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Attesa per il maxi-emendamento del governo sulle Unioni civili che dovrebbe arrivare in Aula del Senato in serata subito dopo il voto di fiducia al Dl Mille proroghe.

Il maxiemendamento è ancora in lavorazione ed Ncd alza la posta con il ministro Beatrice Lorenzin.  "Lo stralcio della stepchild adoption - spiega - non è sufficiente. In questi momenti il Pd e il mio partito stanno lavorando per cercare di costruire questo emendamento in modo tale che non ci siano quelle equiparazioni al matrimonio che noi riteniamo incostituzionali".

Matteo Renzi, dunque, va dritto per la strada annunciata che prevede lo stralcio della stepchild adoption. Mentre la Consulta boccia un ricorso sulla richiesta di due madri sposate negli Usa dove hanno avuto il riconoscimento dell'adozione dei reciproci figli, chiesta anche in Italia

Lo schema lanciato da Renzi, con possibile ricorso alla fiducia su un maxi-emendamento presentato dal governo che elimina la stepchild adoption, parte dalla compattezza dei 111 voti del Pd, a cui si aggiungerebbero 32 di Ncd, 20 delle Autonomie, 19 di Ala. Avendo stralciato la stepchild si potrebbero aggiungere le tre senatrici di Fare!, appartenenti al gruppo Misto. Tra i 182 e i 185 sì, che taglierebbero la testa al toro anche in caso di mal di pancia di qualche singolo senatore della sinistra Pd. L'impostazione suggerita oggi dal ministro Alfano, rinunciando alla fiducia e allargando a Fi, avrebbe il vantaggio di allargare la base parlamentare della legge.

Questo schema però è più rischioso dal punto di vista della procedura parlamentare. Infatti la fiducia posta su un maxi-emendamento eliminerebbe la possibilità di praticare l'ostruzionismo da parte della Lega, che si oppone alla legge sulle unioni civili in quanto tale. Senza la fiducia il regolamento prevede la possibilità di presentare sub-emendamenti al maxi-emendamento

Numeri a geometria variabile in Senato sulle unioni civili, a seconda dello schema politico che verrà scelto: infatti oltre ad un accordo Pd-M5s-Sel sfumato nei giorni scorsi, e a quello interno alla maggioranza di governo lanciato domenica da Renzi, si ipotizza anche un allargamento della base del consenso a Fi, eliminando la stepchild adoption. Sul primo schema, cioè portare avanti il ddl Cirinnà comprese le stepchild adoption su cui si voterà a scrutinio segreto insistono la minoranza Pd, M5s e Sel

Ai 111 voti del Pd (il presidente Grasso non vota), occorrerebbe toglierne circa 30 sull'articolo 5 dei cattodem e di alcuni senatori di sinistra e senatrici femministe. Ai restanti 82 del Pd andrebbero aggiunti 30 (su 35) di M5s e 20 su 26 del gruppo misto (Sel e gli ex M5s).

A questi voti di sinistra si aggiungerebbero 17 su 19 di Ala, e 5 del gruppo delle Autonomie. In tutto 153 con la possibile aggiunta di qualcuno dei senatori a vita (Elena Cattaneo, Carlo Rubbia, Renzo Piano). Contrari Ncd (32), Conservatori (10), Fi (40), Gal (15), Lega (12), 5 di M5s, 30 del Pd, 6 del gruppo Misto e 12-15 delle Autonomie. Sulla carta 162 "no". Però va osservato che i cattodem si erano impegnati a votare comunque la legge qualora l'Aula avesse dato il via libera alla stepchild adoption. I dubbi in casa Pd riguardano l'affidabilità del sì di M5s.

In principio furono i Pacs, poi i Dico, i Cus, i Didorè. Sono innumerevoli le volte nelle quali la politica ha tentato senza successo di regolamentare le convivenze di fatto tra coppie eterosessuali e omosessuali.

Era il lontano 2002 quando i Ds misero tra i propri punti programmatici i PACS, patti civili di solidarietà tra coppie di conviventi. Tra i diritti previsti quello alla reversibilità della pensione, il subentro dell'affitto, i giorni di congedo dal lavoro in caso di incidenti gravi del compagno. La proposta di legge presentata in Parlamento non arrivò ad essere discussa prima della caduta del governo Berlusconi e fu riprsentata nel programma dell'Unione che vinse le elezioni del 2006 ma con una maggioranza in Senato quantomai stretta e variegata.

L'8 febbraio del 2007 il Consiglio dei ministri varò un disegno di legge a firma dei ministri Rosy Bindi e Barbara Pollastrini che proponeva i DICO, i diritti e doveri dei conviventi che vedevano riconosciuti, alle coppie omosessuali e non, diritti a partire dalla successione fino all'assistenza per le malattie ma anche doveri come quello degli alimenti. L'iter legislativo si è interruppe di fatto con la caduta del governo Prodi. Nel frattempo erano stati trasformati in CUS Contratti di unione solidale su proposta dell'allora presidente della commissione Giustizia del Senato Cesare Salvi.

Ma anche il centrodestra tentò di emenare una legge in questo campo. Nel settembre 2008 gli allora ministri della Funzione Pubblica, Renato Brunetta e dell'Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi, proposero i DIDORE', diritti e doveri di reciprocità dei conviventi. La proposta di legge, sottoscritta da 80 deputati Pdl si fermò, però, in commissione.

                 Berlusconi

La Farnesina ha convocato l'Ambasciatore degli Stati Uniti d'America John Phillips per avere chiarimenti circa le indiscrezioni comparse su alcuni organi di stampa secondo le quali il Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi e alcuni suoi stretti collaboratori sarebbero stati sottoposti a intercettazioni telefoniche nel 2011. Lo rende noto un comunicato stampa della Farnesina

"Ci accingiamo a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali, sulla vicenda di Berlusconi" svelata da Wikileaks. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi, secondo quanto riferito da diversi partecipanti, all'assemblea Pd al Senato.

Le telefonate tra l'allora premier Silvio Berlusconi e i suoi collaboratori, ma anche conversazioni dirette con leader politici come Benjamin Netanyahu venivano monitorate dallo Special Collection Service (Scs), unità speciale dell'Nsa che opera sotto copertura diplomatica. E' quanto emerge dai nuovi file di Wikileaks.

In particolare, sul suo sito web, l'organizzazione creata da Julian Assange pubblica il report dell NSA di un incontro tenutosi il 22 ottobre 2011 tra l'allora presidente del Consiglio, l'ex presidente francese Sarkozy e la cancelliera Merkel, nel quale Sarkozy avrebbe detto a Berlusconi che "le istituzioni finanziarie italiane potrebbero presto 'saltare in aria' come il tappo di una bottiglia di champagne e che 'le parole non bastano più' e che Berlusconi 'ora deve prendere delle decisioni'".

Le fasi che portarono alle dimissioni di Berlusconi sono state dunque attentamente seguite dall'Nsa. Secondo questi nuovi documenti sono state intercettate le conversazioni di Berlusconi, del suo consigliere personale Valentino Valentini, del consigliere per la sicurezza nazionale, Bruno Archi, del vice consigliere diplomatico Marco Carnelos, e del rappresentante permanente dell'Italia alla Nato, Stefano Stefanini. Quanto alla telefonata tra Berlusconi e Netanyahu , nello stralcio del documento dell'Nsa viene riportato che "Berlusconi ha promesso di mettere l'Italia a disposizione di Israele, nell'aiutare a rimettere a posto le relazioni di quest'ultimo con Washington".

"Dopo le gravissime notizie pubblicate questa mattina da 'la Repubblica', in merito alle intercettazioni della Nsa americana, chiediamo un incontro urgente al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega ai servizi segreti, Marco Minniti. Sul caso cosiddetto Wikileaks chiediamo inoltre che il governo, auspicabilmente nella persona del presidente del Consiglio Matteo Renzi, venga al più presto a riferire in Parlamento". Lo chiedono i capigruppo do Fi Paolo Romani e Renato Brunetta.

"Questo incontro - spiegano i due capigruppo di Forza Italia - è ancor più necessario considerando che da oltre due anni Forza Italia non è rappresentata nel Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che ha un ruolo fondamentale e che ci vede vergognosamente esclusi dalla conoscenza e dalla discussione di dossier essenziali per la sicurezza del Paese.

"Mi sembra un fatto gravissimo quello che è accaduto. E' grave che Nsa si sia presa la libertà di intercettare sul territorio italiano la massimo livello e di questo non ha minimamente informato il Governo italiano che, a fronte di alcune nostre interrogazioni, ha sempre detto che si trattava di fatti non veri. Ora mi sembra obbligatorio che l'Esecutivo dia una risposta chiara". Lo afferma Paolo Romani, capogruppo di Fi al Senato, interpellato in merito alle intercettazioni della intelligence americana in Italia. "D'altra parte - prosegue Romani - quello che è accaduto in Germania non fa che avvalorare ciò che aveva anticipato Assange. C'è anche da tener conto che spesso nel passato, per i teatri di guerra, i cosiddetti 'five eyes' (cioè America, Gran Bretagna, Canada, Nuova Zelanda e Australia, e cioè i paesi di lingua anglosassone) avevano una condivisione di informazioni nella lotta al terrorismo mai condivisa con gli alleati, anche con paesi come l'Italia che comunque partecipava ad azioni di guerra. Avevano un sistema di intelligence mondiale in cui alcuni paesi avevano un ruolo molto più avanzato e legale rispetto anche a paesi amici. Ora quindi vale la pena di fare chiarezza. Noi non ci aspettiamo una rispostina del tipo 'sì sapevamo ma non è così grave' perché un sistema così complesso merita una risposta molto chiara"

Sul caso cosiddetto wikileaks chiediamo inoltre che il governo, auspicabilmente nella persona del presidente del Consiglio Matteo Renzi, venga al più presto a riferire in Parlamento in merito ad una vicenda inquietate e che mette in evidente pericolo le più elementari regole democratiche del nostro Paese. Adesso - concludono Brunetta e Romani - è indispensabile fare luce, essere trasparenti, ripristinare la verità storica sul recente passato e sul presente. Venga istituita una Commissione parlamentare di inchiesta sul 2011 e sulla crisi borsistica-bancaria del 2015-2016. La sua presidenza vada a un esponente dell'opposizione e si remi tutti dalla stessa parte per il bene dell'Italia e della nostra democrazia"

"Il presidente del Consiglio chieda conto al presidente Usa sulle intercettazioni della NSA nei confronti del presidente del Consiglio e dei suoi collaboratori nel 2001. Il presidente Renzi venga in Aula a spiegare cosa sia successo e manifesti verso la Casa Bianca la stessa indignazione che il governo tedesco espresse quando emerse la notizia delle intercettazioni del telefono cellulare della Cancelliera Angela Merkel". Lo ha chiesto nell'Aula della Camera il capogruppo di Fi Renato Brunetta. L'informativa del premier sullo stesso tema è stata chiesta anche dal capogruppo di Si Arturo Scotto. "Si tratta - ha spiegato Brunetta - di cose di una gravità estrema. Chi è oggi il vero obiettivo di questa divulgazione di informazioni? Forse il governo in carica?".

Il Copasir chiederà al sottosegretario con delega all'Intelligence, Marco Minniti, chiarimenti sui documenti di Wikileaks pubblicati da Repubblica e L'Espresso, che danno conto di un'attività di spionaggio da parte degli Stati Uniti nei confronti dell'allora premier Silvio Berlusconi e di suoi collaboratori nel 2011. "Mi sembra doveroso - dice all'Ansa il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi - sottoporre la questione all'attenzione del sottosegretario Minniti nella sua audizione prevista per dopodomani".

"Adesso più che mai serve una commissione parlamentare d'inchiesta. Noi le chiedemmo per i fatti del 2011 e poi l'abbiamo chiesta per la crisi delle banche a fine 2015. Le due si potrebbero unificare visto che sono due facce della stessa medaglia con le mani della finanza internazionale sull'Italia e come i poteri oscuri intendono mettere le mani sul nostro paese". Lo afferma Renato Brunetta, capogruppo di FI, interpellato a proposito delle intercettazioni della Nsa americana nei confronti del governo Berlusconi.

"Chiederò nei modi e nelle forme opportune che il Governo venga a riferire in Aula rispetto alla violazione della privacy dei cittadini e anche dell'intero Governo. Questo avvalora e rafforza la nostra richiesta di una commissione d'inchiesta. Il già presidente del Consiglio Enrico Letta aveva smentito qualsiasi intromissione in merito ad investigazioni americane ma, quella smentita di Letta è da considerarsi carta straccia e anzi rispetto a quelle affermazioni di Letta viene da rispondere con una sonora risata". Lo ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera, interpellato a proposito delle rivelazioni sulle intercettazioni della Nsa americana nei confronti del governo Berlusconi

"Il primo punto era che Berlusconi doveva cadere quindi si avvalora in modo molto chiaro la tesi del complotto. Ma il complotto continua perché, se allora l'oggetto era Berlusconi e il suo Governo, ora è Renzi e il suo Esecutivo" afferma Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera, in merito alle intercettazioni della Nsa americana. "D'altra parte - prosegue - Renzi lo ha denunciato la scorsa settimana quando è venuto in Parlamento e ha parlato del fatto che Deutsche Bank sia piena di titoli tossici e guarda caso è la stessa banca che nel 2011 diede inizio alla tempesta perfetta dello spread. Non è vero quindi come scrive il quotidiano La Repubblica che quella banca vende i titoli alla fine della crisi poiché è proprio lei all'origine della tempesta perfetta".

cop LA ROCCIA N.7

Sia nella prima Repubblica con i numerosi governi democristiani, che nella seconda, con i governi Berlusconi, la famiglia non ha mai ricevuto aiuto, anzi è stata sempre trascurata se non addirittura attaccata. Ormai sono oltre quarant'anni che Alleanza Cattolica, agenzia cattolica che studia e diffonde il Magistero della Chiesa, cerca di impegnarsi nella difesa della famiglia tradizionale, composta da un uomo e una donna. E' stata proprio Alleanza Cattolica nel 2013 con un Manifesto di 5 punti ad allertare per prima l'opinione pubblica contro la legge liberticida il ddl Scalfarotto sull'omofobia e poi sul ddl Cirinnà. Chi scrive è stato impegnato fin dagli anni giovanili, gli anni 70, nella battaglia per il referendum contro il divorzio, quando in parrocchia insieme ad altri giovani si pubblicava “Il Campanile”, un ciclostilato ben nutrito di articoli dove quasi sempre si sottolineava il ruolo e la fondamentale importanza della famiglia nella società.

La battaglia in difesa della famiglia contro i nuovi attacchi dell'ideologia del Gender continua ancora oggi, anche se non ero presente al grande raduno del Family Day al Circo Massimo, non sono mai mancato a nessun appuntamento delle “Sentinelle in piedi”, qui a Milano.

Nell'ultimo numero de La Roccia il direttore Marco Invernizzi, denuncia il poco impegno della politica italiana negli ultimi vent'anni nei confronti della famiglia, in modo particolare i dieci anni di governo Berlusconi, che ha avuto certamente dei meriti come il superamento delle ideologie e quello di mettere insieme le forze politiche anticomuniste, sconfiggendo la sinistra postcomunista. Lo sdoganamento di alcuni aspetti del bene comune, vedi il principio di sussidiarietà e il primato della società sull'invadenza dello Stato, la libertà di educazione restituita alle famiglie, con la possibilità di scegliere la scuola per i propri figli. Infine una politica estera di alto profilo, che ha collocato l'Italia a fianco dell'Occidente senza ambiguità terzaforziste. Tuttavia nonostante abbia governato per tanti anni, Berlusconi,“non è riuscito a realizzare quasi nulla del suo programma, a cominciare dall'abbassamento delle tasse, che forse ha rappresentato l'aspetto più rilevante del suo programma elettorale”.(M. Invernizzi, Dal Berlusconismo al Renzismo. Vent'anni senza famiglia, Gennaio-febbraio 2016, La Roccia).

Anche se per la verità nel ventennio berlusconiano i principi del diritto alla vita e della centralità della famiglia hanno goduto di un periodo di tranquillità rispetto agli altri Paesi occidentali. Scrive a questo proposito Invernizzi: “All'Italia sono state risparmiate leggi come quella sull'omofobia, sui matrimoni gay, sull'abbreviazione dei tempi del divorzio, sull'eutanasia e sulla droga, e questo nonostante la nota anarchia sui valori che caratterizza il Cavaliere, cosa che non gli ha impedito di schierarsi dalla parte di vita e famiglia nei momenti chiave, come in occasione della vicenda relativa alla povera Eluana Englaro”.

Oggi al centro della politica italiana c'è Renzi, che governa, senza mai essere stato eletto da nessuno, “è un pragmatico come Berlusconi”, hanno molti aspetti in comune, secondo Invernizzi. “Renzi è uno strano politico. Proviene dal mondo cattolico e ama farsi vedere in chiesa, assistere alla Messa e fare la Comunione, ma il suo governo ha fatto più danni contro i principi del diritto naturale di quanto avvenuto nei vent'anni precedenti”. Per certi versi, assomiglia molto a quei cattolici “adulti”, che non erano e non sono conformi alla dottrina sociale della Chiesa, come l'ex presidente Romano Prodi.

Ritornando al sostegno della famiglia, è chiaro che “ha ricevuto poco o niente, sia dai governi di centro-destra, sia con quelli di centro-sinistra. Non è stata promossa - scrive Invernizzi – nel senso che non è stata messa al centro della politica governativa(...)”. Nonostante nel 2007, il popolo della famiglia sia sceso in piazza a Roma con 1 milione di persone, la famiglia ha continuato ad essere ignorata, anzi le forze rivoluzionarie hanno progressivamente accelerato la lotta contro di essa, con la diffusione dell'ideologia gender, per la quale l'essere uomo o donna non sarebbe fondamentalmente determinato dal sesso, ma dalla cultura. Così i media, in mano alle lobby gay e laiciste hanno cominciato a parlare di famiglie, al plurale, per preparare gli italiani alla legge sulle unioni civili fra persone con tendenze omosessuali equiparandole alla famiglia o addirittura per permettere, sempre a queste coppie l'adozione di bambini.

Attenzione, nonostante tutta questa avversità del potere politico, culturale e mediatico, la famiglia continua ad avere il consenso della maggioranza degli italiani. Lo si è visto alla manifestazione del 30 giugno in Piazza San Giovanni a Roma e infine quella del 30 gennaio scorso al Circo Massimo dove hanno partecipato almeno 2 milioni di persone per dire No al ddl Cirinnà. A questo proposito occorre sottolineare un aspetto, al Family Day del 2007, in piazza c'erano molti politici, tutta l'opposizione del Centrodestra, nelle ultime manifestazioni, in piazza con le famiglie, ci sono pochi parlamentari, neppure supportati dai rispettivi partiti. Sia Berlusconi che Renzi, sembrano favorevoli alle unioni civili e omosessuali, probabilmente, entrambi “preferirebbero occuparsi d'altro, ma non hanno né la voglia né la convinzione di stare con la famiglia”.

Un altro aspetto importante da sottolineare è il comportamento della Chiesa nei confronti di queste manifestazioni. Se nel 2007, i vescovi hanno promosso il Family day, ora non più, tanto meno il Papa, basta con i “vescovi pilota”, i laici devono fare da soli. Diverse discussioni sono emerse dalle conferenze stampa di Papa Francesco al ritorno del viaggio dal Messico. E' opportuno chiarire se e come il Papa o i vescovi devono intervenire sulle questioni politiche o morali. Lo faremo in un prossimo intervento.

Per concludere, se vogliamo combattere la “buona battaglia” in difesa della famiglia, dobbiamo essere consapevoli che in questo momento,“L'Italia si trova di fronte a una battaglia epocale fra chi vuole una civiltà fondata sulla famiglia e chi vuole smantellare questa civiltà, animato da un profondo risentimento verso l'istituzione cardine della vita e dell'educazione”. Scrive il professore Invernizzi, “l'odio contro la famiglia viene da lontano e viene dal sogno di 'ricreare' il mondo in modo diverso da quello fatto da Dio, giudicato imperfetto e inadeguato”.

Non si può non fare riferimento al 1968, dove l'ideologia politica rivoluzionaria si è collegata a quella sessuale, attraverso la cosiddetta “liberazione della donna dalla procreazione e del rifiuto della comunione in nome della dialettica fra i sessi”. Poi è arrivato il gender, con la rivoluzione dell'identità sessuale, che viene negata all'origine perchè non si nasce maschi e femmine, ma si diventa”. Pertanto la natura non è più al centro della società, da questo momento tutto è possibile, così la famiglia non è più necessaria, neppure per trasmettere la vita, che può essere creata altrove. Intanto come lettura correlata finale vi invito a leggere gli ultimi dati Istat, del crollo delle nascite del 2015 in Italia, con il più alto picco di decessi dal Dopoguerra (+9%)!Ma i problemi VERI e URGENTI all'ordine del giorno sono altri: stepchild, matrimoni "gay", divorzi "fast" o magari liberalizzazione delle droghe leggere...E intanto la dea Nemesi chiede il conto. O forse no. Forse é proprio l'Occidente malato e vuoto di senso ad avere capito che ormai è buon gusto suicidarsi.

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