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Riconoscimenti meritati per il sempre più affermato scrittore e letterato siciliano, a cui è stato appena consegnato il Premio Filippo Reale. Dopo il primo posto della sezione Narrativa Saggio di Etna Book con i racconti del suo “Riscatto” (alcuni erano già apparsi su antologie e concorsi nazionali), per i tipi di Felici Editore, Federico Bianca continua a ricevere innumerevoli consensi professionali. Lo scorso 5 Novembre, all’interno del Castello Normanno di Adrano (Ct), si è svolta la premiazione della sesta edizione del Premio Filippo Reale. Il riconoscimento è intitolato a Filippo Reale, poeta e drammaturgo dell'Adrano dell'800. Nato nel 1809 e morto nel 1877, Reale fece parte delle più prestigiose accademie di cultura, siciliane e non. Socio fondatore dell'Accademia Gioenia di Catania, fu tra i principali animatori delle Accademie di Stesicorea di Catania e Zelantea di Acireale. 

Scrisse la tragedia “Maria Stuarda” e il poema epico “Costantino”. Questo premio viene assegnato ogni anno, su segnalazione di una giuria qualificata, a personaggi siciliani che si sono distinti in ambiti quali storia, letteratura, musica, teatro, medicina, scienza, giornalismo. Federico Bianca è stato insignito del premio per la sezione narrativa, “visti i suoi studi e i suoi meriti”, si legge nella motivazione del Consiglio Direttivo e della Presidenza del Comitato per la Cultura. A consegnare materialmente l’onorificenza sono stati il presidente del Premio, il Dott. Filippo Marotta Rizzo, e l’avvocato Massimo Mallucci, presidente nazionale di “Italia Reale”, alla presenza del Dott. Giuseppe D’Urso nelle vesti di Direttore del Parco Archeologico e Paesaggistico di Catania e della Valle dell'Aci, che ha patrocinato la manifestazione. 

Bianca ha dichiarato nell’occasione: “È un grande onore ricevere tale riconoscimento. Il Premio Reale si è sempre contraddistinto per la sua ricerca di talenti siciliani, in un’ottica che riunisce l’amore per le radici della nostra terra e il gusto per la novità e l’originalità degli interessi culturali e artistici”. Ha poi proseguito, felice: “Nel mio caso, la grande tradizione letteraria siciliana – mi riferisco a Verga, Pirandello, Ercole Patti, Rosso di San Secondo, Nino Savarese, Brancati, Sciascia - si amalgama con la mia passione per il cinema, il fumetto, il mondo di Hollywood e la grande letteratura europea. Il Castello Normanno, con il suo bellissimo museo, è una splendida cornice, ideale per sintetizzare tradizione e contemporaneità”. A conclusione dell’evento, Bianca ha sottolineato: “Dopo le presentazioni a Castel Ursino, Etna Comics, la Società Storica Catanese, il Battiati Jazz Festival, Pisa e Carrara (dove sono stato ospite del mio editore, Fabrizio Felici), il Salone del Libro di Torino, la Fiera Internazionale del Libro di Brindisi e la vittoria di Settembre dell’Etna Book Festival, sono felice che la mia opera ‘Riscatto’ abbia potuto trovare qui ospitalità e apprezzamenti. 

Colgo infine l’occasione per ringraziare gi amici più stretti che mi hanno da sempre aiutato con questo libro, tra cui Sissi Sardo, Marilina Giaquinta, Antonio Celano, Fabrizio Felici, Simone Taormina, Federica Giovannone, Alfio D’Agata, Daniele Gangemi”. Federico Bianca, classe 1982, si avvicina al mondo della letteratura, dei fumetti e del cinema sin da bambino. Diploma di Maturità Classica, e poi Laurea triennale in Lettere Moderne. A seguire, la Laurea Specialistica in Filologia Moderna e un Dottorato di Ricerca in Italianistica. Da siciliano innamorato della sua terra, continua a viverci, specializzato nell’insegnamento della lingua italiana agli stranieri. Tutor esterno alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania, nonché docente di ruolo di materie letterarie negli istituti secondari di secondo grado. Oltre a “Riscatto”, finora ha pubblicato tre monografie per Convivio Editore: “Lolita, un mito euroamericano tra romanzo e sceneggiatura”; “Carlo Alianello nella cultura italiana e europea”; “Giovanni Papini: la vita, le opere, la poetica”. 

Fonte : L.b.d. Communication srls (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

La Vespa fa parte della storia del nostro Paese e di quella personale di moltissime persone, perché è oggetto di un amore incondizionato e profondo. Questo libro - realizzato in collaborazione con la Fondazione Piaggio - raccoglie tante e diverse storie di vita vissuta con la Vespa: a parlare sono grandi viaggiatori, collezionisti, artisti, piloti, scrittori, attori: c’è chi in Vespa è andato a Capo Nord a chi ci ha fatto il giro del mondo, chi ha dato il primo bacio e chi ci ha fatto il viaggio di nozze, chi l’ha usata come soggetto artistico e chi le ha dedicato una canzone.

Paola Scarsi ripropone la formula dell’opera condivisa, del libro a più voci, con l’innovazione della polisensorialità: inquadrando i numerosi Vesepia Code presenti nelle 208 pagine di testo con l’App gratuita Vesepia si accede alle gallerie fotografiche e ai video che fanno da corollario ad ogni storia

LA PRIMA VESPA NON SI SCORDA MAI : Emozioni e avventure con la mitica due ruote dalla viva voce dei protagonisti” è stato presentato nel Museo Piaggio durante una serata-evento coinvolgente e partecipata.

“Un meraviglioso affresco – scrive il presidente della Fondazione Piaggio Riccardo Costagliola nella prefazione - Un insieme di pennellate multicolori, un cocktail di emozioni, di ricordi, di sogni e di esperienze di vita. Paola ha incontrato e raccolto le storie di personaggi più disparati: sportivi, uomini di spettacolo, grandi viaggiatori, persone più o meno famose ma tutte accomunate dalla stessa passione, quella per la Vespa. Il risultato del suo lavoro è un meraviglioso affresco, perché i singoli racconti si intrecciano e si fondono fino a restituirci un’immagine armoniosa della Vespa e a farci comprendere il perché di un mito che tutto il mondo ci invidia”.

“L’Autrice ha raccolto e descrive sensazioni, esperienze e sentimenti forti che sono comuni a chi appartiene al mondo Vespa” gli fa eco Roberto Leardi, Presidente Vespa Club d’Italia.

Tanti sono i protagonisti del libro: dai grandi viaggiatori come Edi Fadelli le cui Vespa sono esposte al Museo Piaggio a Alessio Boni che ha interpretato Enrico Piaggio nell’omonimo del film per la tv; da Loris Capirossi che ha iniziato la sua vita su due ruote proprio con una Vespa 50 a Luca Capocchiano che da Genova a Genova ha fatto il giro del mondo a 80 all’ora; Ilario Lavarra ha fatto 82.000 chilometri intorno al continente americano e ancora Marzia Patrignani, figlia del mitico Roberto che nel 1964 andò dall’Italia al Giappone in occasione delle Olimpiadi; Fabio Cofferati che ha emulato il viaggio di Patrignani fermandosi a soli 43 chilometri dall’arrivo causa restrizioni da Covid; Sean Hepburn Ferrer, figlio di Audrey Hepburn che – dice - oggi sarebbe stata regina di Instagram, Andrea Delsoldato che da Parma è andato in Bangladesh per conoscere la bambina adottata a distanza; e poi decani del Vespismo come Filippo Di Stefano che guida la Vespa dal 1948 e non ha ancora smesso, Luigi Frisinghelli, Presidente e conservatore del Registro Storico Vespa che ha 86 anni e da più di 70 va in Vespa e il catanese Claudio Musumeci, vincitore di innumerevoli gare e gimcane nato nel 1942 che guida la Vespa da quando ha 16 anni; Ivo Pulcini, il felice possessore della Vespa di “Vacanze Romane”e Simone Sciutteri che con la sua Vespa 50, ha conquistato il Guinness dei Primati; l’artista Marco Lodola che crea le “Vespa che non volano”; il Boss delle Vespe Denys Maiorino e tante persone il cui nome è meno conosciuto ma che hanno fatto imprese ugualmente memorabili: dal primo bacio al viaggio di nozze in Vespa, dal compleanno della Vespa festeggiato a Pontedera a un “viaggetto” a Capo Nord di tre inseparabili amici, da chi ha fatto veri e propri percorsi di crescita personale a chi ha realizzato Musei grandi e piccoli, come Claudio Sarra a Roma, Pietro Mariotti a Trevignano Romano o Giacomo Palla a Città di Castello, da Nina Zilli e la sua lunga spensierata vacanza alla stessa Paola Scarsi che da giovane grafica all’ufficio pubblicità della Piaggio venne premiata per un lavoro particolarmente ben fatto: l’etichetta che avrebbe portato Gilles Villeneuve sulla tuta. (*) più avanti l’elenco completo dei protagonisti.

Sono tutti uniti dal comune denominatore dall’amore per questa piccola e immortale due ruote e nel raccontare le proprie emozioni ed avventure parlano della Vespa con affetto e talvolta con un pizzico di nostalgia per quell’ineffabile senso di libertà che offre.

“Quando ho iniziato il progetto di questo libro – dice Paola Scarsi - ho pensato che avrei sicuramente incontrato tanti appassionati, tanti viaggiatori, tanti estimatori… ma mai avrei pensato di scoprire un mondo parallelo e meraviglioso. Sì, perché tutti, ma proprio tutti, amano la Vespa. Per me ha sempre avuto un ruolo particolare sin da quando ero molto piccola, perché i miei genitori avevano fatto il viaggio di nozze in Vespa, partendo da Genova per andare a pescare nelle Valli di Cuneo, e spesso lo ricordavano. Mio padre Sandro faceva il grafico pubblicitario e tra i suoi più grandi successi c’è il famosissimo manifesto pubblicitario degli anni ’60 con l’elefantino sulla Vespa ripreso nella copertina del libro. Infine anche io, negli anni ’80, ho lavorato come grafica all’ufficio Pubblicità e Marketing nella direzione generale della Piaggio & C. a Genova. Da tutti questi fattori è nata l’idea di questo libro”.



I PROTAGONISTI

Marcella Alosi: Sulla Vespa il mio primo bacio, quello vero;

Maria Concetta Ancora: A 15 anni la Vespa mi faceva sentire libera;

Monia Badalamenti : Quando a 16 anni guidavo la mia Vespa 50 PK bianca tutta la mia timidezza spariva;

Paolo Balboni : Collezionista e artista, ha ricoperto la sua PX 125 a puntine con fotografie di particolari dei Murales del Muro di Berlino;

Rita Serena Bartezzati : Quelle estati sul Lago di Garda… il rumore dell’accensione e del motore della Vespa è per me, ancora oggi, sinonimo di libertà e avventura;

Silvano Bertaina : I miei genitori in gita al Sestriere in Vespa negli anni ’60;

Fabio Bianchi : L’adolescenziale girovagare in Vespa è stato occasione di stimolo e arricchimento del mio bagaglio esperienziale, emozionale e di conoscenza;

Eugenio Blasetti: Il collezionista esteta che rimpiange quel rumore tantan tanta tantan tipico dei primi modelli della Vespa;

Alessio Boni : Il protagonista del film per la tv “Enrico Piaggio - Un sogno italiano” e la sua Special Azzurra metallizzata: “Ero timido, ma in Vespa mi sentivo grande e padrone del mondo”;

Valerio Boni : 940,118 km percorsi in 24 ore no-stop con una Vespa 50;

Giorgio Càeran : La tecnologia ha cambiato il mondo… e anche i viaggi in Vespa. Negli anni Settanta feci un viaggio in Vespa verso l’India: qual è la differenza con oggi?;

Mauro Calcinotto, Carlo Pizzi e Tullio Alessandro Ponti : Tre amici da Solaro (Mi) a Capo Nord e ritorno;

Loris Capirossi : La Vespa ha fatto parte di tutta la mia adolescenza; oggi ho una “Vespa da cross”;

Luca Capocchiano : Da Genova a Genova, il giro del mondo a 80 all’ora;

Pippo Cappellano e Marina Cappabianca : Nel nostro documentario “Forever Vespa – Storia di un mito italiano” il ritrovamento archeologico di una Vespa preistorica;

Luciano Celi: Da Torino a (quasi) Massa Carrara sotto il diluvio e un insegnamento: a volte per portare a termine un progetto bisogna dividerlo in due e avere solo un po’ di pazienza in più;

Anna Chigi: Avevo 16 anni e la mia Vespa era fichissima;

Maria Anna Chimenti : Se in veranda il trait d’union è la Vespa…;

Claudio Cicchetti : La scocca portante, evoluzione architettonica e produttiva delle due ruote, un vero salto di specie che ha introdotto la terza dimensione;

Fabio Cofferati : Ho distrutto la prima Vespa con una mazzetta da muratore (avevo forse 5 anni) poi sono diventato un grande viaggiatore;

Loredana Cornero: “Mamma, sono io, non ti preoccupare, sto bene” “Forza mi dia il telefono...Signora mi sente? Sono il poliziotto di guardia al Pronto soccorso, sua figlia è qui ha avuto un incidente, sì con la Vespa..”;

Andrea Costa: Dalla passione per la Vespa, per la grafica e la fotografia sono nate le sue “Vespette”, opere d’arte con i tratti della Pop Art;

Dario Della Vecchia: La memoria storica Vespistica di Ischia, dove le Vespa hanno fatto storia;

Andrea Delsoldato: Da Parma al Bangladesh per conoscere Kakuli, la bambina adottata a distanza;

Filippo Di Stefano : Pioniere del Vespismo in Calabria, vincitore di innumerevoli trofei, guida la Vespa dal 1948 e non ha ancora smesso;

Roberto Donati : Appassionato responsabile dello Sviluppo Culturale e Storico del Vespa Club d’Italia ha creato la mostra Vespare;

Luca Faccioli : 1600 chilometri in un giorno - da Bologna a Barletta e ritorno - per comprare una Vespa 125 TS rosso Kathmandu che caricò nel bagagliaio;

Edi Fanelli: Il sale di un viaggio è scoprire come i nativi vivono, le loro abitudini, passioni, usi e costumi. Come la vita, anche il viaggio è un saliscendi e un continuo divenire di curve;

Gabriele Ferraresi : Quante volte, ben prima dei fatidici 14 anni, ho rubato la Vespa di papà per andarmene da solo a zonzo… Perché guidare una Vespa mette in uno stato d’animo speciale;

Maria Rosaria Fortini : La prima volta che un amico mi diede un passaggio sulla sua  Vespetta 50 mi sentii come sospesa: avevo l’impressione che le due ruote non toccassero terra;

Lorenzo Franchini : Tra i massimi esperti di letteratura Vespistica. La Vespa ispira chi viaggia con lei e ci si può trovare a viaggiare in Vespa anche sulle pagine di un libro;

Luigi Frisinghelli: Presidente e conservatore del Registro Storico Vespa, ha 86 anni e da più di 70 va in Vespa;

Andrea Gentili : La prima Vespa che non si scorda mai... è quella che vidi a 3 anni nelle vetrine del concessionario Piaggio di corso Sempione angolovia Filelfo a Milano;

Sean Hepburn Ferrer : Mia mamma oggi sarebbe la Regina di Instagram: Vacanze Romane è stata prima grande campagna di product placement della storia;

Ilario Lavarra : 82.000 chilometri intorno al continente americano, solo, in totale libertà con una Vespa Sprint Veloce del 1970;

Giulia Lazzaretti : Il viaggio di nozze in Vespa di sua mamma Mila Sgarbi, o meglio il “loro” viaggio di nozze perché lei era già nata e partì insieme a papà e mamma;

Francesco Ledda : La mia prima Vespa già si chiamava Marta. Anche mia figlia si chiama Marta: e il legame tra loro è strettissimo;

Eugenio Leone : Pontedera “Città dei motori” e Vespa;

Maria Cristina Locori: Durante un campo scuola, sulla Vespa aragosta di Francesco, inseguimmo il sole per non farlo tramontare;

Marco Lodola : L’artista che crea le “Vespa che non volano”

Gian Marco Lupi : Due Vespa 50, un padre e un figlio “special” da Gorizia a Roma e ritorno

Denys Maiorino : L’appassionato Boss delle Vespe: restauri e restyling per lui non hanno segreti

Elena Manigrasso: Il viaggio in Vespa dal Cadore alla Puglia di due cari amici di famiglia, Vittoria e Mirko, con la loro cagnetta Lucky;

Pietro Mariotti : La mia “Vespa therapy” durante la cura;

Franco Mazzotta : Il viaggio in Vespa di suo padre: nel 1955 da Merano alla Calabria;

Stefano Medvedich : 19mila chilometri in Vespa: da Gallipoli a Dar-es-Salaam il suo lunghissimo viaggio attraverso 19 Stati africani;

Massimiliano Morelli: Roberta, bionda con gli occhi azzurri, sulla sua Vespa bianca, pareva un’amazzone. Una volta mi invitò a fare un giro e fu per me un indimenticabile momento nel tramonto dell’adolescenza;

Francesco Muroni : Un Vespista talmente affezionato alla sua Vespa da averne festeggiato i 40 anni dall’immatricolazione al Museo Piaggio di Pontedera;

Claudio Musumeci : Nato nel 1942 a Catania, tra i più affermati e longevi partecipanti a gare e gimcane vespistiche, è salito in Vespa a 16 anni e deve ancora scenderne;

Lorenzo Pacilli : Coast to coast italiano in Vespa 50: da Trieste a Ventimiglia lungo la costa, isole comprese;

Giacomo Palla : Dal suo Scooter Vintage Museum a Città di Castello una Vespa per Papa Francesco;

Marzia Patrignani : Lei e suo padre Roberto, un mito per il mondo vespistico, e il loro raro rapporto di amore con la Vespa: la felicità esiste;

Gianluca Pellegrinelli: Il giro del mondo in Vespa, perché si deve dare concretezza ai propri sogni;

Ivo Pulcini: Il felice possessore della Vespa di “Vacanze Romane”;

Flavio Risi: La sua Vespa PK50XL racconta…;

Claudio Sarra : Nel suo Museo Vespa nel centro di Roma anche il suo videoclip di “Roma in Vespa”, brano musicale dedicato alla Vespa;

Paola Scarsi : In Vespa 50 sulla pista di Imola, un’ora prima della partenza del Gran Premio 1981;

Simone Sciutteri : Con Peyton, la sua Vespa 50, ha conquistato il Guinness dei Primati nella categoria Longest Journey on a 50 cc;

Silvestro Serra: Se il loden e il montgomery erano di destra e l’eskimo di sinistra, la Vespa era l’ONU;

Stefano Sfrappa: Dal magazzino dei miei ricordi e delle mie emozioni emergo preponderanti i giri in Vespa, la felicità e quel senso di pieno appagamento che regalavano;

Chiara Troubetzkoy, Angelica Migone e Giulia Stringa : Tre amiche in Vespa in Costa Azzurra;

Ingrid Louise Van Marle: Da una Vespa arancione di ventesima mano, a una Vespa 150 Primavera, tutta d’oro. In mezzo alcuni titoli mondiali di pattinaggio a rotelle e tante altre Vespa;

Doris Zaccone : Il mio primo bacio su un PX bianco;

Nina Zilli: Un mese in Vespa in giro per l’Italia con la mia migliore amica: avevamo 18 anni, pochi soldi, speranze grandi come montagne e un profondo senso di libertà.


PAOLA SCARSI, nata a Genova, vive a Trevignano Romano. Ha due figli, Matteo e Camilla. È giornalista, fotografa, motociclista; negli anni ’80 ha lavorato come grafica all’ufficio Pubblicità e Marketing della Piaggio. È autrice per Erga de “Lo ScaldaCuore - cento personaggi noti e meno noti raccontano il loro primo bel ricordo” e di “Oltre il Covid: 365 idee per superare la crisi”. Ha pubblicato gli e-book “Le feste delle altre religioni” e “Noi creiamo lavoro - Storie di imprenditori immigrati”. Esperta di economia e tematiche sociali, cura uffici stampa da oltre 30 anni: dai grandi concerti rock alle principali realtà del terzo settore italiano.

 

 Fonte P.Scarsi

 

 

Nel Chiostro di San Nicolò Roof Garden Theatre mi e stato conferito il Premio Internazionale Spoleto Festival Art Letteratura 2023 per il mio libro “L’ Italia dei Giganti” (Pegasus Edition).

Come è noto il mio libro parla di un Italia che non c'è più con le interviste di Francesco Cossiga, di Sandro Pertini, di Giulio Andreotti, di Bettino Craxi, oltre ad un inedito Papa Giovanni Paolo, e per me sono i cinque grandi personaggi che hanno fatto la storia della politica italiana negli anni a cavallo tra il 1980 e il ’90...
Ringrazio la Giuria del Premio il prof.Luca Filipponi e Paola Biadetti e la mia cara amica Lisa Bernardini.

Il premio letterario ed. 2023 della nota manifestazione spoletina a guida del Prof. Luca Filipponi (Menotti Art Festival) è  stato particolarmente straordinario, con 40 editori top italiani e 50 premiati per le varie sezioni,  a partire dalla Presidente della Commissione,  Anna Maria Petrova,  anche lei stessa premiata a sorpresa per il suo ultimo libro diffuso in Italia e Bulgaria. 

Iniziato il 22 settembre, si è concluso il 25 settembre, con presenze letterarie ed artisti provenienti da tutto il mondo. 

Oltre 60 eventi in 5 giorni per un totale di 3000 artisti  coinvolti e 120 spazi espositivi utilizzati, il Menotti Art Festival, promosso dal team capitanato dal presidente Luca Filipponi, con il direttore artistico Angelo Sagnelli e la direttrice Paola Biadetti, ha avuto anche quest’anno uno strepitoso  successo.

Una kermesse in piena e costante crescita, che arricchisce la città di Spoleto di artisti e letterati provenienti da tutta Italia, grazie a una serie di appuntamenti di alto livello con protagonisti legati al mondo dell’arte e della cultura.

Rilevante la collaborazione con varie fondazioni d’arte, come l’accademia Tiberina, fondata da Gioacchino Belli e presieduta da Franco Antonio Pinardi.
Tante le iniziative di successo, fra le quali il concerto del Soprano Tania di Giorgio e la mostra delle borse gioiello realizzate dalla stilista Eleonora Altamore.
Presso il complesso monumentale San Nicolò, a Spoleto,  si è tenuta la cerimonia di premiazione  di quello che è stato definito dai media come il nuovo Campiello della letteratura italiana con ben 40 editori in una sana competizione condotta magistralmente dal direttore artistico Angelo Sargelli.

Per l’occasione le Poste hanno organizzato  un annullo filatelico e le cartoline celebrative dedicate proprio al Menotti Art Festival in partnership con l’accademia Auge, la fondazione Francesco Terrone e la collaborazione tecnica della Geko gold che ha provveduto a consegnare ai professori Francesco Petrino e Andrea Sirotti Gaudenzi  il premio Spoleto art festival letteratura Gold.
Madrina dell’evento la giornalista e artista Marta Krevsun che ha ricevuto un premio speciale.  Durante la questa edizione della kermesse, sono stati ricordati il critico d’arte letterario Carlo  Roberto Sciascia e Italo Calvino che fu ospite a Spoleto di Gian Carlo Menotti nel 1958 nel 1959.

I premiati della sezione Letteratura del Festival: 

Baruffaldi Marco,

Bonfilio Margherita, 

Bottone Alfonso,

Brocchi Francesco,

Puccio Nunzio,

Campagna Epifania Grazia,

Carucci Felice,

Cenci Ambra,

Cinti Gabriella, 

Coni Teresa Anna,

Croce Roberto,

De Chiara Giuseppe,

De Giovanni Neria,

De Zanet Giancarlo,

Evangelista Valentina,

Focarelli Carlo,

Galles Patrice,

Giustiniani Vito Vincenzo,

Gobbicchi Alessandro,

Iacomino Rita,

Labrinopoulos George (stampa estera) 

Longobardi Bagnale Mario,

Mancini Amalia,

Mancinotti Claudia, 

Maniscalco Gaspare,

Manna Anna,

Maria Emanuela,

Matteo Sara,

Micali Antonietta,

Micozzi Mario

(In ricordo dello stesso scomparso),

Morelli Sabrina, 

(finalista al premio Strega e Campiello),

Morsellino Brigida,

Natali Silvio,

Peccioli Mauro,

Pecora Michele (autore della hit Era Lei),

Anna Maria Petrova,

Petruzzelli Mariangela,

Procaccini Angela,

Ranise Raffaella,

Riccardi Fernando,

Rizzi Maria,

Verducci Vittorio,

Sirotti Gaudenzi Andrea,   

Sorrentino Mena,

Stefanini Anna Maria,

Testa Francesco,

Ruffo Alessandro,

Tirletti Sergio,

Torrisi Venera,

Vallicelli Marco,

Van der Toorn Maggie. 

 

Premi speciali: 

Augusto Celsi, tenore

Valerio Giuffrè, filosofo

Peluso Francesco

 

Giovani artisti: nella serata si sono esibiti i Briganti della via Appia in uno spettacolo musicale,  ed Emanuela Mari  con un interessante monologo inedito.

 

Conclusione finale alla grande, con il premio Thomas Schippers e con alcune performance artistiche.

 

In evidenza la mostra del critico Enzo Dall'Ara con Tesei Marilena,

Mietti Lidia, Bruno Retini, e le opere di Lorenza Altamore, sopravvissute all'alluvione dell'Emilia Romagna. 

 

Tra le grandi riconferme, anche l'associazione Aion Arte Di Massimo Bigioni e Stefania Montori, e  Costiera Arte di Silvio Amato.

 

Soddisfatto Luca Filipponi, il Deus ex machina di una operazione culturale festivaliera (spoletina) che ha successo da tantissimi anni: "Ottima la reazione degli albergatori e dei commercianti,  che hanno gradito il sold out per tutta la durata della manifestazione".

 

 

 

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