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Conto alla rovescia per la III edizione di “Women for Women against violence – Premio Camomilla”,  che nasce per contrastare la violenza domestica e sostenere le donne che lottano contro il tumore al seno.
Promosso dall’Associazione Consorzio Umanitas Onlus e organizzato dalla sua Presidente, Donatella Gimigliano, in collaborazione con Avs e PiùAthena eventi, il charity event, Patrocinato dalla Rai, dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, dalla Regione Lazio e dalla FERPi, sarà presentato dalla giornalista Emma D’Aquino e si terrà il 3 ottobre 2017 alle 19:00 presso "The Church Village" (Via di Torre Rossa, 94 - Roma). Le associazioni beneficiarie di quest’anno saranno: Salvamamme per la Valigia di Salvataggio e IncontraDonna Onlus.
Con “La Valigia di Salvataggio”, in partnership con Regione Lazio, Salvamamme vuole  rispondere alle richieste  delle  tante  donne  in  fuga  vittime  di  violenza.  Il  progetto  è  patrocinato  dal  Ministero  della Giustizia ed avviato in collaborazione con la Polizia di Stato con due protocolli operativi firmati con la Questura di Roma (insieme all’Associazione “Rete di Sicurezza Attiva”) e con il Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro Rugby “IncontraDonna”, Associazione no profit presieduta da Adriana Bonifacino, responsabile dell’Unità di Diagnosi e Terapia in Senologia dell'Ospedale Sant'Andrea Sapienza Università di Roma, nata per rispondere ai bisogni delle donne, con l’obiettivo di fornire strumenti per affrontare il percorso di diagnosi e cura, ma soprattutto, per non sentirsi abbandonate nel “dopo”.
Dopo un welcome drink, l’Auditorium Broadway Avenue ospiterà un talk, durante il quale verranno presentati due contributi video.
Sul tema della violenza alle donne verranno proiettati "Oltre la finestra»)", per la regia di Francesco Testi. Cortometraggio, Patrocinato da Amnesty International; a seguire il nuovo spot della Valigia di Salvataggio di Salvamamme, con Barbara De Rossi e Alessio Boni.
Sul tema del tumore al seno ci sarà la presentazione, in anteprima nazionale, di un promo del film «)"Stay On! Io Resto qua" prodotto da Santo Spatafora, per la regia di Gianluca Sia. Una commedia che unisce rigore e leggerezza facendo commuovere e sorridere di speranza lo spettatore e nel contempo cercare di stimolare l’attenzione sociale e mediatica sulla terribile piaga del cancro.
La serata, proseguirà con la consegna del “Premio  Camomilla” (che s’ispira alle straordinarie virtù terapeutiche della pianta e rappresenta il concetto di solidarietà); si tratta di una vera e propria scultura, realizzata magistralmente dal maestro orafo Michele Affidato. Il premio verrà consegnato  ad una selezione di personaggi che si sono distinti per il loro impegno nel sociale e nelle campagne di sensibilizzazione sui due temi.
Al termine dinner e dj set a cura di Gabry Imbimbo e Andrea Casta.
Tra i premiati di quest’anno Gessica Notaro, il prof. Michelino De Laurentiis (Direttore dell'unità operativa complessa di oncologia senologica dell'istituto nazionale tumori “Fondazione Pascale” di Napoli e responsabile della ricerca del vaccino contro il tumore al seno), il Prefetto Vittorio Rizzi  (Direttore Centrale DAC - direzione anticrimine), il prof. Antonino Di Pietro (Direttore Scientifico di Ok Salute), Paola Ferrari, Francesco Testi, Veronica Maya, Rossella Brescia e  Elena Santarelli.

Attimi di tensione stamattina a Corviale e scontri tra forze dell'ordine ed esponenti di Forza Nuova che si opponevano all'assegnazione di una casa popolare ad una famiglia di origine eritrea a Corviale, nella periferia di Roma, dove due vigili urbani e un poliziotto sono rimasti feriti dopo essere stati colpiti con sampietrini al volto e alla testa da il gruppo di manifestanti di forza nuova che voleva impedire lo sgombero di un appartamento popolare e che doveva poi essere assegnato a un cittadino eritreo che ne aveva diritto. 

Secondo quanto si è appreso, alcuni militanti del movimento di destra si sarebbero opposti allo sgombero della precedente famiglia e avrebbero sbarrato l'ingresso ai nuovi assegnatari. Ne sono nate tensioni con le forze dell'ordine sfociate negli scontri e infine negli arresti.Sul posto sono intervenute numerose pattuglie della polizia in supporto alla Municipale che si trovava in difficoltà dopo essere stata aggredita da una trentina di giovani in parte appartenenti al movimento Roma ai romani.

Tre agenti di polizia feriti alla testa da alcuni sampietrini lanciati durante gli scontri con appartenenti a Forza Nuova. Secondo quanto si è appreso, durante le operazioni di sgombero della precedente assegnataria, un gruppo di circa 30 persone si è radunato per protestare davanti alla casa popolare dell'Ater, nel quartiere di Corviale, alla periferia di Roma. I manifestanti avrebbero impedito l'ingresso dei nuovi assegnatari lanciando oggetti contro le forze dell'ordine presenti. Secondo quanto si è appreso ci sono cinque arrestati per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratterebbe di esponenti di Roma ai Romani, e tra loro c'è anche il leader Giuliano Castellino

Dalla questura è stato confermato l’arresto di quattro persone, compreso il leader del movimento Giuliano castellino: Sono accusate di resistenza violenza e lesioni a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata. Ai disordini avrebbero partecipato anche alcuni residenti della zona di via Giovanni Porzio dove si trova l’appartamento che doveva essere consegnato all’avente diritto. Secondo una prima ricostruzione un ufficiale dei vigili urbani sarebbe rimasto ferito per difendere un collega dal lancio di sampietrini. I tre operatori feriti sono stati ricoverati in ospedale per accertamenti. 

A Roma il degrado ha sfondato la Breccia di Porta Pia. L’area circostante la struttura e le mura che furono espugnate dalle truppe del generale Cadorna, ora vive un vero e proprio assedio da parte degli stranieri che occupano i sottopassaggi di sicurezza per le macchine che passano per il Muro Torto, il quotidiano il Giornale riferisce nella sua inchiesta a firma Francesco Curridori riguardo le nuove favelas di Roma:

La situazione è grave e l’ho denunciata a chiare lettere perché, oltre a un fatto di degrado ambientale, c’è molta pericolosità per la sicurezza”, dice Paolo Peroso, fondatore dell’associazione ‘Amici di Porta Pia e residente del quartiere da oltre 20 anni al quotidiano Il Giornale  : “Quando accadrà qualcosa, chiunque si dovrà assumere la responsabilità, non solo chi è al governo oggi ma anche ci amministrava la città 15 anni fa. Se si forma un incendio là sotto, la gente che deve scappare fa esattamente la fine del topo”. E aggiunge: “Là dentro ci sono davvero delle persone che veramente non hanno una casa e altre no, come dimostrano alcuni arresti. Otto mesi fa abbiamo avuto delle persone che davano fastidio anche alle donne e ci sono delle denunce per molestie sessuali, mentre uno o due anni fa vicino a piazza Fiume è andato a fuoco un ragazzo. Sono tutte piccole bombe ad orologeria”.

“Si tratta di uscite di sicurezza molto importanti perché servono come vie di fuga nel caso in cui un’auto vada in fiamme. Per legge, in base all’articolo 650 del codice penale, questi sottopassaggi dovrebbero essere liberi e illuminati”, spiega al quotidiano Il Giornale : Augusto Caratelli, presidente del comitato difesa Esquilino-Monti-Castro Pretorio che è stato contattato dai residenti, esasperati per la sporcizia e il senso di insicurezza nel quale vivono. Un’anziana che abita vicino a Corso d’Italia racconta di vari episodi di aggressione cui è stata vittima:“Qui non si può più uscire, soprattutto la sera. Sono stata scippata varie volte e la mia macchina e quella di mio figlio sono state spesso prese di mira”. “Non solo. Qualche mese fa – prosegue la donna che per paura non vuol rivelare il suo nome - mi trovavo in Corso d’Italia a vedere mia figlia che dava l’acqua alle piante della strada quando un uomo e una donna si sono avvicinati e mi hanno importunata. Solo l’intervento delle forze dell’Ordine mi ha salvato”. Anche un uomo che ha un’attività in via Valenziani si lamenta per il degrado del quartiere e  spiega al giornale che quei sottopassaggi sono da anni dormitori e latrine per stranieri, sbandati e drogati che usano la fontanella di Corso d’Italia per lavarsi e sporcano il monumento di Porta Pia gettando bottiglie di birra (e non solo) un po’ ovunque. “Qui la situazione igienico-sanitaria è drammatica. Roma non può andare avanti così”, attacca l’anziana signora. 

Come riferisce il quotidiano il Giornale nella sua inchiesta : Un sottopassaggio viene indicato come uno tra i più pericolosi che, fortunatamente, troviamo vuoto ma siamo costretti ad andar via subito a causa del fetore e della sporcizia, mentre in un altro non ci addentriamo nemmeno perché ci spiegano che si tratta del “bagno” di questi clochard. Nell’ultimo sottopassaggio che visitiamo, troviamo una colombiana e un marocchino, visibilmente ubriachi (e non solo). Lei sostiene di essere laureata in psicologia cognitiva e di essere sposata con un italiano che, attualmente, sarebbe in Australia, mentre lui pare più impegnato a bersi una birra piuttosto che raccontare a la sua storia. Entrambi vorrebbero lasciare l’Italia per tornare nei rispettivi Paesi e se la prendono con lo Stato e con la Chiesa che non li aiuta. Sono arrabbiati con gli adolescenti e gli spacciatori che la notte invadono la “loro casa”. La donna accusa l’Ama di non passare mai a pulire e di lasciarla vivere in mezzo ai topi e, infine, pretende di parlare nuovamente per attaccare il sistema dei Sert i servizi per le tossicodipendenze.

Ma basta scendere i primi gradini di uno dei sottopassaggi per sentire il tanfo che proviene da questi appartamenti improvvisati. Sottolinea il Giornale che nel primo ci accoglie Norma Maria, una brasiliana dall’aspetto trasandato che sul braccio mostra i lividi e i buchi tipici dei tossicodipendenti.“Sono in Italia da 23 anni ma vivo qui da 4 mesi con i miei fratelli. Fino al 2013 – spiega – lavoravo e avevo il permesso di soggiorno e, poi, più nulla. Ora, per fortuna, mi aiuta una brasiliana che è sposata con un italiano e che ogni tanto mi fa andare a casa sua per lavarmi e mangiare qualcosa altrimenti vado alla Caritas o uso la fontanella per lavarmi”. Norma, davanti alla telecamera, ci implora di aiutarla a trovare un lavoro come badante e si rivolge alle istituzioni per avere una casa. All’apparenza sembra una donna bisognosa d’aiuto perché ci racconta di essere stata vittima di una violenza sessuale alla stazione Tuscolana. Parlando con i residenti, però, ci rendiamo conto che esiste anche una seconda vita di questa donna: “La sera la troviamo spesso che fa sesso all’aperto per avere in cambio anche semplicemente una bottiglia di vino”, ci dicono.

"Siamo esasperati, il territorio è abbandonato da tempo, ma nessuno ne parla fino a quando non esplodono le rivolte", dice un abitante. "Si trovano siringhe abbandonate per strada e c'è gente che abita nei negozi - aggiunge l'uomo, che vive in zona da oltre 40 anni - ieri sera ero a casa quando ho sentito prima tre botti, simili a spari, e poi gente che urlava".

La scintilla è scattata nella tarda serata quando, a detta di cittadini della zona, un nomade slavo avrebbe compiuto manovre azzardate con un furgone scatenando le ire degli abitanti. In circa cento sono scesi in strada per protestare contro l'insediamento nomadi dell'Albuccione. Abitanti e nomadi si sono fronteggiati per ore. Ad intervenire i carabinieri di Guidonia, i poliziotti del commissariato di Tivoli e del Reparto Mobile. Durante la guerriglia ha preso fuoco, probabilmente per cause dolose, anche un vicino box auto occupato abitualmente da nomadi. Intercettato dai carabinieri poco dopo anche il nomade alla guida del furgone. Bloccato su via Tiburtina è stato trovato in possesso di un'accetta, un manganello telescopico, e un tirapugni che sono stati sequestrati dai militari. L'uomo è stato denunciato per porto di oggetti atti ad offendere. A recarsi sul posto per ristabilire la calma anche il sindaco di Guidonia.

La guerriglia nella notte tra un centinaio di residenti e nomadi a Guidonia, vicino a Roma. Lancio di sassi, barriccate in strada, e un box auto incendiato.
Un 31enne romano, rimasto ferito da una sassata al volto, si è presentato in ospedale. Sul posto carabinieri e polizia. Secondo quanto si è appreso, a far scattare la protesta degli abitanti di Albuccione, una frazione di Guidonia, sfociata poi nella guerriglia, alcune manovre azzardate compiute con un furgone da un nomade del vicino insediamento abusivo.

Intanto l’incontro con i migranti per Papa Francesco rappresenta "un viaggio a due, ma - ha scandito - senza speranza quel viaggio non si può fare. La speranza - ha poi osservato - non è virtù per gente con lo stomaco pieno. Ecco perché, da sempre, i poveri sono i primi portatori della speranza. In questo senso possiamo dire che i poveri, amche i mendicanti sono i protagonisti della storia". "Per entrare nel mondo, Dio - ha continuato il pontefice - ha avuto bisogno di loro: di Giuseppe e di Maria, dei pastori di Betlemme. Nella notte del primo Natale c’era un mondo che dormiva, adagiato in tante certezze acquisite. Ma gli umili preparavano nel nascondimento la rivoluzione della bontà. Erano poveri di tutto, qualcuno galleggiava poco sopra la soglia della sopravvivenza, ma erano ricchi del bene più prezioso che esiste al mondo, cioè la voglia di cambiamento".

E si chiama "Condividere il Viaggio" la nuova iniziativa della Caritas, ed è a sostegno delle famiglie costrette a migrare. "Vi incoraggio - ha detto il Santo padre - ad aderire a quest’iniziativa lodevole come segno di solidarità con questi nostri fratelli e sorelle bisognosi. Fratelli, non abbiamo paura di condividere il viaggio. Non abbiamo paura di condividere la speranza. Il viaggio si fa in due, quelli che vengono nella nostra terra e noi andiamo verso di noi per capire".

Penso ai migranti". Il Papa spiega che la speranza "è anche la spinta nel cuore di chi accoglie, il desiderio di incontrarsi, di conoscersi, di dialogare". Secondo Bergoglio "la speranza è la spinta a condividere il viaggio della vita, come ci ricorda la campagna della Caritas che oggi inauguriamo".

 

Il 6 luglio 2017 nella magnifica cornice dell’Ambasciata Svizzera con sede a Roma si è svolto con successo  l’Evento di Alta Moda Swiss Fashion World, organizzato da Franco Taranto, presidente della Camera Nazionale della Moda Svizzera, con l’obiettivo di valorizzare nel mondo la moda svizzera e i giovani talenti del settore.

Con i suoi saluti e i complimenti rivolti agli stilisti, ha inaugurato la serata S.E. l’Ambasciatore Giancarlo Kessler, che per la terza volta ospita la manifestazione. La conduzione della serata è stata affidata a Erika Gottardi e Stefano Dani e la cantante Vanessa Mini ha presentato quattro brani ever green. Fra il pubblico presente, la consorte dell’Ambasciatore signora Franca e numerosi personaggi del mondo dello spettacolo e dell’informazione, fra cui Martine Brochard, Massimo Giletti, Jinny Steffan, Cristian Merli, Michele Gallucci. Il passerella la top Viktorie della Twenty One Model Agency e l’attrice e modella Angela Tuccia.

In apertura di evento hanno sfilato gli abiti della stilista ticinese Manuela Soldati, titolare della Soldati Fashion & Design, la quale sin dall’infanzia era considerata “l’artista esuberante” della famiglia, grazie alla sua naturale propensione alle arti visive e al design. Membro della Camera Nazionale della Moda Svizzera, ha già partecipato per il cantone francese all’evento Swiss Fashion World svoltosi in Ambasciata nel 2015;   l al termine della sfilata delle sue creazioni ha ricevuto un Premio come giovane talento dell’Alta Moda. La sua collezione propone il giusto equilibrio dei contrasti, come lei stessa lo definisce, dove trasparenze avvolgono la donna, rendendola quasi maestosa, in una polivalenza di idee ed eleganza. 

Gran finale con la Collezione Autunno/Inverno 2017-18 del noto stilista Carlo Alberto Terranova, al quale è stato riconosciuto sempre dalla Camera Nazionale della Moda Svizzera un prestigioso Premio alla Carriera.

 Egli, visibilmente commosso, ha dichiarato - eravamo rimasti nel mezzo di un sogno ed ora ricominciamo. Il progetto, ideato nel 2005 dal Maestro Sarli per dare continuità alla sua opera, è rimasto nel cassetto ed è giunta l’ora di tirare fuori i sogni contenuti proprio in questo cassetto, cercando di reinterpretare e tenere vivo il suo sogno e la grande maestria che lo caratterizzava. Ringrazio S.E. l’Ambasciatore, il presidente Franco Taranto, Pablo e Gennaro, autentici professionisti di trucco e parrucco , la stampa e tutti.

 Nel corso della serata, in esclusiva Carlo Alberto Terranova ha presentato Sarli New Land, un brand che delinea efficacemente la perfetta sintesi fra un “ieri” contrassegnato dalla bellezza e la genialità del “presente”, consentendo di estrinsecare ai massimi livelli l’eleganza più sofisticata e ricercata e la sensuale femminilità: binomio vincente, in quanto rende merito, singolarità  e classe al suo inconfondibile stile.

Il salone principale dell’Ambasciata ha fatto da cornice ad una passerella d’eccezione, composta da diciotto creazioni di abiti haute couture, alcuni dei quali indossati con grazia dalla splendida Angela Tuccia, in un gioco armonioso di luci e colori, fra intarsi di tessuti pregiati, nella minuziosa cura delle rifiniture e dei dettagli, in linea con le scelte operate dalla migliore arte sartoriale Made in Italy. Da anni Carlo Alberto Terranova, creatore di moda dotato di innata ed inesauribile creatività, riesce sempre a distinguersi per l’ imponente modo di interpretarla, offrendo incantevoli creazioni di abiti di Alta Moda studiati per ogni occasione. Da anni membro della Camera Nazionale della Moda Svizzera, per la sua eccezionale cifra stilistica riscuote ampi e meritati consensi di pubblico e riconoscimenti a livello cosmopolita.

Il trucco è stato affidato a Pablo Art Director Gil Cagnè con il suo staff dell’Accademia Face Place e a Romeur Academy; il parrucco è stato curato da Gennaro Diana. La serata si è conclusa con un ricco buffet  sulla panoramica terrazza dell’Ambasciata.

 

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