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Nuovo attacco a un convoglio militare in Turchia. In mattinata un'esplosione ha colpito un convoglio a Diyarbakir, principale città curda nel sud-est della Turchia, dove da mesi sono in corso scontri tra esercito e Pkk.

Secondo i media locali ci sarebbero almeno sette morti riferiscono media locali. A colpire il convoglio militare è stata una mina fatta detonare a distanza alle 9:40 locLI da sospetti membri del Pkk. Attacchi del genere contro i soldati sono stati compiuti diverse volte negli ultimi mesi nel sud-est della Turchia, dopo che la scorsa estate è riesploso il conflitto tra Ankara e i combattenti curdi. Intanto dopo l'attentato di Ankara di ieri sera, costato la vita a 28 persone, la scorsa notte jet turchi hanno compiuto raid aerei su vasta scala contro postazioni del Pkk curdo nelle montagne del nord Iraq. Lo riferiscono fonti militari, secondo cui è stata colpita la regione di Haftanin, dove sarebbero nascosti alcuni dei leader dell’organizzazione. I bombardamenti sono avvenuti poche ore dopo l’esplosione di un’autobomba nel centro di Ankara al passaggio di un convoglio militare, in cui sono morte almeno 28 persone.

I raid sono stati confermati dal premier turco Ahmet Davutoglu, che ha parlato di circa "70 obiettivi colpiti" nel corso di bombardamenti iniziati intorno alle 21:30 locali di ieri, circa 3 ore dopo l’attentato di Ankara. Secondo le autorità turche dietro l'attentato di Ankara ci sarebbe un kamikaze curdo-siriano.

Intanto è stato identificato l'attentatore suicida che ieri si è fatto esplodere con un'autobomba al passaggio di un convoglio militare nel centro di Ankara, uccidendo almeno 28 persone. Si tratterebbe di un cittadino siriano di nome Saleh Nejar. Secondo il quotidiano Sozcu era un membro delle milizie curdo-siriane dell'Ypg. L'uomo, 24 anni, sarebbe stato identificato attraverso le impronte digitali e secondo i media locali, che citano fonti vicine all'indagine, era entrato in Turchia a luglio come rifugiato dalla Siria. Indiscrezioni confermate poi dal premier turco Ahmet Davutoglu. "L'attacco è stato compiuto dal Pkk insieme con una persona entrata in Turchia dalla Siria", ha sostenuto Davutoglu, aggiungendo che "le indagini proseguono e probabilmente ci saranno altri arresti". Ankara considera il Pkk e i curdi-siriani del Pyd come organizzazioni terroristiche legate tra loro.

Il leader dei curdi siriani dell'Ypg nega che il suo gruppo sia dietro gli attentati in Turchia e mette in guardia Ankara su eventuali operazioni di terra in Siria. Dopo le accuse del premier turco Ahmet Davutoglu, il leader dei curdi-siriani Salih Muslim ha negato ogni responsabilità del gruppo o del suo braccio armato Ypg nell'attacco che ieri ha ucciso 28 persone ad Ankara e nell'esplosione di oggi a Diyarbakir dove sono rimasti uccisi almeno 7 militari. "La realtà è che nessuna nostra unità è coinvolta e ha niente a che fare con le esplosioni", ha detto Muslim. Anche il Pkk si era dichiarato estraneo all'attacco, aggiungendo però che "potrebbe essere stata una rappresaglia per i massacri in Kurdistan".

Ankara considera il Pyd, principale forza curda in Siria, e il suo braccio armato Ypg, come organizzazioni terroristiche. Nei giorni scorsi forti contrasti sono emersi con gli Usa, attaccati dal presidente Recep Tayyip Erdogan perché si rifiutano di considerare i membri del Pyd come terroristi. Washington ha più volte espresso apprezzamento per il ruolo dei curdi nella lotta all'Isis sul terreno.

Bertolaso torna in pista...il centro-destra candida Guido Bertolaso come sindaco di Roma. "Sono onorato della proposta che Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni mi hanno formulato. Grazie al progressivo miglioramento delle condizioni di salute della mia adorata nipotina, che mi consentono di riacquisire la necessaria tranquillità, accetto questa nuova sfida", afferma Bertolaso.

"Primarie? Questo dovete chiederlo a partiti politici,risponde ai Giornalisti, io non appartengo a nessuno schieramento. Tre leader politici mi hanno chiesto di candidarmi. Se non hanno ritenuto di farle avranno le loro buone ragioni". Così Guido Bertolaso, candidato del centrodestra per il Campidoglio risponde a chi gli chiedeva se fosse disposto a fare le primarie ad esempio con Francesco Storace e Alfio Marchini

Riguardo le sue Vicende giudiziarie risponde ai Giornalisti : "Ci sono state tante archiviazioni in questi ultimi sei anni su argomenti connessi alle note vicende. Ci sono ancora degli sciacalli all'opera per calunniare la gente. Al momento in corso ci sono due processi. Quello sul G8 va avanti da 6 anni e non si è ancora concluso, certo non si concluderà prima delle elezioni comunali. Purtroppo per me, perché dovrei essere tra coloro che si direbbero soddisfatti dalle eventuali sentenze, anche perché è già emersa la mia totale estraneità in tanti casi". Così Guido Bertolaso candidato del centrodestra al Campidoglio interpellato dall' ansa sulle sue vicende giudiziarie. "In passato, per due volte io ho chiesto il rito abbreviato e per due volte mi è stato negato perché l'obiettivo evidentemente era prendere una persona per bene e tenerla nel frigo più a lungo possibile. Oggi il tribunale che mi sta giudicando è composto da magistrati seri, ma il lavoro da fare è tanto. Per me scatterà la prescrizione per il G8 probabilmente in estate, come per l'Aquila, ma come è noto io vi rinuncerò", conclude.

Al via anche ufficialmente con la presentazione dei concorrenti la corsa per le primarie per la scelta del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra a Roma. Il segretario del Pd del Lazio Fabio Melilli ha presentato i sei candidati. "Abbiamo ritenuto di ammettere anche Chiara alle primarie", ha aggiunto parlando della ragazza autistica che parteciperà.

"Noi abbiamo sempre visto con favore la candidatura di Alfio Marchini. Ci riuniremo nei prossimi giorni, ma siamo assolutamente orientati a sostenere Marchini, e non lo facciamo in una logica di partito ma in una logica civica". Lo afferma il ministro dell'Interno Angelino Alfano a 'In 1/2 ora', su RaiTre

Intanto Bertolaso negli ultimi cinque anni é stato lontano dalla vita politica. Si è occupato di volontariato in Africa, in Sierra Leone, con il Cuamm come aveva annunciato dopo aver lasciato nel novembre del 2010 la Protezione civile, il "pronto soccorso" del Paese (espressione da lui coniata) guidato per 9 anni. Quasi un decennio in cui il medico specializzato in malattie tropicali - scelto da Francesco Rutelli per gestire la grana dell'organizzazione del Giubileo, portato da Silvio Berlusconi nel 2001 alla guida del Dipartimento e confermato in quel ruolo da Romano Prodi e poi ancora dal Cavaliere - ha ridisegnato il volto della protezione civile grazie alle indubbie capacità organizzative, riconosciute anche dai suoi non pochi nemici, e al suo piglio decisionista.

Sono pero i grandi eventi, pero', a dargli le soddisfazioni più grandi e i dolori più forti. L'organizzazione dei funerali di papa Giovanni Paolo II, con 4 milioni di pellegrini a Roma e 200 capi di stato e di governo fila via senza un problema. Non va cosi', invece, per il G8 a La Maddalena: dall'inchiesta della procura di Firenze, poi passata a Perugia emergono storie di massaggi, favori sessuali, compensi in denaro e case in prestito. Tutte regolarmente smentite da Bertolaso. I guai giudiziari restano tuttavia sullo sfondo della sua candidatura a sindaco. Sono ancora in piedi, infatti, i processi che lo vedono coinvolto, quello per il G8 della Maddalena e il Grandi Rischi bis" a L'Aquila. Ma Bertolaso si dice ottimista: "mancano poche udienze e sarò assolto perche' il fatto non sussiste".

Un personaggio scomodo, per sua stessa ammissione, a destra e a sinistra.Perché "dico sempre - la sua spiegazione - quello che penso". Dal terremoto di San Giuliano di Puglia un anno dopo la sua nomina, Bertolaso le ha viste tutte: lo tsunami nel sud est asiatico, per il quale fece scattare i soccorsi dall' Italia, le frane, gli incendi e le alluvioni che hanno provocato centinaia di vittime, l'orribile 2009 con i 37 morti di Messina, i 32 della strage di Viareggio e soprattutto le 308 vittime del terremoto dell'Aquila. Proprio in Abruzzo Bertolaso ha giocato la sua partita più difficile: scegliere tra dare subito un tetto agli oltre 60mila sfollati o partire dalla ricostruzione del centro dell'Aquila e lasciare i cittadini per anni in tende e container. Lui ha preferito la prima soluzione. Il tempo ha poi detto se quella sia stata una scelta giusta. In 9 anni l'ex regista della Protezione Civile ha avuto anche il tempo di provocare un mezzo incidente diplomatico con Hillary Clinton, quando dopo il terremoto di Haiti ha criticato gli Usa per la gestione dei soccorsi. E di finire travolto dall'eterna emergenza rifiuti di Napoli.

"Non sono avversari per me, sono concorrenti ed io non ho intenzione di fare guerra a nessuno. Vedo in Giachetti e Morassut persone preparate e per bene. Sarà da vedere se sono in grado di governare e affrontare problemi complessi come quelli di una città come Roma. Decideranno i romani". Così all'ansa il candidato al Campidoglio per il centrodestra Guido Bertolaso interpellato sui due maggiori sfidanti messi in campo dal Pd.

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha iniziato a distribuire cibo di cui si ha urgente bisogno agli sfollati dalla recente ondata di violenza nel nord di Aleppo.Il cibo è stato trasportato con convogli che hanno attraversato il confine dalla Turchia fino alla cittadina di A’zaz, nel nord-ovest della Siria, 30 chilometri a nord-ovest della città di Aleppo e vicino al confine turco-siriano. Nei prossimi giorni, le distribuzioni raggiungeranno 21.000 persone con più cibo per far fronte ai bisogni urgenti del nuovo flusso di sfollati.

Si tratta di riso, lenticchie, bulghur, pasta, fagioli bianchi, ceci, olio vegetale, zucchero e farina in pacchi sufficienti a una famiglia per un mese. Il WFP sta anche mandando razioni pronte all’uso, come cibo in scatola, a chi non ha la possibilità di cucinare.“La situazione è abbastanza instabile e fluida nel nord di Aleppo, con famiglie che si spostano in cerca di sicurezza,” ha detto Jakob Kern, Direttore del WFP in Siria. “Siamo estremamente preoccupati perché le vie dei rifornimenti e gli accessi dalla parte settentrionale a quella orientale di Aleppo e aree circostanti sono ora interrotti. Stiamo però facendo tutto il possibile per far arrivare cibo sufficiente a quanti ne hanno bisogno, trasportandolo attraverso l’ultimo passaggio ancora aperto nella frontiera con la Turchia.”

Migliaia di sfollati si sono fermati ad A’zaz in cerca di rifugio, vicino al passaggio di  frontiera di Bab Al Salam e si prevede che altri migliaia arriveranno se i combattimenti dovessero continuare. I rapporti indicano in oltre 30.000 le persone che si stanno spostando, molti di essi verso il confine turco e verso le città di A’zaz e Afrin.Prima dell’escalation dei combattimenti ad Aleppo nord, il WFP consegnava regolarmente cibo attraverso il confine turco fino ai governatorati di Aleppo e di Idleb attraverso i punti di frontiera di Bab al-Hawa e Bab al-Salam.“Il WFP sollecita tutte le parti in conflitto ad agevolare l’accesso senza impedimenti a queste comunità per fornire soccorso immediato alle famiglie che hanno già sofferto per troppo tempo”, ha aggiunto Kern.

Il terzo anno consecutivo di siccità a Haiti, aggravato dal quadro meteorologico di El Niño, ha peggiorato lo stato di povertà e fame della popolazione, raddoppiando il numero di quanti soffrono di grave insicurezza alimentare, ha detto il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) oggi.

Circa 3,6 milioni di haitiani vivono nell’ insicurezza alimentare e tra loro sono oltre 1,5 milioni quanti si trovano in una situazione di grave insicurezza alimentare. È quanto è emerso dall’Emergency Security Assessment (EFSA) condotto da WFP, dalla FAO e dal Coordinamento Nazionale per la Sicurezza Alimentare.

Il raccolto principale del 2015 è stato al di sotto della media con perdite fino al 70 per cento in alcune zone. Si tratta di un grave colpo alla sicurezza alimentare ad Haiti, dove l’agricoltura dà lavoro a metà della popolazione attiva e il 75 per cento delle persone vive con meno di due dollari al giorno.

“Senza la pioggia, nella primavera del 2016, gli agricoltori perderanno il loro quarto raccolto consecutivo. Il raccolto è ciò su cui normalmente dipendono per sfamare la proprie famiglie,” ha detto Wendy Bigham, Vice direttrice del WFP a Haiti. “Dobbiamo aiutarli a rispondere ai loro bisogni e a costruire la loro resilienza.”

L’attuale fenomeno di El Niño, iniziato nei primi mesi del 2015, è uno dei più forti mai registrati e sta colpendo la sicurezza alimentare delle persone vulnerabili in tutto il mondo.

In alcune aree di Haiti, fino al 70 per cento della popolazione è affamata; un recente studio condotto dall’UNICEF e dal governo ha rivelato che, in vari comuni, i tassi di malnutrizione sono oltre i livelli di emergenza.

Sulla base dei risultati di questi nuovi studi, il WFP prevede di aumentare i suoi programmi di assistenza alimentare per andare incontro ai bisogni più critici e immediati di un milione di persone colpite dalla siccità, attraverso la distribuzione di contante e di razioni alimentari.

Il WFP complementerà le distribuzioni con i programmi di ‘Contante in cambio di beni strumentali’ attraverso i quali 200.000 haitiani sono pagati in contante in cambio di lavoro su progetti di gestione degli invasi d’acqua e conservazione del suolo, al fine di migliorare le infrastrutture locali per uno sviluppo a lungo termine. Il WFP ha già implementato progetti di ‘Contante in cambio di beni strumentali’ per 30.000 haitiani nelle zone maggiormente colpite dalla siccità.

In coordinazione con il governo, da novembre il WFP distribuisce cibo a circa 120.000 haitiani nelle aree più colpite dalla siccità. Una razione alimentare di due mesi sfama una famiglia di cinque persone e include prodotti alimentari di base come riso, legumi, olio, zucchero e sale.

L’assistenza del WFP alle famiglie è fondamentale almeno fino al prossimo raccolto, stimato per luglio 2016. Per andare incontro ai bisogni di base di un milione di haitiani, il WFP, che è finanziato interamente da contributi volontari, ha bisogno di 84 milioni di dollari.

Banca Etruria è ufficialmente insolvente.....Lo ha stabilito il Tribunale fallimentare di Arezzo, che ha depositato la sentenza con cui dichiara lo stato della vecchia Banca Etruria e respinge il ricorso di incostituzionalità del decreto sulla risoluzione presentato dagli avvocati dell’ex presidente Lorenzo Rosi. Le motivazioni della sentenza accolgono la richiesta di insolvenza formulata dal commissario liquidatore della banca, Giuseppe Santoni.
Gli atti sullo stato di insolvenza di Banca Etruria saranno ora inviati al procuratore della Repubblica della città toscana, Roberto Rossi, che attendeva la decisione per valutare l'eventuale apertura di un' indagine per bancarotta fraudolenta.

Le consulenze da 17 milioni di euro, la liquidazione all'ex direttore generale Luca Bronchi da 1,1 milioni di euro, i premi aziendali, i fidi concessi agli imprenditori considerati "vicini" ai dirigenti saranno probabilmente al centro del lavoro del procuratore che, se ravviserà gli estremi per la bancarotta fraudolenta, potrebbe far confluire in tale fascicolo anche il lavoro di indagine per conflitto di interessi ancora non chiuso e che vede indagati Lorenzo Rosi e il dirigente Luciano Nataloni.

Dell'ultimo cda della banca hanno fatto parte Lorenzo Rosi, presidente, vicepresidente vicario Alfredo Berni, vicepresidente Pierluigi Boschi, padre del Ministro Maria Elena, Alessandro Benocci, Claudia Bugno, Carlo Catanossi, Giovanni Grazzini, Alessandro Liberatori, Luigi Nannipieri, Luciano Nataloni, Anna Maria Nocentini, Andrea Orlandi, Felice Santonastaso, Claudio Salini, Ilaria Tosti.

"Una decisione importantissima - afferma il Codacons - che apre ora la strada al procedimento per bancarotta fraudolenta nei confronti degli ultimi amministratori della banca. Non appena la Procura di Arezzo aprirà il fascicolo per il reato di bancarotta fraudolenta, il Codacons si costituirà parte offesa nel procedimento, a tutela degli investitori dell’istituto di credito - spiega il presidente Carlo Rienzi - Offriremo inoltre assistenza legale a tutti i risparmiatori di Banca Etruria che hanno visto azzerato il valore delle proprie obbligazioni a seguito del decreto salva-banche, per costituirsi parte offesa nell’indagine e chiedere in tale contesto il risarcimento dei danni patrimoniali subiti".
Secondo i dati del Codacons "sono già più di 2000 infatti i piccoli risparmiatori di Banca Etruria che finora si sono rivolti" all’associazione "per avviare iniziative legali finalizzate ad ottenere il rimborso dei soldi persi a causa del salvataggio dell’istituto".
Si dice preoccupata anche Cgil Toscana. "Molte associazioni - si legge in una nota - soprattutto quelle dei consumatori, sono fortemente e giustamente preoccupate per la sorte dei risparmi delle 130.000 famiglie coinvolte nel caso Banca Etruria, risparmi accumulati nel tempo e con non pochi sacrifici. La Cgil è in attesa che la politica intervenga rapidamente per risolvere definitivamente il problema - da censurare la scelta del governo di non affrontarlo nel Consiglio dei ministri di ieri- e che la magistratura individui e punisca chi ha portato la banca al fallimento".
"Renzi ha preferito blindare la Boschi e lasciare al proprio destino i cittadini truffati da banca Etruria e da altri istituti - dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri -. Nessuna garanzia reale sui rimborsi. Il provvedimento varato dal governo non da alcuna risposta a coloro che sono stati ridotti sul lastrico. Evidentemente i conflitti di interesse, le responsabilità di membri del governo e di loro familiari, le ambiguità di Renzi e dei suoi amici del mondo della finanza hanno portato a questa scelta intollerabile. La gente massacrata da autentici speculatori resta senza alcuna risposta e garanzia. Anche perché le procedure di rimborso non sono state avviate in alcun modo. È una vergogna quanto accade prosegue il senatore -. Chiediamo risposte immediate a tutela di chi ha subito un danno così grande".
Intanto Matteo Renzi al termine del cdm, spiega che nel decreto Banche che "nessuna misura è risolutiva ma sono ulteriori tasselli di consolidamento del mosaico del sistema bancario".Il sistema italiano è solido, non è il più preoccupante del mondo, sono molto più preoccupato per banche di altri paesi anche più solidi dell'Italia anche perchè una crisi del sistema bancario, ad esempio, in Germania ha certo effetti anche da noi".

Le Bcc saranno sotto una holding unica ma chi non vorrà aderire avrà il suo paracadute di uscita, l'accordo Ue sulle garanzie diventa legge, le vendite all'asta fallimentari saranno meno care e le norme per gli indennizzi ai risparmiatori arriveranno nei prossimi giorni. Dopo un cdm durato tre ore il governo vara il nuovo 'decreto banche', asciugato rispetto alle attese, e la riforma del settore cooperativo vede finalmente la luce, alla fine di mesi di frenate e modifiche con il governo che accoglie una delle proposte avanzate da alcuni segmenti della cooperazione critici del provvedimento.

Un risultato giunto al termine di un confronto dentro all'esecutivo con alcuni ministri che si sono impuntati contro l'ipotesi prospettata in extremis ieri sera di creare più gruppi, tornando allo schema originale proposto nell'autoriforma. Per la parte degli indennizzi invece si è deciso di andare avanti, come nelle attese, con i semplici decreti previsti dalla legge di stabilità e non più con un decreto legge. "Non c'è nessun rinvio" - ha chiosato il premier, le misure previste "per i rimborsi delle persone che verranno riconosciute come truffate dall'arbitrato sono sostanzialmente pronte e arriveranno a giorni". Sul fronte delle Bcc alla fine quindi la mediazione fa salva la creazione di un grande gruppo cooperativo con una massa critica che possa andare "nella direzione del consolidamento" auspicata dal premier più volte mantenendo "un modello, quello delle Bcc, che non va buttato tutto via, va difeso ma anche protetto". Le banche quindi saranno "libere di non aderire" alla holding e rimanere cooperative o spa a patto però che abbiamo una soglia minima di patrimonio di 200 milioni di euro e che versino, per poter mantenere le riserve (ora formalmente pubbliche) all'erario il 20%.

Attualmente, come ricorda il ministro Padoan, sono circa una 'decina' che corrispondono a questo identikit ma non è detto che tutti scelgano di stare fuori dalla nuova holding. Il governo invece non ha accolto l'idea di consentire agli istituti la trasformazione in popolari contenuta nel progetto di autoriforma. Sulle popolari infatti il premier ha ribadito come l'azione del governo punta a non crearne di nuove ma di aggregarne.

"Ci auguriamo" che la riforma delle banche popolari "sia recepita nel modo più intelligente e innovativo possibile dai singoli soggetti delle banche popolari, spero possano rapidamente fondersi, unirsi, aggregarsi, nel rispetto della loro autonomia". E oltre alle Bcc l'esecutivo punta a rafforzare il sistema bancario, velocizzando la cessione dei crediti. "Le vendite all'asta saranno per tutto il 2016 esenti dall'imposta di registro, vale più di 200 milioni ed è un messaggio per semplificare la questione dei crediti incagliati". In seguito arriverà, attraverso un ddl approvato stasera, anche il riordino complessivo del diritto fallimentare. "Il sistema italiano è solido, non è il più preoccupante del mondo, sono molto più preoccupato per banche di altri paesi anche più solidi dell'Italia anche perché una crisi del sistema bancario, ad esempio, in Germania ha certo effetti anche da noi" ha concluso il premier.

Un omaggio ai 65 vincitori delle edizioni del Festival di Sanremo. Sarà questo il via nel segno della tradizione che Carlo Conti ha scelto per il suo festival bis. Attesa per l'arrivo di sir Elton John, nel clima rovente del dibattito sulle unioni civili. Ospiti anche Laura Pausini, "che sarà protagonista di un medley", ha annunciato Carlo Conti, e il rapper franco-congolese Maitre Gims, che ha raggiunto il successo con il singolo Est-ce que tu m'aimes?, in vetta alle classifiche italiane.

Elton John, Laura Pausini, Maitre Gims e Aldo Giovanni e Giacomo saranno gli ospiti della prima serata del festival di Sanremo. La seconda serata vedrà salire sul palco dell'Ariston Nicole Kidman, Eros Ramazzotti, Nino Frassica, Ellie Goulding." Aldo Giovanni e Giacomo hanno deciso di devolvere il loro cachet. Un gesto di grandissima solidarietà per festeggiare i 25 anni di carriera". Lo ha reso noto Carlo Conti. Destinatari saranno la Grande Casa Cooperativa sociale onlus, l'Associazione Porto Franco e l'associazione modenese Malattie del fegato"

Intanto e' scattata stamani attorno al teatro Ariston di Sanremo la cosiddetta 'red zone' che accompagnerà tutta la settimana del Festival con controlli a campione, sia documentali che su persone anche con l'utilizzo del metal detector. La zona rossa si estende tra via Matteotti e le traverse di via Cavour e piazza Colombo e tra piazza Mameli e via Palazzo. I controlli saranno intensificati all'avvicinarsi della serata. Oltre 300 agenti e militari presidieranno il territorio con controlli via terra anche con l'impiego di squadre speciali dell'antiterrorismo. Controlli anche via mare con le motovedette della polizia e della Guardia Costiera e via aerea con elicotteri di polizia e carabinieri e con l'istituzione di una no fly zone per ultraleggeri e droni. Previste bonifiche a sorpresa nei tre obiettivi sensibili che sono il Teatro Ariston, il Palafiori (sede di Casa Sanremo) e Villa Ormond, dove è presente una postazione Rai per il Dopo Festival.

Agenti e militari, inoltre, potranno essere dotati di telecamera remotizzata in grado di inviare filmati al centro per la gestione della sicurezza che è stato istituito in Commissariato, dove sono collegate in rete 122 telecamere dislocate in tutta la città e dove saranno presenti per tutta la settimana del Festival: uomini delle forze di polizia, ma anche 118, personale della Rai e di tutti i nuclei di pronto intervento.

Il tema delle Unioni civili irrompe al Festival di Sanremo dopo le polemiche per la presenza di Elton John tra gli ospiti come riferiscono le Agenzie. "Non abbiamo la più pallida idea se Elton John verrà con il marito o meno, verrà martedì in prova. Lo abbiamo invitato in tempi non sospetti, non credo che il dibattito nell'aula parlamentare risentirà della sua presenza", ha detto il direttore di Rai1, Giancarlo Leone, frenando sulla possibilità che Sir Elton, icona dei diritti gay, parli di unioni civili mentre il ddl Cirinnà affronta il voto dell'Aula del Senato. "Speriamo che trovi la strada, Pippo Baudo mi ha raccontato che l'ultima volta non andò così", ironizza Carlo Conti. "Lo abbiamo invitato a settembre per cantare, poi vedremo in diretta che succederà". "Madalina è talmente bella che se passa la Cirinnà le chiedo di sposarmi". L'ironia di Virginia Raffaele lascia subito il segno in sala stampa a Sanremo. Ma non c'è spazio solo per le unioni civili: l'attrice scherza anche sulla bellezza di Gabriel Garko, altro compagno di viaggio sul palco dell'Ariston: "La cosa bella che mi è accaduta è che qualche sera fa al ristorante dove avevo prenotato c'era anche Garko. Quando è uscito, c'è stato un temporale di flash, so' uscita io ed era vuoto, vi giuro, si sono sfogati con lui e basta. Mi fermano e mi chiedono l'autografo di Garko". Condurre il festival con Carlo Conti, invece, è "un po' come andare in macchina con Hamilton: non gli dici guarda avanti, ti fidi".

"Sono consapevole di essere un sex symbol, anche se la gente che mi conosce sa come sono. So che devo essere sognato e desiderato da più persone: se devo essere desiderato da un uomo che, per desiderarmi, ha bisogno di pensare che sono gay, va benissimo. Lo stesso vale se vuole sognarmi una signora di 60 anni. Facciamo spettacolo, dobbiamo far sognare la gente". E' un sorprendente Gabriel Garko a rispondere in sala stampa a chi gli chiede se provi fastidio ad essere considerato anche un'icona gay. Alla 'confessione' fa subito da contraltare il graffio di Virginia Raffaele: "Nun se butta via niente Garko, eh?". L'attore dice anche la sua sulle unioni civili: "Penso che se due persone sono maggiorenni e consenzienti sono libere di fare quello che vogliono, non sono in grado di giudicare nessuno. L'importante è che non diano fastidio alle persone che non devono essere infastidite".

Ma vediamo le serate :sul palco saliranno anche Aldo Giovanni e Giacomo, che festeggiano i 25 anni di carriera e fanno sapere che devolveranno il loro cachet a tre associazioni. Marta e Gianluca di Zelig, già visti lo scorso anno nella serata finale, movimenteranno tutte le serate con le loro incursioni comiche a sorpresa. Come farà anche "l'inviato speciale" in sala stampa Rocco Tanica, che ha rinunciato alla vetrina della gara per i suoi siparietti.

Ad aprire la rubrica, già collaudata lo scorso anno, Tutti Cantano Sanremo, arriverà il centenario Giuseppe Ottaviani, recordman dell'atletica.

La gara scatterà per i primi dieci: Arisa, Bluvertigo, Giovanni Caccamo e Deborah Iurato, Dear Jack, Lorenzo Fragola, Irene Fornaciari, Noemi, Rocco Hunt, Enrico Ruggeri, gli Stadio, in rigoroso ordine alfabetico e non di uscita sul palco. Le esibizioni saranno votate dal pubblico con il televoto e dalla giuria della Sala Stampa del Festival: i risultati peseranno ognuno per il 50%. Grande fermento anche per l'arrivo in Riviera di Nicole Kidman: l'attrice premio Oscar salirà sul palco mercoledì 10 febbraio.

Superospiti della seconda serata anche Eros Ramazzotti, a 30 anni dalla vittoria con Adesso Tu, Nino Frassica e la cantautrice britannica Ellie Goulding, che dovrebbe cantare dal vivo la sua Love Me Like You Do. In scaletta la gara degli altri dieci Big, sempre in ordine alfabetico: Annalisa, Alessio Bernabei, Clementino, Dolcenera, Elio e Le Storie Tese, Francesca Michielin, Neffa, Patty Pravo, Valerio Scanu, Zero Assoluto e, in apertura di serata, la sfida diretta tra due coppie di Giovani: su quattro, solo due approderanno alla finale di venerdì (il meccanismo di scelta prevede sempre un fifty-fifty tra televoto e giuria della Sala Stampa).

Altra doppia sfida tra le Nuove Proposte nella serata di giovedì 11, quella delle cover, con l'omaggio dei Campioni ai successi del passato (ancora una volta sottoposti al giudizio di televoto e Sala stampa). Superospiti dovrebbe essere i Pooh.

E poi Guglielmo Scilla, protagonista della nuova fiction di Rai1 Baciato dal sole.

Venerdì 12 si decreta il vincitore delle Nuove Proposte. I quattro finalisti si esibiranno e saranno sottoposti a televoto, giuria degli esperti e giuria demoscopica, rispettivamente con un peso del 40%, 30% e 30%. Come superospite è attesa Elisa. Sul palco tornano a esibirsi tutti i 20 campioni: la classifica provvisoria decreterà i 5 Big a rischio eliminazione. Solo uno sarà ripescato dal televoto. Sabato 13 febbraio il festival 2016 avrà il suo vincitore. In apertura di serata sarà annunciato il brano ripescato per la gara. Poi all'Ariston saranno di scena Renato Zero, Beppe Fiorello, protagonista della fiction Io non mi arrendo sulla Terra dei Fuochi, e Cristina D'Avena. Attesi e non ancora inseriti nel puzzle delle serate anche l'etoile internazionale Roberto Bolle, il comico Enrico Brignano, il colombiano J Balvin, l'irlandese Hozier con il brano tormentone Take me to Church e il belga Lost Frequencies.

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