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Dal 15 ottobre tutti i dipendenti pubblici torneranno a lavorare in presenza

Ancora in calo l'indice Rt in Italia, che, nell'ultima settimana di monitoraggio, scende a 0,82 contro lo 0,85 dei sette giorni precedenti.

In netta discesa l'incidenza, che torna sotto la soglia di rischio dei 50 casi per centomila abitanti a 45 casi per centomila (la scorsa settimana era a 54, quella precedente a 64). E' quanto emerge dall'analisi della cabina di regia riunita questa mattina.

La modalità ordinaria di lavoro nelle Pubbliche amministrazioni dal 15 ottobre torna ad essere quella in presenza. Lo prevede il Dpcm firmato dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi.

Le Pa assicureranno che il ritorno in presenza avvenga in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle misure anti Covid-19.

 "Con la firma del presidente del Consiglio decreto che fa cessare il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nella Pubblica amministrazione, sottolinea, - afferma il ministro della Pubblica Amministrazione - si apre l'era di una nuova normalità e si completa il quadro avviato con l'estensione dell'obbligo di green pass a tutto il mondo del lavoro: dal 15 ottobre i dipendenti pubblici torneranno in presenza, e in sicurezza".

"Con successivo decreto ministeriale, aggiunge, fornirò apposite indicazioni operative affinché il rientro negli uffici sia rispettoso delle misure di contrasto al Covid-19 e coerente con la sostenibilità del sistema dei trasporti. Nel frattempo, sono in corso le trattative per i rinnovi dei contratti pubblici, che garantiranno, una volta concluse, una regolazione puntuale dello smart working.

Misure urgenti per il contenimento degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale e abrogazioni e modifiche di disposizioni di legge (decreto-legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco, del Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e del Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale.

Le nuove misure intervengono a vantaggio degli oltre 3 milioni di famiglie che beneficiano del “bonus sociale elettrico”:

•          nuclei che hanno un Isee inferiore a 8265 euro annui;

•          nuclei familiari numerosi (Isee 20.000 euro annui con almeno 4 figli);

•          percettori di reddito o pensione di cittadinanza;

•          utenti in gravi condizioni di salute, utilizzatori di apparecchiature elettromedicali.

Per costoro sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta.

Per circa 6 milioni di piccolissime e piccole imprese (con utenze in bassa tensione fino a 16,5kW) e per circa 29 milioni di clienti domestici, sono azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema, per il quarto trimestre 2021.

Quanto al gas, per circa 2,5 milioni di famiglie che beneficiano del “bonus gas” sono tendenzialmente azzerati gli effetti del previsto aumento della bolletta nel quarto trimestre 2021.

Nello stesso periodo, per tutti gli utenti del gas naturale, famiglie e imprese, l’Iva (oggi al 10 e al 22% a seconda del consumo) è portata al 5% e gli oneri di sistema sono azzerati.

Nel corso del Consiglio dei ministri, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Roberto Garofoli e il Ministro dell’economia e delle finanze Daniele Franco hanno svolto la prima informativa in merito al monitoraggio e allo stato di attuazione delle misure previste dal PNRR approvato in Europa a luglio 2021.

I target da raggiungere per l’anno in corso sono 51, distinti tra riforme ed investimenti, con la precisazione quanto a questi ultimi che, per investimenti, si intende anche l’adozione di atti di normativa primaria e secondaria o di atti amministrativi diretti a disciplinare specifici settori e da cui dipende l’utilizzabilità di risorse finanziarie dedicate per linee di intervento. I 51 target sono divisi in 24 investimenti e 27 riforme da adottare. Delle 51 misure sono stati già raggiunti 13 obiettivi.

Più nel dettaglio, relativamente agli investimenti, alla data di ieri, ne risultano già definiti 5. Per tutti i restanti sono state già avviate le procedure di realizzazione.

Per quel che riguarda le riforme, ne sono state definite 8, pari al 30% del totale; per le altre 19 è già in corso il procedimento di approvazione.

Sarà inoltrata alle Amministrazioni la richiesta di trasmettere tempestivamente alle competenti strutture della Presidenza del Consiglio dei ministri e del Ministero dell’economia e delle finanze un preciso piano di adozione delle riforme e di compiuta realizzazione degli interventi da attuare entro il 31 dicembre prossimo, in modo da consentire un costante monitoraggio delle specifiche tappe da rispettare nel perseguire gli obiettivi.

E’, inoltre, necessario che i Ministeri facciano pervenire al più presto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – DAGL e al Ministero dell’Economia e delle Finanze ulteriori proposte di norme attuative abilitanti ritenute necessarie, secondo le rispettive competenze, per proseguire nell’attuazione del PNRR. A seguito della richiesta di alcune Amministrazioni, il Governo sta, infatti, valutando l’adozione di uno o più provvedimenti, nei quali far confluire tutte le norme ritenute necessarie dalle Amministrazioni per semplificare ed accelerare l’adozione delle misure del PNRR.

Nelle prossime settimane saranno convocate Cabine di regia settoriali con la partecipazione di Ministri individuati in base agli ambiti da approfondire. Seguirà una Cabina di regia cui parteciperanno le regioni, gli enti territoriali e altri soggetti.

Sarà cura di ogni Ministro far pervenire nei 5 giorni antecedenti la data di convocazione della Cabina di regia alla quale deve partecipare un documento che sarà sinteticamente illustrato nel corso della seduta della cabina di regia recante:

stato di avanzamento dell’insieme di riforme e progetti del PNRR facenti capo alla Amministrazione di riferimento, con un particolare focus per quelli la cui attuazione è prevista nel 2021 e nel primo semestre del 2022;
impostazione che ciascun Ministro ritiene di seguire con riferimento ai principali e più rilevanti progetti di rispettiva competenza;
individuazione degli ostacoli e delle criticità eventualmente riscontrate quanto alle riforme e ai progetti nella titolarità delle Amministrazioni di riferimento.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, ha approvato due decreti legislativi di attuazione dello statuto speciale della Regione Trentino Alto Adige.

1.    Norme di attuazione dello Statuto speciale per il Trentino Alto Adige/Südtirol recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 26 gennaio 1980 n. 197, in materia di igiene e sanità

Il testo risponde alla necessità di garantire personale medico bilingue che possa comunicare nelle due lingue ufficiali con i pazienti, in una situazione di vita sensibile come quella della malattia, consentendo all’Azienda sanitaria dell’Alto Adige di prorogare i rapporti di lavoro a tempo determinato per ulteriori due anni, prevedendo una procedura per fasi di apprendimento della seconda lingua, richiesto per il personale medico.

2.    Norme di attuazione dello Statuto Speciale per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol recante modifiche e integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 26 luglio 1976, n. 752 (Norme di attuazione dello Statuto Speciale della Regione Trentino-Alto Adige in materia di proporzione negli uffici statali siti nella provincia di Bolzano e di conoscenza delle due lingue nel pubblico impiego)

Il testo introduce due nuove modalità per ottenere o conseguire l’attestato di conoscenza della lingua italiana e tedesca:

- presentando un titolo di studio universitario (di primo, secondo grado oppure superiore) conseguito in una lingua e una certificazione linguistica per l’altra lingua;

- presentando un titolo di studio universitario (di primo, secondo grado oppure superiore) per una lingua e sostenendo l’esame nell’altra lingua.

Inoltre, si precisa che il censimento che si tiene nella provincia di Bolzano per definire la consistenza dei gruppi linguistici ivi presenti si svolgerà con cadenza decennale.

Il Consiglio dei ministri è stato sentito sulla proposta di nomina del prof. avv. Federico Freni a Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze. La nomina spetta al Presidente della Repubblica che adotta un decreto su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, come disposto dall’articolo 10 della legge n.400 del 1988.

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, ha deliberato:

la proroga per ulteriori dodici mesi dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eventi meteorologici che si sono verificati nel mese di agosto 2020 nel territorio delle province di Belluno, di Padova, di Verona e di Vicenza;
la proroga per ulteriori sei mesi dello stato di emergenza già deliberato in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 20 e 21 dicembre 2019 nel territorio della regione Liguria.

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