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L'ira di Salvini: Amici dei mercati hanno deciso chi deve governare

La rinuncia di Conte ha aperto una crisi isituzionale senza precedenti, con dure accuse al Colle da Lega, M5s e Fratelli d'Italia. Si valuta da alcuni l'ipotesi di impeachment. Nessun commento dal Quirinale sull'ipotesi di impeachment ventilata da Giorgia Meloni (Fdi) per il capo dello Stato Sergio Mattarella per l'indisponibilità a Savona come ministro dell'Economia. Sull'ipotesi di alto tradimento in base all'articolo 90 della Costituzione, rivelano indiscrezioni, starebbero ragionando anche sul versante M5s. Tuttavia, la Lega non si accoderebbe, al momento, a chi chiede la messa in stato di accusa del presidente della Repubblica. E' quanto si apprende da fonti del partito di via Bellerio dopo la proposta di impeachment evocata dal Movimento 5 stelle e FdI.

In oltre 70 anni di storia repubblicana non si era mai vissuta una pagina come questa. Piena di incognite e dagli esiti quanto mai incerti. Archiviato tra le polemiche il Governo Conte si riparte stamattina da Carlo Cottarelli, arrivato al Quirinale dove ha accettato l'incarico con riserva di formare un esecutivo "neutrale". Cottarelli  si dice "sorpreso" di fronte alla convocazione al Quirinale e "umile" davanti all'impegno che sarà chiamato a svolgere per uscire dalla crisi politica. Ma intanto M5S chiede di parlamentarizzare la crisi e invoca l'articolo 90, quello che prevede la messa in stato di accusa del Capo dello Stato

Il braccio di ferro su Savona non è stato dunque superato. E' il nome attorno al quale il Carroccio ha fatto quadrato. Ed è su di lui che Salvini ha messo un punto di non ritorno. Tanto che il leader della Lega ha parlato subito di ritorno al voto

L’articolo 92 della Costituzione garantisce al Presidente della Repubblica la possibilità di rifiutare la nomina di un ministro proposto dal Presidente del Consiglio incaricato. Ma il margine di discrezionalità di cui può avvalersi il Presidente della Repubblica è stabilito con precisione dagli articoli 54 e 95.

Quest’ultimo stabilisce che chiunque sia nominato ad una carica pubblica deve adempiere il suo mandato con disciplina ed onore. Il Presidente della Repubblica può perciò obiettare alla nomina di un ministro che gli sia stata proposta dal Presidente incaricato se rileva nei comportamenti passati del candidato qualcosa che confligge con l’onorabilità. Nessun rilievo del genere è stato avanzato dal Presidente della Repubblica nei confronti del professor Savona.

Quanto alla disciplina il titolare della unità dell’indirizzo politico del Governo è solo il Presidente del Consiglio come inderogabilmente stabilito dall’articolo 54. Esula perciò dai poteri del Presidente della Repubblica sindacare sulle opinioni politiche dei candidati ai singoli ministeri. Nel caso del professor Savona il presidente Mattarella ha invece fatto esplicito riferimento alle opinioni di Savona riguardanti la possibilità di fuoriuscita dall’euro.

Senza entrare nel merito di dettagli non secondari per cui la fuoriuscita dall’euro viene ventilata dal professor Savona quale piano B per le trattative da svolgere con le istituzioni europee il cui obiettivo primario resta quello di modificare, restando nell’euro, le regole valide per tutti i paesi membri, sembra evidente che una eventuale scelta di uscire dall’euro attenga alle scelte politiche di governo e non sia in conflitto con la Costituzione, che ha bensì recepito l’obbligo di pareggio di bilancio ma solo nell’ambito dell’adesione all’euro, adesione che non può configurarsi fur ewig, poiché la sovranità di cui all’articolo 1 ne risulterebbe minata.

Ogni ragionamento e discussione sul conflitto istituzionale che si è aperto deve perciò per onestà intellettuale assumere questi dati, secondo l articolo di Paolo d'Arcais su micro mega

Ognuno cerca di motivare le proprie ragioni, ma alla fine si rischia che a pagare il prezzo più alto sia quel popolo in nome del quale tanti parlano". Lo dice al Sirmons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, confermando la "vicinanza" al presidente Sergio Mattarella, che "accompagno con la preghiera".

Galantino ricorda che "i momenti di tensione non si superano intensificando la stessa, ma individuando percorsi che non possono essere al di fuori della Carta costituzionale". 

Lo spread è in calo? Gli amici che decidono chi deve governare e chi no ora saranno contenti... Se i mercati si sentono rassicurati allora potremmo anche risparmiare i soldi che si spendono per le elezioni: facciamo votare 5 persone tra Berlino, Bruxelles e Parigi, decidano loro". Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, ospite di "Circo Massimo" su Radio Capital, ancora "arrabbiato" dopo che il Capo dello Stato ha impedito il varo del governo M5s-Lega. Poi, incalzato sull'ipotesi di mettere in stato d'accusa Mattarella per questo ha replicato: "Ci vuole mente fredda certe cose non si lanciano sull'onda della rabbia. Io non mi metto a parlare di impeachment che è materia per giuristi e costituzionalisti". 

Salvini - parlando della possibilità di tornare alle urne - ha detto: "Noi con i Cinque stelle alle elezioni? Vedremo, valuteremo sui progetti. Ma vorrei sapere che fa Berlusconi. Ora si parte dal lavoro che abbiamo fatto assieme" - ha aggiunto - ribadendo di aver trovato nel Movimento cinque stelle persone "serie e costruttive". "Non è vero che volevo votare fin dall'inizio. Luigi Di Maio l'ho sentito ieri sera - ha proseguito -. Lo dico da giornalista: le calunnie e le falsità che ho sentito in queste settimane credo non abbiamo precedenti, era un governo che ancora prima di nascere aveva contro tutti". E proprio al Cavaliere, lancia l'ultimatum: "Se vota il governo Cottarelli, addio alleanza". Rassicurazioni arrivano - a stretto giro di boa - da Giorgio Mulè (Fi): "non lo voteremo, non avrà i numeri". 

Salvini conclude: "Adesso l'unica cosa certa è che c'è una maggioranza in Parlamento che può proporre e approvare le leggi. Per prima cosa facciamo partire la discussione sulla legge elettorale - spiega Salvini - perchè adesso il lavoro passa al Parlamento e, essendo questa una Repubblica parlamentare, sarà lì che si faranno le leggi. A meno che la Merkel non ce lo voglia impedire...". 

Lo spread tra i Btp e i Bund tedeschi tona sopra quora 200 punti. I mercati registrano il fallimento del tentativo di formare un governo giallo-verde, considerato troppo populista e antieuropeo. Adesso guardano con preoccupazione alla crisi istituzionale, alla prospettiva di elezioni anticipate e aspettano di capire se ci sarà l'incarico a Carlo Cottarelli, un tecnico di provata esperienza. Il differenziale è risalito a 202 punti e il rendimento del decennale al 2,44%. 

"Manco morti" è la chiara replica della Meloni ai cronisti che gli chiedono se il nuovo nome avrà la fiducia di Fratelli d'Italia, nella convinzione che però serva avere "una posizione comune di tutto il centrodestra. Se si vuole che il centrodestra sopravviva mi aspetto che tutti votino contro, perché è uno schiaffo in faccia agli italiani".

Le modalità con cui si è arrivati alla scelta di Cottarelli non piacciono a Fdi. "Stiamo valutando, ma il punto che adesso a me interessa sottolineare è che, se le cose sono andate come ci hanno riferito, ci sono tutti i presupposti costituzionali per attivare l'art.90 della Costituzione. Nessuno minaccia nessuno. Secondo svariati costituzionalisti di livello, il Presidente Mattarella ha fatto una cosa che non poteva fare".

Il portavoce dei gruppi azzurri alla Camera e al Senato ha le idee chiare: "Non siamo interessati ad un governo di tregua. Quando il 9 maggio Berlusconi diede il via libera alla trattativa 5S-Lega disse due cose: Fi non avrebbe sostenuto né quel governo, né uno del presidente o tecnico. A maggior ragione adesso l'esecutivo deve essere politico. E siccome dopo tutto quel che è successo è molto difficile possa esserci ancora una possibilità per un governo di centrodestra, l'unica strada per noi è il voto", ha affermato. Poi ha parlato di Salvini e degli equilibri nel centrodestra: "Se va alle elezioni senza il centrodestra la Lega non governerà. Se tu prendi Savona come se fosse Braveheart - afferma Mulè - cioè l'uomo che ti deve liberare dall'oppressione europea, e ne fai un simbolo invalicabile, dimostri una grande debolezza politica. Sarebbe bastato mettere Giorgetti. Non lo si è voluto fare".

Infine ribadisce l'esigenza di un centrodestra unito: "Se le Lega crede di poter essere autosufficiente sbaglierebbe. Perché avrebbe certamente un'affermazione importante, ma non i numeri per governare. I fatti hanno dimostrato che solo in coalizione si hanno chance di vittoria". Infine a "6 su Radio 1", Mulè mette in chiaro le cose riguardo alla posizione degli azzurri sul governo Cottarelli: "Il parlamento attuale dice in maniera chiarissima che il governo di Cottarelli non avrà mai i numeri per avere la maggioranza in Parlamento. Forza Italia e tutto il centrodestra non darà i voti a un governo tecnico e nemmeno i Cinque Stelle, quindi è un governo che nasce già minoritario". E sulla stessa linea si schiera Maurizio Gasparri che ad Agorà afferma: "Quando si riunirà il mio partito io dirò: 5Stelle non lo vota, la Lega non lo vota; lo votiamo noi ed il Pd?... Si tratta di un governo di minoranza, si va comunque al voto".

"Nessuno può sostenere che io abbia ostacolato la formazione del governo che viene definito del cambiamento, al contrario ho accompagnato con attenzione questo tentativo nel rispetto delle regole della Costituzione". Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla al termine dell'incontro con Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio incaricato di formare il governo ha rimesso il mandato dopo che il nodo Paolo Savona al ministero dell'Economia non è stato superato.

"Ho condiviso e accettatto tutte le proposte tranne quella del ministro dell'Economia" spiega Mattarella. "Ho chiesto un autorevole esponente politico della maggioranza", aggiunge, "ho registrato con rammarico indisponibilità a ogni altra soluzione". La situazione, prosegue il capo dello Stato, "ha messo in allarme risparmiatori e investitori italiani e stranieri" portando a un'impennata dello spread che ha creato "rischi concreti per i risparmi dei nostri cittadini e le famiglie italiane".

La decisione di non accettare il ministro dell'Economia, aggiunge, "non l'ho presa a cuor leggero, ora da alcune forze politiche mi si chiede di andare alle elezioni. Prenderò delle decisioni sulla base dell'evoluzione della situazione alle Camere

Nessun veto di Sergio Mattarella verso un governo Lega-M5s, dunque, né verso un singolo ministro, semmai un veto di Matteo Salvini e Luigi Di Maio verso qualunque ipotesi alternativa proposta dal capo dello Stato che potesse sbloccare la crisi e far partire quel Governo politico che il presidente ha sempre voluto agevolare. Il Quirinale capovolge la narrazione di questi giorni e delle prossime ore da parte di Lega e Movimento 5 Stelle. E fa luce sugli avvenimenti di queste ultime ore concitate prima del fallimento del tentativo di Giuseppe Conte.

Nel doppio colloquio di ieri pomeriggio con Salvini e Di Maio, Mattarella, spiegano al Colle, si sarebbe trovato davanti a un muro eretto di fronte alle soluzioni alternative alle proposte portate da M5S e Lega. In particolare, tra le proposte avanzate da Mattarella per sbloccare la crisi ci sarebbe stata l'offerta di nominare come ministro dell'Economia, invece di Paolo Savona, il vice segretario della Lega Giancarlo Giorgetti, un esponente politico del Carroccio con posizioni critiche verso le politiche di austerità dell'Europa. Al Quirinale giudicano quindi inspiegabile il motivo per cui si sia preferito rompere l'accordo di governo pur di non accogliere la preoccupazione del Quirinale, accettando un nome altrettanto forte quanto quello di Savona, che avrebbe portato il suo peso politico nella compagine di governo.

L'Italia è un partner importante per la Germania" e il "rispetto per le istituzioni democratiche del Paese" richiede che si attenda quale Governo verrà insediato: così Steffen Seibert, portavoce di Angela Merkel, rispondendo a una domanda sugli sviluppi della situazione politica italiana e sulla richiesta di impeachment a Sergio Mattarella. Seibert ha sottolineato il rapporto di "amicizia" che esiste fra Germania e Italia. Alla domanda se Berlino sia oggi più ottimista sul futuro del Paese e dell'eurozona alla luce del fallimento del governo giallo-verde pur nella difficile situazione politica che ne è risultata, Seibert ha risposto: "L'Italia è un amico importante e un partner dell'Ue, nelle relazioni politiche bilaterali ma anche al livello dei cittadini". "Il nostro rispetto per la democrazia italiana e per le sue istituzioni democratiche ci impone adesso di aspettare quale governo reggerà il Paese e con quali idee si rivolgerà a noi e ai partner europei", ha continuato.  "Il governo tedesco, questo è il nostro atteggiamento di fondo, è sempre pronto a lavorare bene e in modo stretto con il governo italiano". Lo ha detto il portavoce di Angela Merkel Steffen Seibert, rispondendo a una domanda sugli sviluppi della situazione italiana alla consueta conferenza stampa di governo

"Prendo atto della discussione in Italia su questo, ma non darò una valutazione su un singolo articolo - ha detto poi il portavoce di Angela Merkel rispondendo ad una domanda sulle critiche italiane all'articolo di Spiegel on line su "gli scrocconi di Roma" -, perché questo contraddirebbe il comportamento generale che il governo tedesco ha nei confronti della libertà di stampa in Germania". "Il nostro linguaggio, quello del governo, della cancelliera e dei ministri, è rispettoso", ha aggiunto.

Vignette, copertine e sfottò contro il governo gialloverde hanno riempito le cronache crucche. Ma è bastato una rapida inversione a U al Colle per far cambiare i toni dei giornali di Berlino. E così adesso i tedeschi fanno apertamente il tifo per Sergio Mattarella con titoli che hanno il sapore di una sorta di "incitamento"  per il Quirinale: "Forza Mattarella!", titola Handelsblatt in un articolo che di fatto sostiene la scelta del presidente della Repubblica che ha bocciato la lista dei ministri di Conte affidando poi l'incarico di formare un nuovo esecutivo a Carlo Cottarelli. In questi giorni al centro delle polemiche erano finite alcune posizioni da parte della Germania sul nostro Paese che in modo chiaro chiedevano uno stop al governo gialloverde minacciando la clava dello spread e delle turbolenze sui mercati. Il tutto per frenare l'arrivo di Paolo Savona in via xx Settembre. Adesso i toni teutoinici sono più moderati e di fatto si fa un tifo da stadio per il Colle: "Forza Mattarella!".

 

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