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Caltagirone - Celebrato l’anniversario del patrocinio di San Giacomo sulla città

Celebrato martedì, nella Basilica di San Giacomo, su iniziativa del Centro italiano di studi compostellani e della Società calatina di storia patria e cultura, l’anniversario del patrocinio di San Giacomo sulla città, in ricordo del terribile terremoto dell’11 gennaio 1693 che devastò il Val di Noto. Date le restrizioni anti-Covid, non è stata possibile, come avviene di solito, la partecipazione degli studenti delle scuole del centro storico, ma ciò non ha impedito che la tradizione venisse comunque onorata. Sono intervenuti alla cerimonia, officiata dal parroco, don Nicolò Vitale, il vicesindaco Paolo Crispino, il presidente del Consiglio comunale Francesco Incarbone e i presidenti delle due associazioni: Massimo Porta (Centro italiano di studi compostellani) e Alfio Caruso (Società calatina di storia patria e cultura).

“La statua e il reliquiario del Santo si salvarono da quel terribile sisma – ha sottolineato Porta – e ciò, interpretato come un segno divino, contribuì a rinsaldare il già forte legame dei cittadini di Caltagirone con il patrono, cosi da far sì che l’11 gennaio venisse eletto come il giorno del suo patrocinio sulla città”. “Dalla ricostruzione avvenuta dopo il terremoto del 1693 – ha detto Caruso – viene fuori un messaggio di rinascita, di concreta e dimostrata capacità di superare le criticità”.

“L’insegnamento che giunge sino ai nostri giorni – ha evidenziato don Vitale – è quello che, pur di fronte a un processo di secolarizzazione che ha prodotto alcuni benefici risultati, l’uomo da solo non può tutto; anzi, attraverso un percorso di conversione, deve prendere coscienza di ciò che è, senza ubriacarsi di onnipotenza”. “E’ importante – ha dichiarato il vicesindaco Crispino – coltivare la memoria di eventi come questo, che hanno segnato la storia della nostra città e del territorio e che costituiscono un esempio di resilienza, da utilizzare come modello anche per vincere le difficoltà del momento attuale, caratterizzato dalla pandemia”. L’importanza del ricordo del passato per trarne linfa nuova per il futuro è stata messa in rilievo dal presidente Incarbone. 

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