Login to your account

Username *
Password *
Remember Me

Create an account

Fields marked with an asterisk (*) are required.
Name *
Username *
Password *
Verify password *
Email *
Verify email *
Captcha *
Reload Captcha
Martedì, 30 Aprile 2024

Convegno Nazionale per la…

Apr 23, 2024 Hits:335 Crotone

L'Associazione "Pass…

Apr 05, 2024 Hits:790 Crotone

Ritorna Calabria Movie Fi…

Apr 03, 2024 Hits:836 Crotone

La serie evento internazi…

Mar 27, 2024 Hits:984 Crotone

L'I.C. Papanice investe i…

Mar 01, 2024 Hits:1525 Crotone

Presentato il Premio Nazi…

Feb 21, 2024 Hits:1629 Crotone

Prosegue la formazione BL…

Feb 20, 2024 Hits:1444 Crotone

Si firmerà a Crotone il M…

Feb 14, 2024 Hits:1613 Crotone

“Pompei è una storia di rinascita e riscatto, un modello per tutta Europa nella gestione dei fondi comunitari. Un luogo in cui si è tornati a fare ricerca e nuovi scavi archeologici grazie al lavoro lungo e silenzioso delle tante professionalità dei beni culturali che hanno contribuito ai risultati straordinari che sono sotto gli occhi di tutti e che sono motivo di orgoglio per l’Italia.”
Dario Franceschini
Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo

“A Pompei non è più il tempo delle emergenze. Abbiamo davanti a noi nuove e importanti sfide per la tutela, la conoscenza e la valorizzazione degli scavi e del territorio”.
Massimo Osanna
Direttore del Parco archeologico di Pompei

GRANDE PROGETTO POMPEI
Si conclude con la messa in sicurezza delle Regiones I, II e III il piano straordinario di salvaguardia delle strutture archeologiche della città antica di Pompei, avviato nel 2014 con il Grande Progetto Pompei.
In cinque anni sono stati eseguiti 76 interventi relativi ai 5 piani di intervento previsti dal Grande Progetto Pompei, di cui 51 per il piano delle opere (interventi su strutture archeologiche), 8 per il piano della conoscenza, 2 per il piano della sicurezza, 7 per il piano della capacity building, 8 per la fruizione e comunicazione.
75 sono gli interventi conclusi, di cui su 5 cantieri sono in corso le fasi di collaudo. Resta in via di conclusione il cantiere “di intervento di messa in sicurezza dei fronti di scavo” (GPPM), ovvero dei 3km di perimetro che costeggia l’area non scavata di Pompei. Di questo grande cantiere è stato già portato a termine l’intervento sui fronti di via del Vesuvio, di recente restituita alla fruizione con l’apertura della casa di Leda e il cigno, e nell’area del cosiddetto “cuneo”, dove sono venute in luce due domus di pregio con suggestivi affreschi, mosaici e reperti e il vicolo dei balconi, che ha ricongiunto il vicolo delle Nozze d’argento con l’arteria principale di via di Nola.
Il totale della spesa al 30 gennaio 2020 è di 92 milioni di euro.



Messa in sicurezza nelle Regiones I, II e III
Il cantiere diretto da un team di architetti, archeologi, ingegneri e restauratori si è concluso dopo quindici mesi di lavoro, interessando una vasta area – le Regiones I e II nel quadrante sud orientale della città e la Regio III, solo parzialmente scavata, che si sviluppa tra via dell’Abbondanza a sud e via di Nola a nord, comprendente le botteghe e i numerosi thermopolia lungo la via Stabiana, le domus poste tra via dell’Abbondanza e via di Castricio, le grandi dimore urbane di Octavio Quartio e Giulia Felice, la casa del Triclinio all’aperto e il Foro Boario con gli annessi vigneti fino all’Anfiteatro.
I lavori hanno attuato interventi specifici di restauro strutturale delle murature, messa in sicurezza degli apparati decorativi e rifacimento delle coperture, oltre che nella messa in opera controllata di presidii per salvaguardare situazioni specifiche di instabilità delle strutture murarie. In particolare, l’utilizzo di presidii statici sempre più snelli e sofisticati ha consentito di liberare le strade e le antiche strutture da ingombranti puntelli. Il rifacimento dei battuti dei pavimenti ha poi migliorato il livello di fruizione delle aree.
Resta in via di completamento il grande intervento di consolidamento dei fronti di scavo, con i 3 chilometri di perimetro che costeggia l’area non scavata di Pompei con il cosiddetto cuneo nella Regio V. Già alla fine del 2018, lungo via del Vesuvio, la restituzione alla fruizione della strada ha permesso di rendere visibile per la prima volta al pubblico la domus di Leda e il cigno, uno dei ritrovamenti più recenti e suggestivi dei
nuovi scavi della Regio V.

LA CASA DEGLI AMANTI
Portata alla luce nel 1933, prende il nome dal verso inciso in un quadretto con anatre sul fondo del peristilio che recita Amantes, ut apes, vitam melitam exigunt (Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele). La casa, situata nel cuore della Regio I, era chiusa al pubblico dagli anni Ottanta quando, con il sisma, si rese necessario realizzare un ordito di puntelli a sostegno della copertura dell’atrio e del peristilio, occultando e stravolgendo la lettura degli spazi e delle decorazioni della domus. Negli anni lo stato di conservazione della domus era divenuto tale da impedirvi l’accesso perfino ai tecnici. La particolarità più rilevante dell’abitazione consiste nella presenza e nella conservazione pressoché completa del secondo piano del peristilio (giardino colonnato), un tempo accessibile attraverso una scala nel portico settentrionale (di cui è visibile la traccia sulla parete di fondo). Questo secondo piano sembra essere stato aggiunto nel corso del I secolo d.C. Lo stato di sostanziale integrità in cui furono rinvenute le strutture pertinenti al livello superiore permise, già all’indomani dello scavo, di recuperare la configurazione originaria di questo spazio, restituendo alla percezione e alla conoscenza una soluzione architettonica (peristilio a doppio ordine), che ad oggi rappresenta un unicum a Pompei. Fatta eccezione per le pitture delle fauces e per alcuni pavimenti del II stile, le pitture presenti nella domus furono realizzate in IV stile nel corso del I sec. d. C. In questa domus la messa in sicurezza ha riguardato anche il consolidamento della copertura e dei solai. L’intervento di ripristino delle coperture dell’atrio si è posto in continuità con la riconfigurazione che la domus aveva ricevuto nel complesso, durante i lavori di restauro degli anni trenta concomitanti allo scavo. Alcuni oggetti rinvenuti nella casa (un braciere, un bacile, una lucerna in bronzo e delle cerniere in osso) sono esposti in una vetrina collocata nell’atrio. L’esposizione rientra nel progetto di musealizzazione diffusa, già avviata da tempo in diversi edifici degli scavi, allo scopo di ricollocare e contestualizzare i reperti negli ambienti del loro ritrovamento.

LA CASA DELLA NAVE EUROPA
La domus deve il suo nome al grande graffito inciso sulla parete nord del peristilio, dove è raffigurata una grande nave da carico, chiamata “Europa”, affiancata da altre imbarcazioni minori.
La casa, il cui nucleo originario risale al III sec. a. C., ha avuto una storia edilizia complessa fatta di numerose modifiche e ampliamenti; nella sua veste attuale, presenta un ampio peristilio con numerosi ambienti disposti in successione sui lati settentrionale e occidentale. Le monumentali colonne in tufo del peristilio e le decorazioni in I stile conservatesi in alcuni ambienti serbano memoria delle fasi edilizie più antiche e dei momenti di maggiore splendore della domus.
Di particolare pregio è la decorazione nel cubicolo adiacente all’ingresso, dove il finto rivestimento a blocchi di marmo colorato, tipico di questo stile decorativo, è arricchito dalla presenza, nella parte superiore della parete, di semicolonne ioniche realizzate anch’esse in stucco.
Nell’ultima fase di vita della città, la domus doveva, con ogni probabilità, ospitare un’attività produttiva di tipo agricolo; il settore posteriore della casa era, infatti, occupato da un ampio spazio verde, posto su due livelli, coltivato essenzialmente a vi- gneto con un piccolo orto per legumi e ortaggi.


LA CASA DEL FRUTTETO
La casa è stata interessata da interventi di messa in sicurezza nonché dal restauro degli apparati decorativi, questi ultimi realizzati con fondi ordinari del Parco archeologico di Pompei.
Limoni e corbezzoli, piante da frutto e ornamentali, uccelli svolazzanti, e un albero di fico a cui è avvinghiato un serpente. Così erano decorati i cubicoli floreali della casa del Frutteto a Pompei. Una vegetazione lussureggiante dipinta sulle pareti, ad avvolgere il riposo degli antichi abitanti di questa dimora posta su via dell’Abbondanza, che conserva uno dei più begli esempi di pittura di giardino rinvenuti nella città.
Gli affreschi raffigurano in uno degli ambienti un giardino luminoso, immaginato di giorno nel pieno rigoglio del verde, con una precisione di dettagli tale da rendere possibile il riconoscimento delle specie vegetali e nell’altro, un giardino immerso nel buio della notte, con tre alberi di diversa grandezza, tra cui il grande fico con il serpente, auspicio di prosperità.
A differenza di altre case dove la pittura di giardino era riservata alle sale di rappresentanza, qui la si trova nei cubicoli. In alcuni ambienti, le raffigurazioni sono, inoltre, arricchite da motivi egizi con riferimenti a Iside, probabile segno di devozione alla dea da parte del proprietario.
La domus, scavata parzialmente nel 1913 e poi nel 1951, presenta il classico impianto ad atrio, attorno al quale si dispongono vari ambienti e nella parte posteriore uno spazio verde con un triclinio estivo, utilizzato durante la stagione calda in alternativa al più interno triclinio.
I giardini ornamentali, sia raffigurati sulle pareti ad ampliare lo spazio visivo degli ambienti, sia come spazi verdi interni, laddove la dimora lo consentiva, caratterizzavano molte delle abitazioni dell’antica città.

POMPEI IN CIFRE
GRANDE PROGETTO POMPEI
• Importo complessivo: 105 milioni di euro
• Cofinanziamento UE: 75%, quota nazionale: 25%
• Interventi finanziati: 76
MESSA IN SICUREZZA DEL SITO ARCHEOLOGICO
50 km di colmi murari
30.000 metri cubi di murature, 10.000 metri quadri di intonaci.
INTERVENTO DI MESSA IN SICUREZZA DEI FRONTI DI SCAVO
2,7 km.
SCAVO DEL CUNEO
Oltre 2000 metri quadri di superfice indagata nel cuneo, nell’ambito dell’intervento di messa in sicurezza dei fronti di scavo.
IMPRESE COINVOLTE:
-781 gli operatori Economici (le imprese) coinvolti nel GPP.
SCOPERTE NELLA REGIO V:
-è stata portata in luce un’ulteriore parte della città antica, con vicoli e domus, rivelando apparati decorativi (affreschi, mosaici) di grande pregio oltre a numerosi reperti (tra cui diversi oggetti di uso quotidiano) e a ritrovamenti di vittime dell’eruzione.
Nell’area del cosiddetto cuneo, posto tra la casa delle Nozze d’argento e il vicolo di Marco Lucrezio frontone sono emerse 2 domus e “il vicolo dei balconi”, che ha permesso di ricongiungere la grande arteria di via di Nola, già alla luce e visitabile dai turisti, con il vicolo delle Nozze d’argento, finora non interamente riportato in luce.
-30.000 mc di materiale di scavo (lapilli, cenere e terreno rimosso nel corso dell’intervento).
-1167 cassette e 168 colli di reperti archeologici (tra frammenti di intonaci, marmi, gocciolatoi, vasi in vetro, oggetti in bronzo e altro ), 73 anfore di cui 52 integre, 7 ricomponibili e 14 tagliate e riutilizzate per altri scopi.
Archeologi, architetti, restauratori, ingegneri, geologo, vulcanologo, antropologo, paleobotanico, zooarcheologo.
Tecniche di rilievo (Drone, asta telescopica, laser scanner, georadar); Indagini di conoscenza delle strutture e tecniche murarie (endoscopia, prove soniche, prelievo di campioni di malte nella fase immediatamente successiva allo scavo); indagini sui reperti durante le attività di scavo (indagini paleobotaniche sui reperti rinvenuti nei giardini, analisi morfologiche e chimico fisico per la determinazione dei materialiutilizzati, analisi palinologiche); analisi antropologiche.
TONNELLATE DI MATERIALE
REPERTI RINVENUTI NELLA REGIO V
PROFESSIONISTI COINVOLTI
TECNOLOGIE UTILIZZATE NEI CANTIERI DI SCAVO
PERCORSO POMPEI PER TUTTI
4 Km di itinerario facilitato per persone con difficoltà motoria.

45 EDIFICI MESSI IN SICUREZZA E RESTAURATI DALL’INIZIO DEL GRANDE PROGETTO POMPEI
1. Tempio di Iside 24.
2. Casa della Venere in Conchiglia 25.
3. Praedia di Giulia Felice 26.
4. Casa dei Pigmei 27.
5. Casa del Criptoportico 28.
6. Casa dell’Efebo 29.
7. Casa del Cinghiale 30.
8. Orto Botanico 31.
9. Edifici municipali 32.
10. Casa dei Mosaici Geometrici 33.
11. Fullonica di Stephanus 34.
12. Casa della Regina Carolina 35.
13. Casa di Fabius Amandius 36.
14. Casa del Sacerdos Amandos 37.
15. Casa di Loreio Tiburtino 38.
16. Casa di Paquio Proculo 39.
Casa dei Vetii (Atrio)
Villa dei Misteri
Casa della Fontana Piccola Casa del Labirinto
Casa dell’Adone Ferito Casa dell’Ancora
Casa della Fontana Grande Casa dei Ceii
Casa di Romolo e Remo Casa di Trebio Valente Casa del Larario Fiorito Domus e Botteghe
Casa del Triclinio all’aperto Casa del Marinaio
Terme del Foro
Terme Centrali
Casa di Trittolemo
17. Casa di Marco Lucrezio su Via Stabiana
18. Casa della Calce
19. Casa del Medico
20. Teatro Piccolo (Odeion)
21. Piccolo Lupanare
22. Casa di Obellio Firmo
23. Casa di Marco Lucrezio Frontone

I VISITATORI DAL 2014 al 2019
2014: 2.668.178
2015: 2.978.884
2016: 3.209.089
2017: 3.418.733
2018: 3.649.374
2019: 3.937.468
41. Casa degli Amorini Dorati
42. Casa di Leda e il Cigno
43. Casa degli Amanti
44. Casa della nave Europa
45. Casa del Frutteto
(Alcuni di questi edifici aprono a rotazione, per evitare pressione antropica)
+ 47,5%

LE MOSTRE DAL 2014
1. Pompei e l’Europa
2. Mito e Natura
3. Egitto Pompei
4. Pompei e i Greci
5. Pompei e gli Etruschi
6. Casa del Bracciale d’Oro
7. Alla Ricerca di Stabia
8. Per Grazia Ricevuta
9. Corpo del Reato
10. Gli Arredi della Casa di Giulio Polibio
all’Antiquarium di Pompei
11. Mitoraj a Pompei
12. Pompei@Madre. Materia Archeologica
I CONCERTI
Gli scavi sono poi tornati a essere un palcoscenico d’eccezione con i concerti di David Gilmour, Elton John e Ludovico Einaudi, Marcus Miller, James Taylor, King Crimson ma anche con la rassegna di drammaturgia antica Pompeii Theatrum Mundi, (quest’anno alla 4° edizione), un progetto quadriennale in collaborazione con il Teatro Stabile di Napoli.
13. Picasso e Napoli: Parade
14. Casciello Pompei
15. EXPANDED INTERIORS
16. Pompeii’s Re-Birth, il terzo paradiso
di Michelangelo Pistoletto
17. Lara FAVARETTO DIGGING UP. Atlas
of the blank memorie
18. CAI GUO QIANG performance di
esplosione artistica all’Anfiteatro
19. “DO UT DO, la morale dei singoli”
20. Vanity: storie di gioielli dalle Cicladi a Pompei
21. Pompei e Santorini, l’eternità in un giorno

GLI SCAVI DELLA REGIO V: IL CUNEO
Dopo decenni si è tornati a scavare in quella parte della città mai indagata finora. Le indagini in corso hanno restituito dati significativi per la conoscenza della città antica, oltre ad eccezionali scoperte.
Tali attività di studio e ricerca archeologica costituiscono la base imprescindibile delle attività di tutela e valorizzazione, in quanto solo la conoscenza approfondita del contesto archeologico può garantirne la corretta salvaguardia nel tempo.
I nuovi scavi rientrano in un più grande intervento di messa in sicurezza che sta interessando gli oltre 2,7 km di fronti che costeggiano i 22 ettari di area non scavata allo scopo di riprofilare i fronti, rimodulandone la pendenza e mettendoli in sicurezza, per evitare la minacciosa pressione dei terreni sulle strutture già in luce. Nell’area del cosiddetto “cuneo”; in particolare, si è reso necessario, al fine di proteggere gli edifici emersi già nell’800, procedere a un vero e proprio scavo di oltre 2000 mq di estensione per arretrare il fronte e garantire la sicurezza delle strutture in luce.
È stata portata in luce un’ulteriore parte della città antica, con vicoli e domus, rivelando apparati decorativi (affreschi, mosaici) di grande pregio oltre a numerosi reperti (tra cui diversi oggetti di uso quotidiano) e a ritrovamenti di vittime dell’eruzione.
Nell’area del cosiddetto cuneo, posto tra la casa delle Nozze d’argento e il vicolo di Marco Lucrezio frontone sono emerse 2 intere domus (la casa del Giardino e la casa di Orione) e “il vicolo dei balconi”, che ha permesso di ricongiungere la grande arteria di via di Nola, già alla luce e visitabile dai turisti, con il vicolo delle Nozze d’argento, finora non interamente riportato in luce.
Lungo il fronte di via del Vesuvio, invece, è emersa la casa di Leda e il cigno, che prende nome dal raffinato affresco di Leda, pertinente ad un’alcova; con il bel atrio di Narciso alle spalle.

“Gli amanti conducono, come le api, una vita dolce come il miele
Verso inciso su una parete de
“la Casa degli Amanti”

Cosa fa un esercito di occupazione quando si installa in un Paese ? Occupa la terra, costringe i residenti a seguire il suo stile di vita. Attua misure contro gli abitanti, propaganda le sue convinzioni e ricorre all'uso della forza per imporre. Ecco, è proprio quello che sta accadendo in Grecia da parte dei migranti che sembrano “dimenticare” che sono ospiti nella Repubblica Ellenica e costringono i Greci a sentirsi ospiti nella loro stessa terra. Se qualcuno è un rifugiato di guerra o la sua vita è in pericolo nella sua patria, sembrerebbe opportuno che quando arriva nel Paese che gli offre asilo sia grato a esso, rispetti la sua storia, il suo popolo, i suoi valori e le sue leggi. Lo stesso potrebbe valere per un immigrato che vuole recarsi in un Paese in cui spera di trovare un futuro migliore.

In Grecia, al contrario, gli immigrati clandestini (che i media chiamano “rifugiati”, cercando artificialmente di legalizzarli davanti alla coscienza morale dei cittadini) occupano spazi che non gli appartengono, usano la violenza, bloccano le strade, commettono reati contro il patrimonio pubblico, si comportano in modo aggressivo nei confronti dei residenti e della polizia, e affermano di sentirsi offesi quando vedono simboli che rappresentano il cristianesimo. Gli ospiti tentano di impadronirsi della casa.

Recep Tayyip Erdogan non ha mai fatto mistero della volontà di usare i flussi migratori come arma per minacciare non solo la Grecia ma l'intera Europa. La Turchia ha al suo interno almeno 3.6 milioni di profughi siriani, per trattenere tutti all'interno del paese l'Unione Europea ha stretto nel 2016 un accordo con Ankara da tre miliardi di Euro all’anno.  

Per capire meglio cosa succede ho parlato telefonicamente con l amico Socrate Monachos, abitante del isola di Samos e mi ha descritto una situazione di quello che succede alle isole Greche vicino alla Turchia, piene di immigrazione clandestina, ormai fuori controllo e insopportabile per i abitanti di Samos Lesvos e altre Isole...Ringrazio Socrate per la sua disponibilità di raccontare una verità che purtroppo qui in Italia nessuno racconta, il dramma degli abitanti delle Isole Greche, le lampedusa come vengono chiamate, perché sono in prima linea e pochi km dalla Turchia ... 

Caro Socrate cosa succede realmente alle isole Greche  ?  

Buongiorno da Samos parlando delle isole di  Lesbo e di Samos gli immigranti sono ormai 25.000 e a Samos 10.000..Cioè' un quarto dell'intera popolazione di Lesbo e un terzo di quella di Samos. E non sono più' per la maggior parte profughi.
Sono migranti economici che vengono dal Asia , Afghanistan ( a mio avviso ma non solo mio, ma anche di tanti abitanti di Samos sono delinquenti per la maggior parte ormai ), Pakistan , Iraq ,Algeria Marocco, dall'Africa subsahariana e da tanti altri paesi dove non solo non esiste nessuna guerra ma addirittura sono in via di sviluppo.  

Come arrivano i migranti economici alle isole greche, qui  in Italia per esempio gli portano le Ong.

Ogni settimana c'è' un volo da Congo Kinshasa per Constantinoupoli con  biglietto da prezzo irrisorio. Appena sbarcati ,il governo turco li concede un visto elettronico e li manda in campi controllati. Da qui li manda sulla costa nelle mani degli scafisti. Questi ultimi si fanno pagare il biglietto che varia da 600 a 1200 euro e , o mandano un turco che si sacrificherà' perche' sara' arrestato oppure istruiscono sommariamente uno dei clandestini sul come comandare il gommone fino alle acque territoriali Elleniche. Sempre il perfetta sintonia con le famigerate ONG ( MKO in Ellenico ) che agiscono indisturbate sull'isola senza dar conto a nessuno. Spendono tanti soldi della provenienza dei quali nessuno sa spiegare. Si parla sottovoce di Soros . Ma sono voci della strada. Queste ONG sono poi composte da giovani da tutta l'Europa gente senza nessuna professione ,con dei precedenti di droga  e di movimenti sospetti oltre naturalmente alla collaborazione con gli schiavisti della costa opposta.  Ultimamente il governo Ellenico ha annunciato che comincerà' dei controlli su queste ONG. Staremo a vedere.
Perché' le ONG sono  " come un negozio " e i " lathro..  l'immigrazione clandestina " ( λάθρο ) come li chiamiamo noi qui in Grecia , sono i clienti. Se viene a mancare il negozio e' chiaro che mancheranno anche i clienti. E viceversa , se mancheranno i clienti le ONG alzeranno i tacchi.

Come si comportano ?  

In mezzo a questi 10.000 di Samos ci sono quasi 1000 minorenni.Nessuno sa spiegare dove hanno trovato la grossa  somma per il loro biglietto e chi li porta e perché'.
Nel frattempo l'ospedale di Vathi e' pieno di questi clandestini che, accompagnati da questa gentaglia delle ONG , pretendono de essere curati per primi  e fuori fila sulle spalle del contribuente Ellenico. Gli abitanti di Vathi non ne possono piu'. Perché' stanno svaligiando tante case,distruggendo parchi ,rubando in continuazione.
La polizia li arresta , li porta al tribunale dove , dietro consigli e suggerimenti delle ONG si dichiarano minorenni e il tribunale e' costretto a liberarli.
Certo che vivono in condizioni difficili in tende di fortuna. Ma non e' mica colpa nostra.
Esiste anche una piccolissima minoranza che ci guadagna . Sono quelli che affittano le loro case e i loro locali alle ONG ( pagano senza guardare il prezzo )e qualche supermercato di fortuna che sopravvive con loro
Curiosita' : Tutti hanno un telefonino ultra moderno , ultimo grido. Ma non hanno documenti perché' li " perdono " durante il tragitto  per dichiararsi profughi.
Appena sbarcati , con la gentile collaborazione delle navi della FRONTEΧ che li raccolgono , mandano delle selfie a quelli che aspettano sulla costa turca per dare le istruzioni necessarie.
I membri delle ONG hanno ( Non so perché' . Forse per non essere captati facilmente ???? ) telefonini con la carta e la rete turca.

Cosa fa il Governo Ellenico e la UE per questa situazione  

Quello che io non riesco a spiegarmi e' perche' non fermano il flusso dalla turchia. tanto la marina ellenica quanto la frontex. Dicono che e' difficile. Non ci credo. Perché' con i mezzi che esistono oggi possono individuarli sin dal momento che lasciano la costa turca.
Secondo me c'e' la " grana " di mezzo.
Considerando che tutti questi " lathro immigrati clandestini " non vogliono restare in Grecia ( tutti vogliono andare alla " terra promessa " che per loro e' l'Europa occidentale ) la UE finanzia lo stato Ellenico per trattenerli qui.. Dal canto suo , il Governo Greco , sa che nessuno in tutto il territorio ellenico li vuole. I voti delle isole in questione rappresentano il 2% del totale.
E cosi hanno deciso di sacrificare questo 2% per tenersi buono il resto 98 %.
Per me , la scusa di Dublino e' una " frescaccia " come dicono a Roma

Ringrazio Socrate Monachos per la sua testimonianza di abitante alla bellissima isola di Samos.

Secondo il nuovo rapporto dell'UNHCR, l'Agenzia dell'ONU per i rifugiati, la Grecia ha assistito, nel corso di tutto il 2019, all'arrivo di 74.482 migranti, un numero decisamente più alto di quello registrato l'anno precedente, quando erano sbarcati circa 50.508 migranti. In più, durante la prima settimana del nuovo anno, un ulteriore imponente flusso migratorio ha interessato le isole greche dell'Egeo. Dal 30 dicembre 2019 al 5 gennaio 2020, circa 1.091 persone sono arrivate via mare. Nello stesso periodo dell'anno passato, gli sbarchi settimanali sulle isole erano stati circa 393.

Al momento, sono 41.100 i migranti e rifugiati che risiedono sulle isole del Mar Egeo. La maggior parte delle persone che ha attraversato il mare per raggiungere la Grecia è approdata sull'isola di Lesbo, secondo i dati dell’UNHCR. Circa 14.891 migranti, invece, sono arrivati nel Paese attraverso la Turchia, oltrepassando il confine terrestre.  Sono più di 1 milione i migranti e rifugiati che, dal 2015, sono partiti dalla Turchia e hanno raggiunto la Grecia. Molti di loro hanno continuato il loro viaggio verso altri Paesi europei, almeno fino alla chiusura dei confini della rotta balcanica, nell'inverno del 2016. 

Dopo una significativa riduzione degli ingressi grazie all'accordo del 2016 stipulato tra Turchia e Unione Europea, il flusso migratorio verso l'Europa ha ricominciato a crescere gradualmente, raggiungendo in Grecia il suo picco nel 2019. Nonostante le misure introdotte dal governo greco per affrontare la crisi migratoria, la situazione, soprattutto sulle isole dell’Egeo, resta problematica. I migranti sono rinchiusi all'interno di centri di accoglienza sovraffollati e fatiscenti, mentre le procedure di identificazione rimangono lente e macchinose e i Paesi europei si mostrano riluttanti ad accogliere quote adeguate di rifugiati.

Gli arrivi di migranti irregolari in Grecia sono aumentati drasticamente nella seconda metà del 2019, procurando problemi alle comunità e strutture di accoglienza, soprattutto nelle isole. Il Direttore generale dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, Antonio Vitorino, recatosi ad Atene a inizio dicembre, ha sottolineato l'importanza di un approccio alla gestione dell’immigrazione bilanciato e valido nel lungo periodo. 

 

“Siamo convinti che i pericoli e le pressioni dell’immigrazione irregolare, facilitata da reti pervasive di contrabbando, possano essere alleviate solo migliorando e aumentando i canali per la migrazione ordinata e legale, come il reinsediamento e percorsi complementari, incluso il meccanismo di condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri dell’UE”, ha affermato Vitorino. Secondo il rappresentante dell’IOM, le significative pressioni che sta subendo la Grecia dovrebbero spingere i Paesi dell'Unione europea a fornire maggiore supporto politico ed economico. Per quanto concerne la Grecia, secondo i dati dell’IOM e delle autorità nazionali di Atene, dall’1 gennaio al 27 novembre 2019, nel Paese sono arrivati via mare 55.571 migranti, ovvero 26.154 in più dello stesso periodo dello scorso anno.





Il caso Gregoretti è approdato nell'Aula del Senato. In tarda mattinata l'Assembla voterà l'ordine del giorno presentato da Forza Italia e Fratelli d'Italia per negare la richiesta di autorizzazione a procedere del Tribunale di Catania nei confronti di Matteo Salvini. Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona aggravato: per i magistrati avrebbe illegalmente impedito lo sbarco dei 131 migranti che alla fine di luglio si trovavano a bordo della nave della Guardia costiera che li aveva soccorsi al largo della Sicilia. 

Nel loro odg FI e FdI chiedono al Senato di respingere la richiesta del Tribunale sostenendo che Salvini agì per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante e in accordo con il governo.Il documento sarà votato a scrutinio palese: per approvarlo è necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell'Assemblea: 160 voti. Un traguardo difficilmente raggiungibile considerato anche che i 60 senatori della Lega ieri hanno annunciato l'intenzione di non partecipare al voto. 

Andare al processo per la vicenda Gregoretti "è un motivo d'orgoglio. Io non scappo", ha dichiarato il leader della Lega ai cronisti al Senato.

"Pronto per intervenire in Senato, a testa alta e con la coscienza pulita di chi ha difeso la sua terra e la sua gente. 'Se un uomo non è disposto a lottare per le proprie idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui"", ha scritto sui social il leader della Lega, citando una frase del poeta Ezra Pound, poco prima di entrare in aula.  

Vuoti i banchi del governo durante la discussione sulla richiesta di autorizzazione a procedere. "Che pena, senza vergogna", ha scritto sui social Salvini pubblicando una foto dei banchi, "Governo assente. Vogliono mandare a processo Salvini, non hanno il coraggio di presentarsi in Aula".  
 
A dare il via alla seduta a Palazzo Madama è stata la relatrice Erika Stefani che ha illustrato il lavoro svolto dalla Giunta per le autorizzazioni e le immunità del Senato. "Esautorata la Giunta dalla sua funzione principale, piegata a ragioni politiche, a questo punto, la sede necessaria al fine di poter rinvenire la verità risulta essere solo la sede processuale", ha spiegato la senatrice della Lega. "La attività dell'organo - ha attaccato Stefani - è stata del tutto condizionata in questa occasione da posizioni espresse dai partiti politici che hanno anticipato la loro decisione nel merito prima di iniziare la discussione". 

Nella sua ricostruzione, la leghista ha ricordato come "alcuni membri hanno rifiutato di intervenire anche in sede di discussione nel merito, abbandonato i lavori per due volte e non partecipando alla votazione finale". "La Giunta - ha continuato -, a seguito della parità dei voti favorevoli e di quelli contrari, non ha approvato la proposta messa ai voti dal Presidente e pertanto si è intesa accolta la proposta di concessione dell'autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Matteo Salvini, nella sua qualità di Ministro dell'Interno pro tempore".

L'ex ministro della Lega ha sostenuto che l'attività dell'allora ministro dell'Interno Salvini ha agito nell'interesse nazionale, ricordando che il ritardo dello sbarco è stato causato dai "meccanismi di ricollocamento dei migranti" che "non erano operativi alla data del 26 luglio 2019 e che si stava elaborando un percorso per la loro redistribuzione. Quindi serviva il mero tempo tecnico perché si procedesse allo sbarco". "Il senatore Salvini - ha continuato Stefani - ha prodotto elementi che dimostrano il coinvolgimento del governo; vi sono anche delle dichiarazioni del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e una del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, mai smentite, sulla situazione della nave Gregoretti. C'è stata anche piena conoscenza diretta del dossier da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte". Così la senatrice ha messo in luce la posizione dei ministri e del premier che non hanno "mai fatto una dichiarazione per contestare la scelta del ministro Salvini".    
La vicenda esplosa lo scorso luglio davanti alle coste della Sicilia e conclusasi quattro giorni più tardi nel porto di Augusta, quando i 130 migranti soccorsi vennero fatti sbarcare, è ora alle battute finali. Dopo il voto in Parlamento, il caso passerà ai magistrati che dovranno stabilire se rinviare a giudizio il leader della Lega.

A Palazzo Madama la maggioranza è pronta a dire sì al processo, mentre gli alleati del centrodestra si schierano contro. Il voto (palese e a maggioranza assoluta dei componenti del Senato) sarà definitivo e dovrebbe arrivare prima di pranzo, ma l'esito finale sarà ufficializzato solo in serata per lasciare il tempo a tutti di esprimersi.

FI e FdI hanno depositato l'ordine del giorno, firmato dai capigruppo Bernini e Ciriani, con cui chiedono all'Aula del Senato di respingere la richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per la vicenda Gregoretti.

È stato poi il momento della senatrice Giulia Bongiorno: "In questi giorni il dibattito è stato 'Salvini fuggirà o no dal processo?' Come se il processo fosse già deciso. Attenzione a non abdicare del tutto al nostro dovere. Se ragioniamo così ci trasformiamo in Azzeccagarbugli. Non siamo Azzeccagarbugli. E lo dico anche a Salvini: non si faccia provocare. Nessuno di noi può scavalcare i giudici. Senatore Salvini è in gioco il suo destino, ma è in gioco anche l'indipendenza dei poteri". L'avvocato aveva già invitato Salvini a "non avallare la linea dell'autorizzazione a procedere".  

"È ridicolo sostenere che una nave italiana fosse una minaccia per la patria. Voterò a favore dell'autorizzazione a procedere per dare la possibilità a Salvini di difendersi nel processo come tutti i cittadini, non dal processo", ha tuonato Emma Bonino. Sostegno al leghista è invece arrivato da Daniela Santanché "Gli italiani stanno dalla parte del ministro Salvini. Voi provate a lucrare elettoralmente, ma la Storia non è dalla vostra parte"... e dalla senatrice di Forza Italia, Fiammetta Modena "La richiesta di autorizzazione a procedere contro Salvini, ministro dell'Interno, è un pericoloso precedente, inaccettabile".

"Non intervengo in Aula ma voto", ha invece annunciato Matteo Renzi parlando nel Transatlantico a margine della discussione. Il leader di Italia viva nei giorni scorsi aveva dichiarato esplicitamente che voterà sì al processo contro Salvini.

Salvini "rinunci alla sua immunità: la esorto a farlo, sarebbe un bel gesto", ha dichiarato Gregorio De Falco, senatore del Gruppo Misto. "Anche la gente di cui parla come il suo popolo, si aspetta che lei sia coerente con i proclami che sta facendo da due anni", ha poi aggiunto.

Pubblicità laterale

  1. Più visti
  2. Rilevanti
  3. Commenti

Per favorire una maggiore navigabilità del sito si fa uso di cookie, anche di terze parti. Scrollando, cliccando e navigando il sito si accettano tali cookie. LEGGI