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Le aziende italiane delocalizzano parzialmente in Albania

Maria Chiara Petrone giovane imprenditrice Ceo and Founder MCP CONSULTING AND MANAGEMENT operativa nel campo delle piccole e medie imprese che intendono svilupparsi fuori dall’Italia attraverso strategie di marketing e sviluppo mirate a far crescere un determinato brand: parla ai microfoni di Rai 3 nella trasmissione Est ovest delle opportunità e vantaggi per le aziende italiane che vogliono delocalizzare le proprie attività o aprire un nuovo business nella terra dell’aquila.

Sono tre i punti chiave dice Maria Chiara Petrone che spingono le aziende italiane ad aprire nuovi mercati nei Balcani,

Agevolazioni fiscali, costi della manodopera e lingua italiana.

Infatti  sono più di 3000 le aziende con capitale italiano presenti nella terra delle aquile e circa 20 mila gli italiani che transitano in Albania. In generale una azienda italiana ha numerosi vantaggi quali una forza lavoro qualificata, tassa sugli utili che va da 0% al 15%, costo della manodopera tra i più bassi dell'Europa Orientale, trattato sulla doppia imposizione con l’Italia, lingua italiana parlata da buona parte della popolazione, forti incentivi da parte del FMI e BCE per le iniziative imprenditoriali, presenza capillare di banche internazionali e italiane (Banca Intesa Albania), paese in pieno boom economico con ampi spazi per investimenti in vari settori. Per l’International Trade Center l'Albania vanta la più alta crescita economica del sud-est europeo, e il carico fiscale tra i più bassi.”

Oltre a tutti questi vantaggi, il Governo albanese, per far fronte alla crisi che sta colpendo tutto il mondo a causa della pandemia, ha messo in campo per il 2021 una serie di incentivi fiscali per le aziende che vanno dall’azzeramento delle tasse sull'utile di impresa per le aziende con fatturato fino a 14 milioni di Lek (130 mila euro circa), all’azzeramento dell’IVA per le aziende con fatturato fino a 10 milioni di lek (80 mila euro circa).

Essendo un paese che sta crescendo in questi anni, ci sono diversi settori per fare soldi investendo in Albania in cui potersi inserire senza temere grande concorrenza, che magari in Italia sono già saturi.

Tra le attività in vendita in Albania, o quelle che puoi aprire partendo da zero, si va da quello delle energie rinnovabili fino al turismo, da quello dei trasporti fino alla produzione, senza dimenticare anche il settore minerario.

L'abbigliamento è uno dei principali settori di investimento nel paese. Dalle prime privatizzazioni, nel corso degli anni ’90, le aziende tessili albanesi hanno saputo costruire una certa reputazione e sono molto impegnate soprattutto nell’esportazione dei loro lavori, sia in Italia che verso la Grecia.

Il turismo è forse il settore che, più di tutti, offre opportunità di investimento. Aumenta di anno in anno il numero dei visitatori, in maniera particolare dai vicini paesi balcani e dall’Italia. Per questo motivo il numero degli hotel o dei ristoranti da prendere in gestione (e non solo) sono sempre di più.

Attualmente solo il 32% delle strade del paese è asfaltata, ma il Governo ha già lanciato dei progetti per migliorare il collegamento viario tra le principali città del paese.

Se proprio non riesci a trovare nessun interessante annuncio in stile “cedesi attività in Albania”, puoi sempre partire con una nuova azienda in maniera autonoma. Le infrastrutture sono in rapido sviluppo, è un dato di fatto.
Nel settore dei trasporti, in quello delle comunicazioni e in quello dell’energia, i miglioramenti che si stanno facendo in questi anni sono davvero tanti.
In maniera particolare si stanno migliorando le vie di trasporto, che garantiscono degli spostamenti rapidi all’interno del paese.
Il costo del lavoro in Albania è attualmente uno dei più bassi in tutta Europa. Questo significa che le aziende possono tranquillamente rivolgersi ai lavoratori albanesi e fare tutto “in casa” senza dover esportare.
Lo stipendio medio va da 250 a circa 350 euro al mese.
Le tasse sulle imprese e quelle sulla persona sono molto più favorevoli rispetto all’Italia. Le imprese devono pagare il 15% di tasse sugli utili, le persone una percentuale che va dallo 0% al 23%. Il regime fiscale è ancor più favorevole se si tratta di piccole imprese.
Inoltre, il sistema fiscale albanese non crea discriminazioni tra lavoratori ed investitori albanesi o stranieri (anche italiani, dunque), rimanendo molto vantaggioso per tutti.

Aprire un’azienda in Albania è un processo facile, che porta via un solo giorno. Al momento sono oltre 400 le aziende gestite da italiani nella terra dei Pelasgi, con 20.000 unità lavorative che le arricchiscono.
I rapporti tra Italia ed Albania sono eccellenti, tant’è che tante città si parla la nostra lingua.
Il paese albanese è, come detto, in forte crescita e la richiesta di personale qualificato è alta, tanti cuochi e medici si sono trasferiti qui perché ci sono delle migliori condizioni di lavoro.

Tra i migliori settore in cui operare, possiamo trovare indubbiamente la ristorazione ed il turismo, ma considerando il basso costo della manodopera si può tranquillamente lavorare praticamente in ogni settore.

Come è ovvio che sia, in ogni paese ci sono dei punti critici da considerare prima di pensare di investire per fare impresa.
Per quanto riguarda l’Albania, i maggiori problemi si riscontrano in:
mappe del catasto non sempre aggiornate alta corruzione
la cultura albanese deve essere conosciuta, condizione fondamentale per operare bene nel territorio
modelli di sviluppo differenti tra diverse aree territoriali
Considerando gli stipendi più bassi, è normale che anche il costo della vita albanese sia inferiore rispetto a quello italiano.

Fonti Maria Petrone per il Corriere del Sud /  forextradingtalia 

 

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