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Si è svolta ieri mattina, presso l’Aula Rostagno di Palazzo delle Aquile, in occasione della Giornata Europea contro la tratta di esseri umani, la presentazione delle iniziative che il tavolo tecnico sul contrasto alla tratta ha predisposto e che attiverà nei prossimi giorni.

Il Comune di Palermo ha istituito, nel maggio 2018, presso l’Assessorato alla Cittadinanza solidale, un Tavolo tecnico per il "Contrasto allo sfruttamento e alla Tratta di esseri umani", tavolo tecnico e di confronto con le associazioni, con altri enti pubblici coinvolti e gli enti senza scopo di lucro maggiormente impegnati sul tema del contrasto della tratta e dello sfruttamento sessuale di esseri umani, della prevenzione, tutela e assistenza delle vittime o potenziali vittime.

Partecipano al tavolo tecnico, oltre al Comune di Palermo: ASP 6 – Palermo, Tribunale per i Minorenni di Palermo, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Palermo, Tribunale di Palermo, CGIL, Coordinamento anti tratta “Favour & Loveth” di Palermo (rete di associazioni: Accademia Psicologia Applicata/APA Palermo, Associazione Pellegrino della Terra ONLUS, ARCI DONNA, ARCI-Palermo, Azione Cattolica Italiana-Arcidiocesi di Palermo, Caritas Diocesana di Palermo, Centro Salesiano Santa Chiara, Chiesa Evangelica Valdese di Palermo, CIF/Centro Italiano Femminile Provinciale di Trapani, CISS/Cooperazione Internazionale Sud Sud, Comitato antirazzista migranti Cobas, Coordinamento antiviolenza 21 luglio, Gruppo "NOI UOMINI A PALERMO CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE ", IISS “Alessandro Volta” Palermo, La Migration-sportello migranti Lgbt - Arcigay Palermo, Laiche e Laici Missionari Comboniani Palermo, Le Onde Onlus, Parrocchia S. Antonino, PRO.VI.DE.-Regina della Pace (PROmocion VIda Derechos) Onlus-Palermo, Suore Missionarie Comboniane di Palermo), Associazione “Donne di Benin City”, Associazione Casa dei Giovani - progetto Maddalena, OIM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, UNHCR, Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato”, Gruppo Psicologi per i Popoli Sicilia, Centro Pio la Torre, Centro Diaconale “La Noce” Istituto Valdese, con la collaborazione anche degli altri enti pubblici interessati e competenti.

"La sfida accettata nel creare questo Tavolo – dichiara il Sindaco Leoluca Orlando - parte dalla convinzione che non si possa più continuare a pensare agli interventi sulla tratta degli esseri umani in modo frammentato, assistenziale e unilaterale.
E' necessaria una visione più ampia, che tenga in considerazione l'intera comunità sociale della nostra città, che tuteli i diritti di tutti e di tutte.
Occorre creare percorsi ed alternativa reale ai percorsi di sfruttamento, superando approcci basati sulla vittimizzazione e sull'assistenzialismo, per avviare percorsi virtuosi e positivi di “cittadinanza”.
Tutto questo è ancor più necessario oggi, nel momento in cui le scelte operate dal Governo nazionale stanno per relegare tanti cittadini fuori dai percorsi di protezione ed accoglienza, col rischio concreto che vengano canalizzate verso gruppi della criminalità organizzata."

"Occorre avere una visione a lungo termine - ha detto l'Assessore alla Cittadinanza solidale, Giuseppe Mattina - tenendo conto della complessità del lavoro che ci aspetta, anche per il continuo mutamento del contesto.
Il lavoro del Tavolo terrà quindi conto sia delle necessità a più breve termine - e la partecipazione a questa giornata europea contro la tratta ne è parte - sia di un approccio di lungo termine che provi ad uscire dalla logica della frammentazione e a creare sinergie.
Il Piano presentato oggi presenta azioni dirette a istituzioni, organizzazioni e singoli individui per diffondere una corretta informazione sul tema della tratta, cercando di uscire da rappresentazioni stereotipate, da pregiudizi e semplificazioni.  

Obiettivi e azioni del TAVOLO

Il Tavolo Tecnico per il "Contrasto allo sfruttamento e alla Tratta di esseri umani", insediato presso il Comune di Palermo - Assessorato alla cittadinanza sociale, vuole essere uno strumento per promuovere un sistema integrato di dialogo e cooperazione basato su una rete comprendente Enti pubblici e soggetti privati del Terzo settore che possano nell’immediato:

scambiarsi conoscenze ed esperienze in modo da intervenire sul problema con maggiore efficacia, riferendosi anche a buone pratiche esistenti sul territorio nazionale

ideare e potenziare strategie e interventi mirati di prevenzione, individuazione, protezione e assistenza delle vittime e attivare azioni di contrasto del fenomeno;

- sostenere azioni di sensibilizzazione e informazione della cittadinanza a tutti i livelli della coesione sociale del territorio;

- attivare percorsi educativi per le scuole cittadine rivolti a insegnanti e studenti.

Partendo dal presupposto che un sistema territoriale Antitratta efficace è tale se riesce a raccordare le diverse aree d’intervento: prevenzione - emersione, protezione e inclusione sociale delle vittime – contrasto – cooperazione - politiche efficaci, in corrispondenza a tali finalità sono state individuate le seguenti prime azioni da implementare:

  • Creazione di una campagna di informazione, comunicazione, sensibilizzazione ed educazione
  • Organizzazione di percorsi formativi e informativi per operatori pubblici e privati
  • Organizzazione di percorsi educativi e informativi per i docenti delle scuole di ogni ordine e grado
  • Individuazione di un modello di uno spazio per l’identificazione e la prima protezione delle vittime o potenziali vittime.

Si inaugura il 19 gennaio con una Turandot di Puccini ambientata in una immaginaria Cina del futuro la stagione 2019 del Teatro Massimo. A presentarla nella Sala Grande del Teatro Massimo il sovrintendente Francesco Giambrone, il direttore musicale Gabriele Ferro, il sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Teatro Massimo Leoluca Orlando,  e Lucia Di Fatta, dirigente regionale al Turismo, in rappresentanza dell’assessore regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo Salvatore Pappalardo.

Una stagione che vedrà un’alternanza dei titoli del grande repertorio operistico, sinfonico e di danza con altri di ascolto più raro e che in alcuni casi rappresentano una prima assoluta, in uno stretto intreccio di tradizione, innovazione e curiosità. Dieci opere, 3 balletti, per un totale di 13 spettacoli nel cartellone di opere e balletti, con un totale di sei nuove produzioni; dieci concerti sinfonici e sei recital per la stagione concertistica. le coproduzioni coinvolgeranno teatri italiani (Bologna e Napoli), ed europei (Karlsruhe e Kiev), mentre in febbraio il Teatro Massimo si recherà in tournée in Oman.

Ecco quindi che per le opere accanto a Turandot diretta da Gabriele Ferro nella visione del regista Fabio Cherstich e dei videoartisti russi AES+F, Pagliacci, La traviata e Il barbiere di Siviglia vi saranno anche Winter Journey, prima assoluta di Ludovico Einaudi con la regia di Roberto Andò e il testo dello scrittore irlandese Colm Tóibín (Booker Prize), il musical My Fair Lady, mai eseguito al Teatro Massimo, e alcune opere che saranno per la prima volta al Teatro Massimo come Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, La favorite di Donizetti (mai eseguita a Palermo nella versione francese), Idomeneo di Mozart (presente in stagione solo nel 1983 al Politeama) e Das Paradies und die Peri (Il paradiso e la Peri) di Schumann. In cartellone grandissimi interpreti e giovani artisti emergenti tra i più interessanti della scena internazionale (Sonia Ganassi, Lisette Oropesa, Carmela Remigio, Pierluigi Pizzi, Emanuela Buratto, Martin Muehle, Daniel Oren…)

Anche per quanto riguarda la danza il Corpo di ballo del Teatro Massimo proseguirà la strada intrapresa con successo nelle ultime stagioni presentando sia due spettacoli dedicati a coreografi del recente passato e del presente come Angelin Preljocaj, il collettivo Kor’sia, Micha van Hoecke e Carmen Suite di Alberto Alonso con Svetlana Zakharova, che un grande classico del balletto ottocentesco (Lo schiaccianoci natalizio con Jacopo Tissi nel ruolo del titolo), proseguendo il percorso intrapreso di eccezionale versatilità. Si conferma quindi la scelta di valorizzare il Corpo di ballo della Fondazione che negli ultimi anni ha ottenuto grandi successi e importanti risultati.

Filo rosso che unisce gli spettacoli è quello del viaggio: dall’esilio del principe Calaf e di suo padre Timur, che si ritrovano infine alla corte di Turandot, passando per il ritorno in patria dopo la guerra di Troia degli eroi omerici Ulisse e Idomeneo, al girovagare dei Pagliacci da un paese all’altro, al volo della Peri che cerca ovunque un tesoro prezioso che le consenta di essere riammessa in paradiso, al doloroso viaggio del protagonista di Winter Journey, in fuga dalla sua città natale straziata, fino al viaggio in un paese da favola di Schiaccianoci. Il viaggio si configura come percorso di crescita, spesso doloroso, una scoperta di un nuovo sé che comporta al tempo stesso la rinuncia a qualche elemento dell’io precedente.

La stagione sinfonica 2019 abbraccia un repertorio vasto ed eterogeneo, spaziando dalla musica barocca (La santa Rosalia di Bonaventura Aliotti) al Jazz e si segnala per un’attenta selezione di grandi direttori d’orchestra e per la collaborazione con altre realtà musicali del territorio, dal Brass Group al Conservatorio di Musica di Palermo. Da segnalare i tre concerti dedicati a Johannes Brahms, che in pochi giorni permetteranno di ascoltare alcune delle opere più significative del compositore, compreso il Requiem tedesco diretto dal direttore musicale Gabriele Ferro.

Una novità per la stagione 2019 sarà il ritorno dei concerti di canto, dedicati a sei grandissimi nomi della scena lirica internazionale: Mariella Devia, Nicola Alaimo, Jessica Pratt, Ian Bostridge, Anne Sofie von Otter e Waltraud Meier.

Anche nella stagione di Concerti è presente il tema del viaggio, con l’esilio di Santa Rosalia su Monte Pellegrino dell’oratorio di Bonaventura Aliotti, Alle vittime senza nome di Eötvös in ricordo di tutti coloro che sono morti in mare mentre tentavano di raggiungere l’Europa, Il viaggio d’inverno di Schubert.

Anche per la stagione 2019 il Teatro Massimo può contare sul sostegno dei privati: i partner Fondazione Sicilia, Sispi, Amap, Amg Energia, Omer, Volotea, con il recente ingresso di GNV e di Sicily by Car, ai quali si aggiunge il contributo prezioso di tutti i sostenitori Art Bonus (Tasca d’Almerita, Caffè Morettino, Sais Autolinee, Agostino Randazzo, Dell’Oglio, Filippone Assicurazione, Giuseppe Di Pasquale, Alessandra Giurintano Di Marco, Istituto Clinico Locorotondo, Annibale Berlingieri).

La stagione 2019 vedrà diverse coproduzioni internazionali, a partire dalla Turandot inaugurale, che vedrà altri tre teatri (Karlsruhe, Bologna e Kiev) unirsi al Teatro Massimo per produrre lo spettacolo, insieme al Lakhta Center di San Pietroburgo.

Da segnalare la tournée che, grazie all’impegno di Francesca Campagna, porterà di nuovo il Teatro Massimo in Oman, dopo il grande successo del 2016 con La fille du régiment nello storico allestimento con scene e costumi di Franco Zeffirelli. A febbraio Orchestra e Coro della Fondazione saranno invitati per la seconda volta alla Royal Opera House di Muscat per tre recite della Traviata che vedranno Placido Domingo impegnato dapprima in scena, nel ruolo di Germont, e sul podio come direttore in occasione dell’ultima recita.

Gli abbonati che rinnovano anche per il 2019 (a partire dal 9 ottobre e fino al 4 novembre) per la prima volta dopo tanti anni non dovranno pagare il diritto di prelazione sugli abbonamenti. Nuovi abbonamenti a partire dal 13 novembre, e tariffe particolarmente interessanti per chi sceglie la formula completa di abbonamento che comprende opere, balletti, concerti e recital.

Come già nelle stagioni passate, il Teatro Massimo continuerà a proporre le dirette streaming delle opere sul canale della WebTv. Continua anche la collaborazione con Artficial, che già l’anno scorso aveva realizzato i cloni per le singole opere e che quest’anno ha riprodotto il Teatro Massimo.

 

Pomodori, aromi e tenerumi per una Palermo non solo tutto porto ma anche tutto orto. Questo week-end il centro storico di Palermo diventerà un grande orto urbano per insegnare a tutti, adulti e bambini, la cultura del verde e del mangiar sano! “Vogliamo immaginare – spiegano gli organizzatori - una Palermo a tutto orto oltre che tutto porto, dove arte e orto si incontrano dando vita a una città più verde e sostenibile a livello ambientale, economico e sociale”.

Alle piantine ci pensa “Piante & Passione”, divisione hobby del vivaio “Ecofaber” dedicata a chiunque ami coltivare un orto domestico, che da sempre sostiene e diffonde il concetto di orto urbano come strumento di sviluppo economico e aggregazione sociale. “Quando parliamo di prendersi cura di un orto in città, infatti, non parliamo soltanto di un'alternativa più economica (e sana!) alle verdure sui banchi dei supermercati, ma anche di un'occasione di incontro fra i cittadini che trovano nell'orto una passione da condividere insieme”, spiegano da “Piante & Passione”.

Il progetto, nato da un'idea di “Studio Agnello & Associati” per “Manifesta Collateral Event”, vuole lanciare un messaggio molto chiaro: coltiviamo i nostri balconi, le nostre terrazze, le aree inutilizzate della nostra città! È facile, costa poco e si rispetta l'ambiente! Un proposito, questo, che unisce “Piante & Passione” alla cooperativa “Orto Capovolto” nella realizzazione dell'orto urbano a Palermo.

Appuntamento in Piazza Croce dei Vespri a Palermo questo venerdì 14 settembre per il “verdurissage” e poi sabato 15 e domenica 16 settembre l’iniziativa dedicata all’orto urbano con laboratori didattici, giochi per bambini e attività alla scoperta dell'orto! Durante l'evento sarà possibile degustare gli ottimi vini della cantina “Feudo Ramaddini”.

Il programma dell'evento:

Programma:
Venerdì 14 settembre
ore 17.30 _ Verdurissage
Interverranno:
Sergio Marino, Vicesindaco e Assessore al Verde, Comune di Palermo
Massimo Castiglia, Presidente Prima Circoscrizione, Comune di Palermo
Maurizio Carta, Presidente della Scuola Politecnica UNIPA
Paolo Inglese, Direttore Simua UNIPA e Professore di Coltivazioni Arboree
Riccardo Agnello, Studio Agnello & Associati 
Angelica Agnello, Orto Capovolto 

Sabato 15 settembre
Ore 17.00/19.00_ Per fare un orto di vuole un seme
Laboratorio di OrtiCultura per bambini a cura di Orto Capovolto (età 4+)
Ore 19.00_ Verdure a suon di swing
Clandestina Lindy-Hop nell’orto, in collaborazione con SwingAge Palermo e Circ'Opificio

Domenica 16 settembre
Ore 11.00/13.00 _ Caccia agli ortaggi
Gioco alla scoperta dell’orto e dei suoi frutti a cura di Orto Capovolto(età 6+)
Ore 17.30 Va’ dove ti porta l’orto 
Dibattito “Mangiare sano e vivere bene” con:
dott.ssa Federica Barreca - Biologa nutrizionista, Orto Capovolto 
Maurizio Gallo, Responsabile Educazione alla Salute Asl 6 di Palermo
Daniele Giliberti, Vivi Sano Onlus, Il Parco della Salute 
Federica Messina, Negozio Leggero
Ore 19.00 L’orto raccolto 
Raccolta dei prodotti dell’orto e degustazione 

 

 

 

Con grande emozione e con grande onore accolgo Papa Francesco a Palermo, a nome di tutta la nostra comunità cittadina, dando a Lui il benvenuto e rivolgendo a Lui un filiale ringraziamento.

Oggi, anche grazie alla Sua presenza nella nostra città, Palermo festeggia.

Sì, Palermo festeggia anche se commemora la morte, l’uccisione per mano mafiosa di un parroco, del piccolo, grande Beato Pino Puglisi, e con lui di tanti uomini e donne che hanno dato la propria vita perché il nostro futuro fosse libero.

Oggi commemoriamo l’anniversario di una morte, che per don Pino Puglisi è stato tornare al Padre e rinascere alla vita eterna; oggi è per Palermo un giorno di festa, perché ricordiamo il Beato Pino Puglisi con la speranza - di più, con la certezza - che il suo martirio non è stato vano, che il tributo, che egli come tanti ha donato per liberare Palermo e la Sicilia è stato davvero un dono; un seme che ha dato, sta dando e darà i suoi frutti.

Venticinque anni sono passati da quel 15 settembre del 1993. Palermo era ancora ferita dalle stragi del 1992; Palermo cominciava a reagire a quelle stragi anche grazie alla forza datale dalle parole che Papa Giovanni Paolo II aveva pronunciato pochi mesi prima contro la mafia nella Valle dei Templi di Agrigento.

E Don Pino, 3P, era per una parte di Palermo segno e speranza di cambiamento e liberazione, ne era motore e testimonianza. E anche per questo, come lui stesso disse al suo assassino, “si aspettava” di morire e accolse la morte col sorriso sulle labbra.

Sapeva, Don Pino, che il cambiamento richiede tempo; sapeva che il suo martirio era e sarebbe stato parte di un lungo percorso di cambiamento del suo quartiere, della comunità ecclesiale, di tutta la città.

Venticinque anni sono passati dal quel martirio. Venticinque anni durante i quali quel seme è germogliato.

Palermo ha “nella sofferenza fatto ricorso all’olio della solidarietà”, ha scelto di rompere il silenzio del dolore e della violenza, senza aver paura della paura e senza trasformare dolore, violenza e paura in urlo di odio.

Oggi Papa Francesco incontra tanti frutti nati da quel seme di amore che Padre Puglisi ha gettato: dalla piccola, grande comunità di Brancaccio che ha continuato e continua l’impegno quotidiano di Don Pino, a tutta la comunità ecclesiale certamente, che ha trovato in Don Corrado non solo una guida, ma anche una fonte di forza e fiducia.

Papa Francesco incontra anche la città dell’accoglienza e della solidarietà, una città dove “non vi sono migranti”, dove tutti e ciascuno, ovunque siano nati e da dovunque provengano, sono e sono riconosciuti come persone, titolari di diritti umani; quella città che nel quotidiano fa proprio, quale che sia la religione professata, quali che siano la nazionalità o il colore della pelle, l’insegnamento evangelico “scomodo e impegnativo” che ci vuole portatori di speranza e di solidarietà.

Con migliaia di giovani e con Fratello Biagio e la sua Missione di Speranza e Carità che sono simboli di una città che riconosce l’unità e l’uguaglianza della comunità umana non solo di fronte a Dio, Papa Francesco incontra una città che “si sforza di agire in modo solidale piuttosto che parlare”.

Francesco incontra la città che incarna la potenza di quella splendida frase di Don Pino: “Se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto…”; quella città che rappresenta l’unione del nostro migliore passato con il nostro migliore futuro, le nostre radici e le nostre ali.

Palermo è oggi, anche grazie al seme di speranza lasciato da Padre Pino Puglisi e con lui dal Magistero del Cardinale Salvatore Pappalardo, una città in cammino; una città che a venticinque anni da quei giorni tristi e luttuosi, sta ritrovando la propria strada e che pur fra mille difficoltà e contraddizioni vuole porsi all’Italia e al mondo come modello possibile di comunità che accoglie e dialoga, perché riconosce che solo nell’accoglienza e nel dialogo può trovare liberazione, riscatto e sviluppo morale prima ancora che materiale.

Anche per questo, in sintonia con la intera comunità palermitana, abbiamo in questi mesi manifestato la speranza che il Beato Pino Puglisi possa diventare Patrono della nostra Città metropolitana, accanto ai Patroni delle singole città, copatrono della Città di Palermo accanto a Rosalia e a Benedetto il Moro, entrambi simboli di liberazione. Liberazione da ogni peste, liberazione da ogni schiavitù individuale e collettiva.

Oggi la presenza a Palermo di Papa Francesco rappresenta per noi motivo di speranza, stimolo a fare di più e meglio.

Benvenuto e Grazie Papa Francesco

Leoluca Orlando

È stato sancito questa mattina il patto di Palermo con l’ambasciatore d’Italia in Giappone Giorgio Starace, la Sicilia diventa capitale dell’export verso il Giappone. A sugellare questo patto, i produttori delle eccellenze "food and beverage" del Made in Italy e del Made in Sicily con il consorzio Italy on the Table e il suo coordinatore Mario Stancampiano, il Sindaco Orlando e la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio e Junya Honda, business development senior General manager di Monte Bussan, durante l’incontro con l’ambasciatore Starace. Per la visita ufficiale, una location di grande pregio storico, cornice di questo importante patto che servirà da volano per l’economia regionale, infatti, Villa Niscemi, mentre in mattinata si è tenuto l’incontro nella sede di Confcommercio.

“La Sicilia è uno dei posti più belli della terra – ha detto l’ambasciatore Giorgio Starace che è arrivato nella città siciliana a seguito dell’invito del Food Broker Mario Stancampiano – è il Paese con la terza economia mondiale e il quarto al mondo come potere d’acquisto. Esiste una infinita classe media che punta decisamente all’acquisto di prodotti esteri e del “made in Italy”.

La Sicilia può avere tante opportunità nel settore agroalimentare, dove da oggi i dazi non esistono più, ma anche nel settore dell’artigianato orafo e dei gioielli, del tessile e della moda. In particolare – ha aggiunto Starace - l’agroalimentare si coniuga perfettamente con la promozione del territorio e i giapponesi si stanno sempre più avvicinando con interesse a tutto ciò che è per esempio km.0. Tokyo ospita dal 21 al 23 settembre un grande salone del turismo mondiale che può essere una grande opportunità per i tour operators e gli operatori di settore siciliani, e per questa ragione ho scritto al presidente della Regione Nello Musumeci, ma penso anche all’appuntamento di marzo 2019 con il salone dell’agroalimentare di Tokyo, dove l’Italia ha un padiglione di 2.000 mq. e dove la Sicilia può avere uno spazio. Opportunità tutte che vanno colte perché possiamo essere davvero forti in un mercato che senza dazi sarà maggiormente competitivo. Insomma, sono prontissimo per organizzare un grande evento per la Sicilia, con operatori di settore, Regione, produttori e altri soggetti”. “Ricordo – ha proseguito Starace - che nel primo quadrimestre del 2018 export per 3 miliardi e 320 milioni di euro l’Italia si attesta ad un + 24,3%. Per la prima volta dal Dopoguerra l’Italia è il secondo esportatore in valore assoluto, siamo dietro solo alla Germania. Per affermarsi nel mercato giapponese bisogna agire con operazioni di raccordo con i giapponesi lavorando molto in sinergia. Le aziende italiane che esportano oggi in Giappone sono 14.921 e attivano 88.806 posti di lavoro dipendenti dalle varie attività”, ha concluso Starace.

“La presenza oggi a Palermo dell'ambasciatore d'Italia in Giappone – afferma il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - è la conferma del rinnovato appeal internazionale della nostra città e della capacità di essere il luogo di incontro tra le istituzioni e i privati interessati a costruire percorsi di sviluppo e nuova economia. Ringrazio l'ambasciatore e i promotori dell'iniziativa per avere scelto Palermo per questo momento di contatto fra l'impresa siciliana e quella giapponese. Mentre anche sul fronte commerciale nel mondo si alzano sempre più muri, Palermo sceglie di andare nella direzione della costruzione di ponti per far incontrare i popoli, le imprese, le idee. Sono certo che da questo incontro nasceranno ottime opportunità tanto per gli imprenditori siciliani quanto per quelli giapponesi, che hanno capito quanto importante sia guardare lontano perché le nostre radici trovino nuove ali e sappiano costruire il futuro”.

“Il Giappone e il mercato dell’Est costituiscono una grande opportunità per i nostri imprenditori siciliani e palermitani – ha detto Patrizia Di Dio, presidente di Confcommercio Palermo -. La Sicilia è vero che sconta arretratezza infrastrutturale ed economica ma è terra di grandissima prospettiva e terra meravigliosa di bellezza ed operosità. Quest’anno Palermo è capitale della cultura ma abbiamo l’ambizione di far diventare Palermo capitale delle esportazioni siciliane in Giappone, per questo ringraziamo l’ambasciatore Starace che in questo giorno importante, in cui è stato siglato l’abbattimento progressivo dei dazi tra Unione europea e Giappone, si trova a Palermo. Confcommercio è al servizio delle imprese ed è pronta a sostenerle anche nell’export”, ha concluso Patrizia Di Dio.

E chiude gli interventi l’organizzatore dell’intero evento, il coordinatore del consorzio Italy on the table ed export manager Mario Stancampiano: “Le possibilità sono immense, veramente tante perché il fatto che i dazi vengano abbattuti darà un’opportunità, uno slancio ancora maggiore a quello che è l’export italiano verso il Giappone, visto che tra l’altro da pochissimo abbiamo superato la Francia che ci stava avanti. Loro hanno vinto il mondiale e noi abbiamo vinto l’export con l’agroalimentare e non solo”.

 

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