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Sono in arrivo i due nuovi assessori di Roma

Sono in arrivo i due nuovi assessori di Roma: l'annuncio di Virginia Raggi è probabile in giornata. Sulle partecipate la decisione è presa: l'assessore sarà il manager Massimo Colomban, fondatore di Permasteelisa, il gruppo leader mondiale negli involucri delle più alte torri ed architetture monumentali edificate nel mondo dalla Sydney Opera House al Guggenheim Museo Bilbao. Quanto al bilancio in Campidoglio bocche cucite con diversi nomi che circolano. L'ultimo quello di Andrea Mazzillo già nello staff di Virginia Raggi.  

Mazzillo, commercialista esperto di finanza locale e docente nell’università di Tor Vergata, è uno dei fedelissimi del sindaco di Roma. È stato proprio lui il suo "mandatario", colui che ha sovrinteso alla raccola di fondi per campagna elettorale tramite bonifico, carta di credito o pay-pal. Prima di militare nel Movimento 5 stelle, Mazzillo era stato candidato anche alle primarie per la segreteria regionale del Pd, a sostegno di Nicola Zingaretti nel collegio 16, per la lista "Con Veltroni, ambiente, innovazione, lavoro per Zingaretti". In passato è stato inserito nel centrosinistra di Ostia, e fino al 2007 è stato vicino ad Alessandro Onorato, poi diventato coordinatore del movimento di Alfio Marchini. Si era candidato anche con Lista civica per Veltroni nell’allora XIII Municipio (oggi è il X) ed era risultato primo dei non eletti per poi essere nominato coordinatore municipale della lista.

Colomban, invece, è il fondatore di Permasteelisa, azienda di architetture monumentali, e leader di Confapri.

Dal consiglio comunale è arrivato lo stop definitivo all'ennesima truffa ai danni dei cittadini. L'assemblea capitolina ha deciso di ritirare la candidatura alle Olimpiadi 2024. Il M5S ha detto no ad ulteriori sacrifici per i romani e gli italiani. Capitolo chiuso". Così il sindaco Virginia Raggi in un post su Facebook.

"Le pressioni sono state tante e forti. Quasi un assedio al Campidoglio. Ma abbiamo continuato a lavorare per la città". Così su Fb il Sindaco M5S di Roma Virginia Raggi dopo il 'No' definitivo dell'Assemblea capitolina a maggioranza cinquestelle alla candidatura olimpica 2024.

Sembra non arrendersi la coppia Malagò-Montezemolo che potrebbe avere in serbo un piano alternativo, soprattutto alla luce dell'appoggio del Governo e della Regione Lazio. Da segnalare poi che i rapporti con il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) li tiene il Coni e non la giunta e che c'è già un precedente. In passato Madrid si era candidata al Giochi 2016 solo con l'avallo del Governo e della Regione.  Si attende ora il 7 dicembre 2016, data in cui l'esecutivo del CIO esaminerà la seconda parte del dossier olimpico.

"Oggi è arrivato il No definitivo alle Olimpiadi. E' legittimo ma certo si fa una figuraccia a livello internazionale perché era una decisione presa. Ma quello che è sconvolgente non è la decisione, discutibile, bensì dire che non si fanno perché c'è il malaffare. Ma un politico serio ferma i ladri, non le opere pubbliche. Migliaia di posti di lavoro vanno persi sull'altare della rassegnazione". Lo dice il premier Matteo Renzi da Perugia.

L'Assemblea capitolina ha approvato a maggioranza la mozione del M5S per dire no alle Olimpiadi. La mozione "impegna il sindaco e la sua giunta affinché ritirino la candidatura della città a ospitare le Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024 e a tal fine adottino gli atti e le iniziative necessarie. Per la mozione che chiede il ritiro della candidatura hanno votato a favore 30 consiglieri. Contrari invece 12. L'unico dell'opposizione ad avere dichiarato voto favorevole per la mozione del No è stato Stefano Fassina di Sinistra per Roma

"Ho visto stamattina su giornali e telegiornali vergognosi servizi sul ritiro della candidatura ai mondiali di rugby 2023. Questa è una vergogna: la candidatura 2023 dei mondiali di rugby, candidatura che noi invece avremmo fortemente sostenuto, è stata ritirata perché è mancato l'impegno e il sostegno del governo Renzi. Questo è il motivo del ritiro della candidatura!". Così il vicesindaco di Roma Daniele Frongia in Aula Giulio Cesare nella seduta dell'Assemblea capitolina sulle olimpiadi del 2024.

"La paura della corruzione e del malaffare non motiva la nostra posizione a favore della revoca. Voglio essere chiaro. Le ragioni sono strettamente economiche: tutti i grandi eventi sportivi sono stati fonte di debiti ingenti per le città che le hanno ospitate. I dati parlano chiaro. Dopo le olimpiadi restano impianti troppo grandi perché i costi di manutenzione ordinaria e straordinaria di questi impianti sono insostenibili. Poi, i dossier olimpici sono sempre fantastici, sottostimano i costi e sovrastimano le entrate. Sono numeri fantasiosi per andare sui giornali e dire che Roma ha perso un'occasione". Così il consigliere comunale Stefano Fassina (SI) in Aula Giulio Cesare

"Questa è una scelta che comporterà un danno grave per la città, soprattutto per le opportunità non colte. Il vostro è un voto dettato dalla paura. Oggi voi fate pace col vostro capo" ma questo voto è "un atto di sottomissione dei consiglieri a cinque stelle che, si guadagnano una pacca sulla spalla del capo supremo, a danno dei cittadini e dello sport". Così la capogruppo del PD in Campidoglio Michela Di Biase nella seduta sulle Olimpiadi.

"Ci è stato detto di non fare paragoni e confronti tra questa candidatura a Roma 2024 con i Mondiali di nuoto o altri eventi pregressi. Eppure proprio oggi molti consiglieri hanno fatto paragoni, dicendo che grandi eventi come il Giubileo del 2000 erano stati un successo assoluto. Ebbene io vorrei ricordare il Giubileo del 2000: cinque anni prima l'allora sindaco Rutelli promise il completamento della metro C per il Giubileo del 2000. Sono passati 20 anni, ad ora l'unica certezza è che abbiamo sprecato quasi 1 miliardo di euro in più". Così il vicesindaco di Roma Daniele Frongia in Aula Giulio Cesare. "Altra certezza abbiamo da quel Giubileo: quegli 11 miliardi di lire dati a Lusi, poi tesoriere della Margherita e divenuto famoso, per risolvere la questione dei campi rom: sono passati piu' di 16 anni e la situazione è addirittura peggiorata", ha aggiunto Frongia.

Il coordinatore generale del comitato promotore delle Olimpiadi, Diana Bianchedi, dopo che l'Aula Giulio Cesare ha votato l'ordine dei lavori che esclude interventi esterni, è subito arrivata in sala stampa, seguita da molti cameraman, dove ha improvvisato una sorta di conferenza stampa. Il 'blitz' della Bianchedi, che si è intrattenuta a parlare nella saletta adiacente l'Assemblea per circa un quarto d'ora, ha suscitato qualche lamentela dei giornalisti che qui stavano seguendo i lavori consiliari.

"Se il ragioniere generale Stefano Fermante si è dimesso? L'ho appreso adesso a mezzo stampa, verificherò quello che è successo". Così il capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara interpellato a margine dell'assemblea capitolina sulla notizia riportata da la Repubblica secondo cui Fermante ha rimesso il mandato nelle mani della sindaca Virginia Raggi. "Niente dimissioni, non mi risulta - dice il presidente della commissione capitolina bilancio Marco Terranova (M5S) -, non sono informato abbastanza per rispondere".

Cinquecentomila euro per danno di immagine e altri centomila euro per danno funzionale. E' la richiesta di risarcimento fatta dall'Avvocatura di Roma Capitale all'ex sindaco Ignazio Marino per le vicende dell'uso improprio della carta di credito del Campidoglio e per un ingiusto profitto procurato alla propria Onlus.

Intanto l'assessore all'Ambiente del Comune di Roma Paola Muraro indagata per abuso d'ufficio insieme al direttore generale di Ama, Giovanni Fiscon, già imputato nel processo "Mafia Capitale" nell'inchiesta sulle consulenze alla municipalizzata. È quanto riportano oggi il Corriere della Sera e il Messaggero in apertura di prima pagina.

"Il problema a Roma sono questioni come il traffico dei rifiuti non io", ha commentato l'assessore Muraro interpellata dall'ansa. "Ho visto quello che è successo alla giornalista di Piazza Pulita che è stata aggredita brutalmente: ha toccato quello che a Roma è il traffico dei rifiuti. Gli altri giornalisti vogliono occuparsi di me ma per me questa è la notizia: queste sono le condizioni di chi tocca i rifiuti, è un terreno minatissimo", ha aggiunto.

"Se sono tranquilla ? Certo, io vado avanti. E credo nella magistratura, ho molta fiducia nel magistrato". "Dovete chiedere a giornalisti, leggo anche io quello che leggete voi. Devo dire che sto lavorando bene...se i giornali si riempiono di queste notizie qua..", ha aggiunto l'assessore.

Scrive il Giornale : A inguaiare l'assessore, tra l'altro, ci sono alcune telefonate messe solo ora agli atti dai pm che indagano su Salvatore Buzzi e Massimo Carminati che si aggiungono alle verifiche degli atti sequestrati all'Ama. Il quadro che viene fuori dalle carte vede l’assessore al centro di interessi illeciti e una "complicità sospetta tra Muraro e Fiscon nella gestione del sistema rifiuti in questi anni". In pratica la Muraro non sembra una semplice consulente, ma "una vera e propria manager che aveva la delega alla gestione degli impianti Tmb e dei tritovagliatori". E anzi avrebbe "favorito la contraffazione dei risultati sia per quanto riguarda la quantità, sia per la qualità del materiale trattato" e "favorito le aziende del ras dei rifiuti Manlio Cerroni accettando che gli impianti di Ama lavorassero a regime più basso di quanto era invece possibile e consentendo così alle ditte private di poter smaltire il resto della spazzatura".

Fu Fiscon, riporta il Corriere, "a siglare i contratti di Paola Muraro con la municipalizzata. E la scelse anche come consulente giudiziario nei suoi processi. Per questo è adesso indagato con lei per il reato di abuso d'ufficio, sospettato di aver aggirato le norme pur di favorirla". La svolta arrivata con "l'ascolto delle nuove telefonate inserite nel fascicolo d'indagine sull'organizzazione guidata da Salvatore Buzzi e Massimo Carminati".

Poi "le verifiche degli atti sequestrati presso l'azienda di gestione dei rifiuti". All'attenzione dei pm, riporta il Messaggero, c'è in particolare una consulenza della Muraro: "un contratto che Fiscon ha stipulato con lei per averla come consulente giudiziario nei processi contro l'azienda e lui stesso". Un "accordo che per i pm è illecito, in quanto il contratto nazionale dei dirigenti prevede che le consulenze possano essere pagate dall'azienda pubblica solo nel caso in cui si tratti di difendersi da un reato compiuto nell'esercizio delle funzioni, quindi senza il dolo".

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