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Immigrazione, Mogherini: 'Sì a missione navale e comando'

"Oggi mi aspetto la decisione politica formale di stabilire l'operazione navale, quindi con l' indicazione di quartier generale e di comando". Lo indica Federica Mogherini arrivando nelle sede in cui oggi si riunisce, per la prima volta in 12 anni, il consiglio dei ministri europei degli esteri e della difesa in formato 'jumbo'. Il consiglio, aggiunge Mogherini, avvierà anche la fase di "pianificazione nel dettaglio" dell'operazione navale per la quale servirà una risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu. A proposito della risoluzione Onu, Mogherini ricorda che "per questo sono stata a New York due volte negli ultimi dieci giorni" ed osserva di "non aver trovato maggiori resistenze politiche ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza anche capitolo 7", ovvero che preveda anche l'uso della forza militare.

"Ma è chiaro - aggiunge l'alto rappresentante per la politica estera europea - che tutto il lavoro sulla stesura della risoluzione stessa è ancora da finalizzare. Ed è anche chiaro che non è la Ue a sedere al Consiglio di Sicurezza. Noi stiamo coordinando il lavoro degli stati membri. Anche il fatto che stiamo coordinando a livello europeo il lavoro degli stati membri che siedono in consiglio di sicurezza, con il contributo fondamentale dell'Italia, dà il senso di un'azione politica europea nuova nello scenario internazionale, che credo ci dia una forza e una legittimità molto forti a livello internazionale".
Quanto all'opposizione della Francia al sistema delle quote per i richiedenti asilo, Mogherini ha osservato che "condividere la responsabilità di cosa facciamo delle persone che salviamo è parte integrante della strategia" Ue per l'immigrazione. Mi aspetto - ha aggiunto - che gli stati membri, gli stessi che hanno chiesto alla Ue di agire velocemente e efficacemente, consentano all'Europa di essere efficace in questa azione in tutti i suoi aspetti: nell' operazione navale, nel salvataggio delle vite in mare ed anche nella gestione delle vite che salviamo".


Secondo la Spagna la Commissione "deve rivedere la sua proposta" di stabilire quote obbligatorie per la redistribuzione di rifugiati. Lo afferma il ministro degli esteri spagnolo, José Manuel Garcia-Margallo. "Lo sforzo di solidarietà - sottolinea - deve essere proporzionato, giusto e realista, cosa che la proposta della Commissione non è".

"Condividere la responsabilità di cosa facciamo delle persone che salviamo è parte integrante della strategia" Ue per l'immigrazione. Così Federica Mogherini replica ai dubbi del premier francese sulla redistribuzione dei migranti. "Mi aspetto che gli stati membri, gli stessi che hanno chiesto alla Ue di agire velocemente e efficacemente, consentano all'Europa di essere efficace in questa azione in tutti i suoi aspetti: nell'operazione navale, nel salvataggio delle vite in mare ed anche nella gestione delle vite che salviamo...

"Gli imbarazzati distinguo del ministro Alfano e le reticenze del governo francese - che si uniscono a quelle dell'Ungheria dopo Gran Bretagna e Slovenia - sul riparto in ambito UE delle quote di profughi dal Nord Africa approfondiscono le nostre fortissime preoccupazioni: l'agenda di Bruxelles obbliga ad un ripensamento completo dell'attuale sistema di gestione dei migranti e soprattutto conferma che l'Italia diventerà un enorme campo di accoglienza per centinaia di migliaia di disperati". Lo afferma Corrado Passera, presidente di Italia Unica. "L'Italia - continua Passera - ha già assorbito negli anni scorsi 5 milioni di migranti regolari, entro certi limiti programmati. Ora deve affrontare un gigantesco fenomeno di migranti non programmati e del tutto irregolari con strutture di accoglienza che sono al collasso a causa di un flusso enorme di disperati e degli adempimenti necessari: dal salvataggio in mare al foto segnalamento, all'identificazione, alla selezione di quelli con diritto di protezione. Collasso dovuto in parte a nostre gravi carenze organizzative da colmare con grande velocità; in parte appunto alla dimensione del fenomeno (che potrà solo peggiorare) ma anche e soprattutto a decisioni comunitarie che l'Italia sta avallando e che acuiranno una già gravissima crisi". "L'alto commissario Mogherini - conclude Passera - faccia valere queste preoccupazioni sul tavolo del negoziato, prima e parallelamente alla definizioni delle missioni per il blocco delle partenze degli scafisti. Altrimenti l'Italia continuerà drammaticamente ad essere da sola a gestire, anche economicamente, un'emergenza dilagante e non più sopportabile".

"Crediamo che si debba intervenire in Libia, aiutando il governo a riprendere il controllo delle coste e dei porti; ma bisogna anche avviare il blocco navale e una volta ripreso il controllo delle coste, bisognerà aprire in Africa dei centri di accoglienza per visionare le richieste di asilo politico, con una missione europea, e da lì distribuirli equamente a tutti i paesi dell'Unione". Così Giorgia Meloni, da Sanremo, interviene sul caso immigrazione. In mattinata, la leader di FdI ha visitato la stazione ferroviaria di Ventimiglia, dalla quale ogni giorno partono decine di immigrati verso la Francia.

"Nessuno può pensare di lasciarci di nuovo soli a gestire la drammatica situazione dell'Africa e del Medio Oriente. L'Italia non può continuare a pagare un prezzo alto, come ha invece fatto finora". Lo afferma al Corriere della Sera il ministro dell'Interno Angelino Alfano, secondo cui "la Francia è sempre stata al nostro fianco nel chiedere un intervento dell'Europa in materia di immigrazione, sarebbe assurdo se avesse cambiato posizione proprio adesso". Per cui, "indietro non si torna, l'obiettivo è comune. La ricollocazione dei profughi? Noi riteniamo che debba accadere al termine delle procedure di identificazione e di fotosegnalamento: quindi pochi giorni dopo gli sbarchi". "Non voglio nemmeno immaginare che il piano Juncker salti, le quote non si toccano", sottolinea Alfano anche al Quotidiano nazionale. "La Francia frena? E' una mossa di politica interna, ma chiariremo i dubbi". Intervistato da Repubblica, Alfano spiega che "Berlusconi non aggrega più, il declino è irreversibile, nel 2016 saremo noi a unire il centrodestra. Ora la nostra posizione è diversa da quella di Raffaele Fitto. Ma le forze alternative a Salvini e al Pd dovranno unirsi". Sui tempi, Alfano fa sapere: "Credo che dopo il referendum costituzionale del prossimo anno occorrerà entrare nel merito e cominciare a organizzarsi quando mancherà ancora un anno e mezzo dal voto".

I combattenti dello Stato Islamico arrivano in Europa anche a bordodei barconi che attraversano il Mediterraneo: lo ha detto un consigliere governativo libico alla Bbc. Secondo il consigliere, Abdul Basit Haroun, che ha parlato con scafisti in zone del Nord Africa controllate dall'Isis, gli scafisti nascondo i miliziani tra i migranti.

Haroun ha inoltre indicato che i jihadisti stanno pianificando ulteriori attacchi in Europa. Quanto ai miliziani inviati in Europa sui barconi, secondo Haroun l'Isis permette agli scafisti di operare in cambio di metà dei loro guadagni. L'Isis usa "i barconi per la sua gente che vuole mandare in Europa poichè la polizia europea non sa chi è dell'Isis e chi è un normale rifugiato", ha detto il consigliere durante un'intervista alla Bbc Radio 5, secondo quanto riporta la Bbc online. I miliziani, ha proseguito, occupano posti separati dagli altri migranti sui barconi, non temono la traversata e sono convinti aderenti dell'Isis: "lo sono al cento per cento", sottolinea.

Il ministro dell'Interno Angelino Alfano, però, ribadisce di non avere allo stato traccia di terroristi sui barconi. "Fin qui - sottolinea - non abbiamo traccia di presenze di terroristi sui barconi. Questo non significa che abbiamo abbassato la tensione e l'attenzione, che rimangono altissime su questo argomento". Su questa problematica, ha aggiunto Alfano, "hanno indagato peraltro anche varie procure e non hanno trovato fin qui riscontri" ha aggiunto Alfano, a margine di un'iniziativa elettorale a Pesaro. "Per cui - ha proseguito - noi speriamo che abbiano ragione le procure e che abbiano ragione i nostri, che hanno fatto tutte le valutazioni sul campo per dire che fin qui non c'è traccia. Ma comunque - ha concluso - questo ci porta ad essere egualmente attenti nella consapevolezza che non c'è un Paese a rischio zero e che dobbiamo stare veramente con un'allerta sempre alta".

Per le Regioni rivierasche dell'Europa esposte al fenomeno delle migrazioni di massa dall'Africa, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, chiede un risarcimento economico da parte dell'Unione europea. Il governatore ha proposto di inserire la richiesta, "come elemento di giustizia", nel documento conclusivo che sarà concordato dai rappresentanti di Provenza-Alpi-Costa Azzurra, Andalusia, Catalogna, isola di Gozo, Grecia dell'Ovest, riuniti a Palermo per una seminario sul tema dell'immigrazione. Il documento sarà poi consegnato al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. Rispetto alla gestione dei flussi migratori, il governatore ha aggiunto: "E' chiaro che senza una intesa con i governi di Tobruk e persino di Tripoli sarà difficile pensare di potere bloccare in modo efficace e reale l'immigrazione reale". Crocetta poi ha parlato delle preoccupazioni per un eventuale conflitto in Libia. "La situazione ci preoccupa molto, il punto più vicino alla Sicilia è a soli 150 Km - ha detto - Non non riusciamo a parlare di una situazione bellica con la stessa freddezza con cui ne sento parlare a Bruxelles o a New York.
Noi sappiamo che un conflitto potrebbe coinvolgere anche la nostra isola, come anche Malta".
Siamo stati dimenticati dal Governo nazionale, mentre Lampedusa ha avuto dal Cipe 20 milioni per l'emergenza migranti, Pozzallo neanche un centesimo. Sono disposto a tutto, farò qualcosa di eclatante per ottenere quello che spetta alla mia città". Luigi Ammatuna, sindaco di Pozzallo, è fuori di sé quando ha saputo della penalizzazione del suo comune. "Lo scorso anno - aggiunge - sono arrivati a Pozzallo 28 mila migranti, questo non è bastato per avere un minimo di attenzione. Se non verrò ascoltato ci saranno azioni eclatanti. Ho ricevuto un pugno allo stomaco quando ho saputo che Lampedusa aveva ricevuto fondi e noi nulla. Qualcosa la farò, mi dovranno ascoltare".

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