbiamo coerenza e lealtà. Se si vuole c'è un contratto di governo con una squadra pronta. Eravamo pronti a partire la settimana scorsa e non ce lo hanno permesso. Basta che nessuno metta veti al programma o alla squadra". I giochi sono ancora aperti, dunque? "Sì ma gli italiani si stanno stufando. Si tratta di un momento estremamente delicato. Noi attendiamo", aggiunge.

"Certamente e' qualcosa che stiamo guardando. Stiamo tenendo d'occhio molto da vicino" la situazione: cosi' la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha risposto ai giornalisti a bordo dell'Air Force One sulla situazione politica italiana. Lo rende noto il pool di reporter al seguito del presidente. Niente da annunciare invece dopo la domanda se Trump sostenga la permanenza dell'Italia nell'eurozona.

L'Italia e la volatilita' sui mercati emergenti saranno nell'agenda del G7 finanziario a Whistler in Canada. Lo afferma un funzionario del Tesoro americano, illustrando l'agenda dei lavori della riunione dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali che si terra' a Whistler, in Canada.

Il Tesoro americano sta seguendo da vicino gli sviluppi della situazione italiana e al momento non vede alcun impatto sistemico legato alla volatilita' in Italia e sui mercati internazionali che preoccupi gli Stati Uniti. Il Tesoro precisa inoltre che non e' ancora chiaro chi rappresentera' l'Italia come ministro delle Finanze agli incontri.

Il Tesoro Usa ritiene sia meglio per l'Italia e gli altri paesi dell'area euro risolvere i loro problemi senza grandi cambiamenti all'intero di Eurolandia. ''Sarebbe meglio se risolvessero le cose all'interno dell'area euro senza grandi cambiamenti, e sicuramente l'Italia ha l'occasione per farlo'' mette in evidenza il Tesoro, secondo quanto riporta la stampa Usa.

"L'Italia è parte dell'Europa e parte dell'euro e resterà così": il segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, a margine della Ocse week 2018 a Parigi, ha risposto cosi' a chi chiedeva se potesse immaginare un'Italia senza euro.

"Abbiamo raggiunto livelli simili ai livelli pre-crisi". Secondo l'Ocse la crescita proseguirà nei prossimi due anni, con il Pil mondiale del 3,8 quest'anno e del 3,9% nel 2019 e Gurria ha anche citato il forte calo della disoccupazione, al livello più basso dagli anni '90. "Buone notizie", "ma ci sono ancora diverse sfide" da affrontare", ha detto, ribadendo la necessità di "rifondare il multilateralismo", dinanzi ai rischi di nazionalismo, protezionismo e ripiegamento su sé stessi.

Rispetto all'attuale "instabilità" italiana c'è certamente una "preoccupazione" e i mercati la riflettono. Ma non bisogna basare le proprie politiche sulle reazioni quotidiane dei mercati perché cambiare politica ogni giorno sarebbe una "pazzia": questo il messaggio lanciato dal segretario generale dell'Ocse Angel Gurria, rispondendo a una domanda sull'Italia a margine della Ocse Week 2018. "Cambiare politica ogni giorno sarebbe una pazzia", ha dichiarato il numero uno dell'Ocse, aggiungendo: "Se mi chiedete: c'è una preoccupazione per l'attuale instabilità? La risposta è si e i mercati la riflettono. Ma dobbiamo cambiare la politica a causa di questo? La risposta è no. Bisogna guardare alla politiche di lungo termine". E ancora: "Volatilità, aumento dello spread nel breve termine... quello che non possiamo fare è stabilire politiche di lungo termine in base a ciò che ogni giorno accade nei mercati, perché lo spread sale e il giorno dopo scende e il giorno dopo risale... Cambiare politica ogni giorno sarebbe una pazzia - h avvertito Gurria - Bisogna dunque avere una missione di medio e lungo termine".

"L'incertezza dell'Italia spinge l'euro sulla ribalta, l'ultimo posto che l'Europa vuole". "L'Italia scatena il timore globale di una nuova crisi dell'euro". Sono i titoli di apertura della versione online rispettivamente del New York Times e del Wall Street Journal, dedicati appunto alla crisi politica del nostro Paese. Bloccando la formazione del governo da parte di "due partiti populisti" nella convinzione che un membro cruciale della loro proposta di esecutivo avesse intenzione di far uscire l'Italia dall'euro, il presidente Mattarella "potrebbe aver gettato le basi per nuove elezioni, elezioni che equivalgono ad un referendum sull'euro", scrive il Nyt. "Per l'Unione europea, un'altra elezione italiana sarebbe terribilmente un brutto momento", prosegue il quotidiano, ricordando la debolezza di Angela Merkel e il rischio di nuove elezioni anche in Spagna.

In Italia la crescita è prevista rallentare all'1,4% nel 2018 e all'1,1% nel 2019. Così il nuovo 'Economic Outlook' dell'Ocse, che rivede al ribasso le precedenti stime sul Pil, dato al +1,5% quest'anno e al +1,3% il prossimo. Secondo l'organizzazione parigina la crescita degli investimenti, sebbene ancora robusta, si andrebbe attenuando mentre il rilancio dei consumi privati perderà vigore a causa di un indebolimento della ripresa occupazionale e della perdita, a seguito del rialzo dell'inflazione, del potere d'acquisto delle famiglie.

"Il tasso di disoccupazione in Italia sta gradualmente calando, ma la ripresa del lavoro ha perso un po' di vigore", scrive l'Ocse stimando che il tasso dei senza lavoro nel 2018 si dovrebbe attestare all'11,0% e nel 2019 al 10,8%. "Anche la qualità della nuova occupazione è peggiorata poiché i contratti a tempo rappresentano la maggior parte dei nuove posizioni lavorative". Insomma, i principali indicatori economici suggeriscono che "l'economia potrebbe avere perso il suo slancio".

"L'incertezza politica potrebbe avere un impatto sullo sviluppo economico". Così l'Ocse nel suo ultimo 'Economic Outlook' nell'approfondimento dedicato all'Italia. Intanto "riflettendo un'accresciuta percezione dell'incertezza politica, i rendimenti dei titoli di stato ultimamente sono saliti", si legge sempre nel rapporto. Allargando lo sguardo allo scenario internazionale, la "Brexit e l'incertezza politica in Italia potrebbero - si sottolinea - aggiungere pressioni alla crescita dell'area euro".

"Le priorità" dovrebbero spettare allo spostamento della spesa verso le infrastrutture e al miglioramento dei piani centrati sul contrasto alla povertà per "affrontare gli ampi divari, sociali e regionali" e così imprimendo una spinta alla crescita. "Fare progressi su riforme strutturali e sociali e continuare una prudente politica di bilancio sono - si sottolinea - le chiavi per sostenere la crescita e affrontare le distanze sociali e territoriali".

"Una riforma del sistema di tassazione sulle persone fisiche dovrebbe mirare al contrasto all'evasione fiscale semplificando le agevolazioni fiscali e abbassando le aliquote per i redditi bassi, senza contrarre il gettito fiscale", si legge nell''Economic Outlook'.


Lo spread tra Btp e Bund decennali ripiega a 282 punti base, con il tasso di rendimento sui titoli italiani al 3,10%. Precedentemente aveva toccato i 320 punti base. Il titolo italiano rende il 2,38%. Il differenziale sulla scadenza decennale, invece, ripiega a 275 punti base con un rendimento del Btp al 3,03%. Lo spread tra il Btp a due anni il corrispondente titolo tedesco ha invece toccato i 313 punti base, ai massimi dal 2012 quando l'Italia era nel pieno della crisi finanziaria.

"L'establishment è riuscito a bloccarci ? Ok, fa parte del gioco! Non siamo affetti dalla sindrome dell' adolescente ribelle che spera che alla fine il padre gli dia ragione. Mattarella ha intortato le cose oppure ha fatto lo sgambetto alla democrazia ? Lo vedremo, ma quel che è sicuro è il cuore della contesa: c'è chi vuol vivere inginocchiato alle ragioni della finanza e chi no". Lo dice sul Blog delle Stelle Grillo che aggiunge: "Non serve capirne la storia o denunciarne le intenzioni perché le loro posizioni sono scoperte finalmente mentre le nostre lo sono sempre state".

Intanto Salvini sembra chiudere a un'alleanza con Forza Italia. "La condizione per un alleanza con Forza Italia - dice Salvini a Radio Anch'io - è cambiare le regole europee, non posso allearmi con chi mi dice che l'Europa va bene così". "A me piacerebbe moltissimo ricandidare Savona, non so se abbia voglia di rimettersi in gioco, ma per l'Italia sarebbe molto positivo, lui, Conte, Sapelli"

Luigi Di Maio e Matteo Salvini all'attacco dopo le turbolenze dei mercati e la salita dello spread. "Chiedete a Mattarella". Così Salvini al termine della riunione con i gruppi della Lega a Montecitorio risponde a chi gli chiede di commentare lo sfondamento dello spread oltre quota 300. "Fosse per me - dice - ci sarebbe un governo in carica. Hanno scelto altrimenti per rassicurare i mercati, non mi sembra ci stiano riuscendo...". 

Salvini però non fa passi indietro. E sfida di nuovo il Colle sulla casella del ministero dell'Economia: "Nel contratto non c'è l'uscita dall'Europa o dall'euro - ha spiegato il segretario del Carroccio a Radio anch'io su Radio1 - ma la ridiscussione delle regole europee. Non saremmo andati in Europa a fare casino ma a dire: siamo l'Italia". Ecco perché a Salvini gli "piacerebbe ricandidare Savona" nel prossimo governo anche se "non so se dopo le traversie di questi giorni avrebbe voglia di rimettersi in gioco. Di certo glielo chiederò". Il motivo? "O incontrato una persona di spessore". E poi anche Giorgetti ha spiegato che era "la sintesi giusta tra la Lega e il M5S".

Sulla questione si e espresso anche un deluso Giuseppe Conte,premier incaricato  per qualche ora prima di finire rottamato dal Colle. "Paolo Savona - ha spiegato il giurista - non era stato scelto per sganciare l'Italia dall'Europa e dall'Euro ma per rilanciare, come avevamo previsto in un colloquio faccia a faccia, investimenti per lo sviluppo e ripianare gli squilibri". Le garanzie di Conte, però non sono bastate al Quirinale. Che non ha condiviso la sua nomina. Eppure dal colloquio di un'ora e mezza con Savona, Conte ne era uscito "profondamente rassicurato". "Savona era ben funzionale al nostro progetto politico, che prevedeva la promozione di una nuova politica economica, meno legata all'austerità e più orientata a rilanciare gli investimenti produttivi. Anzi, con lui ho ragionato di come rafforzare alcuni aspetti del sistema europeo, rendendolo più equo". E l'uscita dall'Euro? Qui la risposta è unanime di Salvini, Giorgetti e Conte: "Nessuno ha mai parlato e comunque non era nel contratto di governo".

"Lo spread - dice in un post Luigi Di Maio - oggi è schizzato oltre i 300 punti: non accadeva da 4 anni. Il problema non eravamo noi, non era la nostra squadra di ministri, ma l'incertezza che oggi regna sovrana. Se il Governo del Cambiamento fosse partito, oggi avremmo un governo politico". Intanto il capo politico pentastellato assicura che la manifestazione del 2 giugno sarà 'pacifica'. 

La proposta, avanzata nelle ultime ore sia da Giorgia Meloni sia da Luigi Di Maio, potrebbe ora prendere piede. "È stato lui a non rispettare le istituzioni scendendo nell'agone politico", ha detto la leader di Fratelli d'Italia in una intervista al Messaggero.

Iniziano ad essere le forze politiche che adesso vorrebbero attivare la procedura di messa in stato di accusa del capo dello Stato, in base all'articolo 90 della Costituzione. Sicuramente è una priorità dei grillini che dicono di non volersi "rassegnare all'arroganza delle istituzioni che hanno deciso di scacciare il popolo dalla stanza dei bottoni". Matteo Salvini invece sembra prendere tempo. Non sta infatti spingendo oltre la volontà di "studiare" l'eventuale impeachment. Tanto che Luigi Di Maio, in un passaggio del video che ieri ha pubblicato su facebook per "chiamare tutti i nostri attivisti e sostenitori alla mobilitazione", qualche perplessità sulla tenuta dell'alleato la esprime: "Se la Lega non si tira indietro, abbiamo la maggioranza assoluta". Ovvero i numeri necessari ad avviare la procedura.

Anche la Meloni è dell'idea è di invervenire concretamente contro Mattarella che "non ha rispettato le istituzioni scendendo nell'agone politico". "La nostra posizione è stata quella di non partecipare al governo - ha spiegato al Messaggero - ma allo stesso tempo contestare le scelte di un presidente della Repubblica che francamente è andato molto oltre le sue prerogative". Per la leader di Fratelli d'Italia la mancata nomina di Paolo Savona al ministero dell'Economia è "un precedente" che considera "pericolosissimo". Se si tace si accetta che l'Italia sia una colonia".

All'interno della coalizione di centrodestra, poi, la Meloni chiede un po' di chiarezza. "Sia il 4 marzo che in tutte le elezioni successive la coalizione ha vinto e in questi giorni sono in giro per l'Italia a sostenere i nostri candidati a sindaco di centrodestra - ha spiegato - me pare che sia maggioritario tra i cittadini e credo che certe sensibilità e certi valori non vadano lasciati senza rappresentanza". Per questo ora chiede una chiarimento sia a Salvini, "che continua a vedere Di Maio", sia a Silvio Berlusconi, "che ha difeso Mattarella

"Le elezioni sono una grandissima occasione. Da un lato gli sfascisti istituzionali dall'altro un fronte ampio guidato dal Pd ma che non sia solo il Pd. Anzi con gente che non ha apprezzato tutto ciò che ha fatto il Pd". Lo dice Matteo Renzi a Circo Massimo. "Sarò come tutti in campo a dare una mano. Se gioco mediano stavolta nessun problema. Non mi interessa aprire la discussione né sul contenitore, né se lo facciamo con le primarie: mi va bene qualsiasi soluzione. Voglio giocare una partita da mediano. Ma è una sfida pazzesca".

 

 

 

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