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Difesa europea, Draghi: "Fare presto"

L'Unione europea è pronta "a fare di più per promuovere e difendere i valori e gli interessi dei cittadini europei". Per farlo, nei prossimi mesi i 27 saranno al lavoro per una nuova dichiarazione Ue-Nato, mentre gli ambasciatori e gli sherpa avvieranno già nelle prossime settimane i lavori di preparazione del vertice Ue sulla Difesa che si terrà a marzo sotto la presidenza francese.

Questo il messaggio che i capi di Stato e di governo dell'Unione lasciano trapelare dalla cena di lavoro al castello di Brdo, in Slovenia, a margine del vertice sui Balcani occidentali.


Questo il messaggio che i capi di Stato e di governo dell'Unione lasciano trapelare dalla cena di lavoro al castello di Brdo, in Slovenia, a margine del vertice sui Balcani occidentali.  Rafforzare la difesa comune europea e l'autonomia strategica dell'Ue dunque, per affermare con più forza il ruolo dell'Unione europea sullo scacchiere internazionale. Uno scacchiere, che dopo la crisi in Afghanistan si mostra sempre più complesso e richiede maggiore autonomia europea in chiave di sicurezza.   "L'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, presenterà una prima bozza dello Bussola strategica nel novembre 2021. 

Ci torneremo a dicembre. La sosterremo a marzo in occasione del nostro Consiglio europeo ordinario sulla difesa. Nel frattempo, procederemo sui diversi binari esistenti nel campo della difesa e della sicurezza". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, nelle sue conclusioni al termine del dibattito al Consiglio informale dell'Ue, in corso in Slovenia, sul ruolo internazionale dell'Unione europea. Il presidente del Consiglio europeo,  ha poi aggiunto che la Commissione: "Lavorerà per una nuova dichiarazione politica con la Nato prima del vertice Nato del giugno 2022". 

Rafforzare la difesa comune europea e l'autonomia strategica dell'Ue dunque, per affermare con più forza il ruolo dell'Unione europea sullo scacchiere internazionale. Uno scacchiere, che dopo la crisi in Afghanistan si mostra sempre piu' complesso e richiede maggiore autonomia europea in chiave di sicurezza.

In un intervento alla Georgetown University, Stoltenberg ha fatto riferimento alla cosiddetta alleanza Akus tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti e ha detto di "comprendere" la delusione della Francia. "Ma non credo in nessuno sforzo per cercare di fare qualcosa al di fuori del quadro della Nato, o competere con o duplicare la Nato, perché la Nato rimane la pietra angolare, il fondamento per la sicurezza europea e della sicurezza nordamericana" autonomia militare

La Ue però questa volta potrebbe fare un passo avanti: dal vertice emerge che i capi di Stato e di Governo hanno mostrato "forte sostegno per un approccio multilaterale", anche alla luce dell'alleanza Aukus. Il sostegno Nato non è in discussione, ma la questione che hanno posto i leader dei Ventisette è "come rafforzare alleanze e partnership e sviluppare allo stesso tempo capacità proprie", ha riferito una fonte europea.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha dichiarato che il sostegno a un'organizzazione parallela di difesa reciproca esclusivamente europea rischia di dividere e indebolire l'Alleanza atlantica. Lo riportano diversi siti informativi citando la Afp. A Washington per colloqui alla Casa Bianca e al Pentagono, Stoltenberg ha fatto riferimento al sostegno di Parigi a un raggruppamento di difesa europeo autonomo dalla Nato, in particolare sulla scia della creazione di Aukus, un raggruppamento Australia-Gran Bretagna-Usa focalizzato sulla sicurezza dell’Indo-Pacifico che ha lasciato fuori la Francia e la Nato come gruppo.

Stoltenberg ha sostenuto che la difesa dell'Europa va oltre i suoi confini. “Si tratta di geografia. Turchia nel sud, Norvegia, Islanda nel nord e nell'ovest, Stati Uniti, Canada e Regno Unito – ha detto – Sono importanti per la protezione della difesa di tutta l’Europa”.

“Qualsiasi tentativo di indebolire il legame transatlantico creando strutture alternative, trasmettendo l’idea che possiamo farcela da soli, non solo indebolirà la Nato, ma dividerà l’Europa”, ha concluso Stoltenberg.

“Capisco che la Francia sia delusa”, ha detto Stoltenberg in una conferenza alla Georgetown University. “Quello in cui non credo sono gli sforzi per cercare di fare qualcosa al di fuori del quadro della Nato, o competere con o duplicare la Nato, perché la Nato rimane la pietra angolare, il fondamento per la sicurezza europea e anche in realtà per la sicurezza nordamericana”, ha detto.

"Il ritiro dall'Afghanistan, per il modo in cui è stato deciso, comunicato ed eseguito e il cambio di intenzioni che ha riguardato il contratto tra l'Australia e la Francia per la fornitura di alcuni sottomarini nucleari scartati per sottomarini di produzione americana - e qui intendo non solo la sostanza, ma il modo in cui è stato comunicato - sono due messaggi molto forti, che ci dicono che la Nato sembra meno interessata dal punto di vista geopolitico all'Europa e alle zone di interesse dell'Europa e ha spostato le aree di interesse ad altre parti del mondo". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia.

Una prima riflessione si pone su cosa può fare l'Ue e i suoi Paesi membri per contribuire a guidare le scelte della Nato', ha detto Draghi. In mattinata bilaterale con Macron per fare il punto sui temi in discussione al G20 di Roma a fine mese

"Tutti i Paesi coinvolti nella discussione sono membri della Nato e intendono restare fermamente nel perimetro dell'alleanza atlantica, però una prima riflessione si pone su cosa può fare l'Ue e i suoi Paesi membri per contribuire a guidare le scelte della Nato.

Il loro ruolo appare, soprattutto di recente, marginale ormai. Io ho fatto domande: possono i Paesi Ue coordinare maggiormente nelle posizioni che prendono all'interno della Nato? Questa è una riflessione che richiede una risposta". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia.

"Se l'Europa non ha una politica estera comune è molto difficile che possa avere una difesa comune. Ci si può arrivare all'interno dell'Ue o con alleanze tra vari Paesi dell'Ue. Il primo modo di far questo è di gran lunga preferibile, perché manterremo uno schema sovranazionale invece di uno schema di alleanze intergovernative. Ho chiesto alla commissione di preparare un'analisi su questo". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia.

La difesa Ue indebolirebbe la Nato, come dice Stoltenberg? "Non credo che qualunque cosa nasca fuori dalla Nato indebolisca la Nato e indebolisca l'Europa. Questo problema nasce dal fatto che molti, se non tutti i Paesi, hanno la sensazione di aver perso centralità geopolitica all'interno della Nato. Qualcosa di complementare alla Nato rafforza la Nato e l'Europa". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia, parlando della politica estera e di difesa comune.

Serve una reazione immediata dopo Aukus? "No, la cosa immediata da fare è avviare un processo in cui decidiamo se siamo disposti ad avviare un processo per una politica estera comune nell'Ue. Altrimenti inevitabilmente saranno le alleanze tra Paesi come motore di politica estera e di difesa comune, che è esattamente quel che è sempre successo nella storia, fino all'affermazione del multilateralismo dopo la seconda guerra mondiale. Se riusciamo - è questo è veramente un test molto importante - a mantenere l'impostazione multilaterale delle nostre alleanze e decisioni strategiche, questa è una grande conquista". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia.

Sarebbe a favore di un consorzio comune europeo per stoccare riserve di gas? "Certamente, reputo una cosa molto positiva non farsi trovare impreparati rispetto a picchi dell'energia che non hanno solo conseguenze sull'economia ma anche sulla distribuzione, sulla diseguaglianza". Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa al termine del vertice Ue in Slovenia.

Dopo il vertice Ue, "primo incontro in persona dopo la pandemia", si è fatto "il punto sul processo di entrata di questi paesi nella Ue e più in generale sull'allargamento: da quasi tutti è stata espressa la necessità che questo processo continui e acquisti maggior slancio, che sembra avere perso". Così il premier Mario Draghi in Slovenia con riferimento al vertice Ue con i Balcani occidentali. "Molto tempo è passato, specialmente per alcuni Paesi: la Commissione è impegnata su questo fronte a fornire un documento che dovrebbe dare lo stato del processo di entrata di questi paesi nella Ue".

Stamani colloquio bilaterale Draghi-Macron a quattr'occhi questa mattina all'inizio della seconda giornata di lavori del vertice Ue-Balcani occidentali. Secondo quanto riferito da fonti dell'Eliseo, l'incontro "è stato l'occasione per i due leader di fare un punto sui temi che saranno discussi al G20 di Roma alla fine del mese". Fra i temi citati dalla fonte dell'Eliseo come argomenti discussi dai due leader, "i vaccini e la solidarietà con l'Africa", oltre che la conferenza sulla Libia del 12 novembre. "C'è una comune volontà di andare avanti insieme su questi temi prioritari", aggiunge la presidenza francese.

A proposito della conferenza sulla Libia del 12 novembre, si fa notare che "il coordinamento è stretto tra la Francia, l'Italia e la Germania per ottenere l'applicazione degli impegni presi a Berlino e che devono svilupparsi a Parigi". Macron, aggiungono le fonti della presidenza francese, "ha colto l'occasione dell'incontro per esprimere il suo sostegno all'iniziativa italiana di organizzare un G20 sulla crisi afghana". Draghi e Macron hanno discusso della conferenza sulla Libia del prossimo 12 novembre a Parigi. C'è uno stretto coordinamento - afferma Palazzo Chigi - tra Italia, Francia e Germania per ottenere l'attuazione degli impegni presi a Berlino e che devono concretizzarsi a Parigi.

Fonti Ansa/Agi / Rai e varie agenzie stampa

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