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San Giorgio, Santa Messa e concerto per l'organo maximum

Una grande emozione, sabato sera, al Duomo di Ragusa. La stessa che si prova ogni qualvolta si ha la possibilità di assistere a una funzione religiosa in onore del santo cavaliere. Così è stato per la messa solenne presieduta dal vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa, nel giorno della festa liturgica dedicata a San Giorgio. Alla presenza delle autorità civili e militari, con i picchetti d’onore di carabinieri e polizia, migliore modo per celebrare il glorioso patrono di Ragusa non poteva esserci. “Tutto questo deve spingerci – ha detto il presule, durante l’omelia – a imitare le virtù di San Giorgio che, attraverso Cristo, ha saputo sconfiggere il drago del male. Ed è significativo che tutto ciò accada in prossimità della domenica della Misericordia che ci consente di adoperarci per superare il peccato, il vero tarlo che insidia la nostra vita. Questo, dunque, significa guardare a San Giorgio, un modello a cui ogni cristiano deve potersi ispirare, ricordando che il santo martire si è ispirato, a sua volta, al Cristo crocifisso risorto. In San Giorgio, la forza della Pasqua si è trasformata in un elemento predominante per fare vincere il bene”. La celebrazione eucaristica è stata molto partecipata, nel rispetto delle norme anticontagio. Il Duomo, ancora una volta, ha raccolto al proprio interno i devoti e i fedeli che trovano nel megalomartire un importante punto di riferimento della propria vita spirituale. La serata, poi, subito dopo il rito religioso, è stata caratterizzata da un altro appuntamento interessante caratterizzato dal concerto del maestro Diego Cannizzaro con l’organum maximum del duomo. Un evento, anche questo, particolarmente atteso. I lavori, realizzati grazie ai fondi messi a disposizione dal Comune, sono stati illustrati dal sindaco, Peppe Cassì, che ha messo in rilievo la particolarità dell’intervento su uno strumento le cui caratteristiche tecniche sono molto pregevoli. Il 14 marzo del 1882, con un concerto di Vincenzo Petrali, venne inaugurato l’organo. Nel corso del ‘900 furono effettuati due interventi di restauro: il primo, nel 1941, per opera della ditta Polizzi di Modica; il secondo, nel 1985 dalla ditta F.lli Ruffatti di Padova. A tal proposito, si legge da una relazione stilata dagli stessi Ruffatti: «La bellezza dei timbri, la varietà delle voci, la qualità della lavorazione e dei materiali impiegati, fanno di quest’organo una delle opere più importanti nel campo organario europeo». Grazie alla ditta organaria del maestro Antonio Bovelacci e del figlio Alessandro oggi è stata riconsegnata una pregiata perla da apprezzare e custodire gelosamente. In questi secoli la fama di questo monumento musicale si è diffusa in tutto il mondo. I celebri organisti, gli appassionati d’organo nutrono un senso di profonda venerazione per questo strumento. Intanto, adesso, ci si prepara per i festeggiamenti esterni di San Giorgio a Ragusa che si terranno il 27, 28 e 29 maggio.

 

 

 

 

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