Nella reale cornice dell’Hotels Cavalieri Waldorf Astoria a Roma si è svolto in presenza il 42° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Estetica (SIME), con dati illuminanti a supporto della crescita esponenziale di richieste per trattamenti di medicina estetica, nonostante il Covid-19. Finalmente ‘in presenza’ – ancorché con l’applicazione per gli esperti e i medici iscritti di tutte le tutele e le limitazioni imposte dal Covid-19 – nonostante le difficoltà evidenti: ma il presidente Emanuele Bartoletti non ha esitato a spostarlo a metà luglio pur di consentire a tutti di parteciparvi. “Perché se c’è una cosa che perde molto ed è difficile fare ‘a distanza’ è parlare di estetica – sottolinea Bartoletti – senza vederla”. Molti i temi ‘nuovi’ di quest’anno, “sui quali abbiamo messo a confronto sei opinion leader stranieri – dice Bartoletti – proprio per identificare quali sono state le ‘accortezze’, anche piccole, che negli ultimi anni hanno modificato (e in qualche caso ‘stravolto’) in maniera positiva i risultati della medicina estetica: magari piccoli interventi, ma molto importanti, che se non applicati possono impedire un ottimo risultato. Un gradino di crescita decisamente importante per la nostra specialità”.
La medicina estetica come rimedio allo stress da Covid-19. La pandemia ha influito sulla ricerca di medicina estetica da parte dei pazienti. “Il trend positivo e la crescita hanno sottolineato come la medicina estetica rappresenti effettivamente una valvola di sfogo per tutte le donne e in qualche caso anche gli uomini che sono stati chiusi in casa, fuori dalla possibilità di incontrarsi – dichiara Emanuele Bartoletti in merito all’evidenza dei dati raccolti relativi al periodo pandemico – I trattamenti sono stati visti come una possibilità di ricominciare a prendersi cura di se stessi, di volersi bene dopo l’abbruttimento da smart-working e il periodo in cui andare al lavoro senza neanche togliersi la camicia da notte o il pigiama è sembrata la soluzione più plausibile e veloce. La medicina estetica quindi ha effettivamente rappresentato una fonte di salvezza per la psicologia di molte persone. Ecco perché in pandemia si è registrata questa crescita esponenziale”. In effetti i dati sono chiari. Dagli Stati Uniti fino all’Italia, il boom nelle prenotazioni di consulti per l’esecuzione di trattamenti estetici durante e dopo il lockdown, e le procedure di medicina estetica come iniezioni e peeling facciali sembrano essere di tendenza. Un trend che non sembra destinato ad affievolirsi nei prossimi mesi. La American Society of Plastic Surgeons ha riportato nei mesi di lockdown un aumento del 64 per cento delle richieste di sedute valutative per individuare il tipo di trattamento da eseguire una volta sollevate le restrizioni. Un dato simile è stato osservato dai medici della British Association of Aesthetic Plastic Surgeons, che comunicano un aumento del 70 per cento delle richieste di consulto. L’Italia non si discosta da questi trend e registra un’impennata simile: nel 2020 gli interventi di medicina e chirurgia estetica sono aumentati del 25% rispetto al 2019. Tra i trattamenti più richiesti troviamo i filler nella area labiale (+42%), area zigomatica (+29%) e il riempimento delle rughe naso geniene (+28%) con una distinzione per sesso e fascia d'età. Se per il 57% delle donne 30-40enni risulta essere il trattamento più richiesto, il 43% degli uomini invece lo richiede in una fascia d'età più ampia ossia dai 30 ai 60 anni.
Cosmesi e mascherine. In cosmetologia il tema più ‘gettonato’ è quello dell’effetto delle mascherine sul viso delle pazienti: addirittura abbiamo previsto un una sessione che si chiama ‘make-up: il consiglio medico all'epoca del covid-19’ in cui si cercherà di capire quali sono i principi attivi e le sostanze presenti nei trucchi e in alcuni cosmetici che possano essere vantaggiosi o dannosi in un periodo in cui l’equilibrio della cute viene quotidianamente alterato dall'utilizzo delle mascherine; e si parlerà anche delle accortezze da rispettare.
Il rapporto tra medicina estetica e vaccino anti-Covid. Tra gli argomenti annunciati dal presidente SIME anche il rapporto tra filler e vaccino anti-Covid. “Comunicazioni scientifiche hanno riportato alcuni eventi avversi dopo il vaccino anti-Covid su pazienti che si erano sottoposti a trattamenti con acido ialuronico in passato. Sono stati fatti degli studi al riguardo e vedremo perché – con spiegazioni da parte di esperti di altissimo livello – questo non è assolutamente imputabile al vaccino anti-Covid, ma è una reazione assolutamente normale e totalmente prevedibile di fronte a qualsiasi tipo di vaccino. Si tratta di una reazione facilmente gestibile con una terapia a base di cortisone, che non ha mai dato effetti permanenti”, spiega Bartoletti.
Linee Guida per una efficace medicina estetica. Parola d’ordine: efficacia. Sarà questo l’obiettivo del Congresso nazionale di quest’anno: condurre un’analisi approfondita, in ogni sessione dedicata alle nuove frontiere, per rendere sempre più efficace la medicina estetica e permetterle di esprimere tutto il suo potenziale, al massimo delle sue possibilità. Gli esperti si riuniranno e si confronteranno per tracciare le basi della medicina estetica del futuro, in grado di rispondere ad esigenze precise e dettagliate da parte di pazienti sempre più consapevoli e che hanno imparato l’arte del ‘bello’ e hanno voglia di sperimentarlo per sentirsi bene, soprattutto mentalmente o per rimediare alle brutture delle ‘avventure pandemiche’ fino ad oggi trascorse.
Zoom Boom, luci e ombre sul volto. Una importante sessione della 42° edizione del Congresso verterà sull’importanza delle zone d’ombra e luce sul viso. “Un po’ lo smart-working e la nostra immagine ritratta continuamente in video-call, un po’ la voglia di sostituire con la medicina estetica risultati chirurgici al fine di risollevare dei tessuti inevitabilmente scesi per la gravità e per il tempo che passa sono i moventi che ci hanno spinto ad approfondire il tema del cosiddetto ‘zoom boom’ – conferma il presidente SIME – Così tenteremo di sradicare dalla mente dei professionisti quell’effetto luna piena che, in casi di riempimento, si ottiene a dispetto delle ombre sul volto”. “Queste risultano essere importantissime sia per l'uomo che per la donna – sottolinea ancora Bartoletti – Lo zigomo deve essere più sporgente rispetto alle guance e nell’uomo deve essere più protruso, deve esserci una zona in cui una lieve ombra rimane”. Non oltrepassare mai certi limiti, oltre i quali purtroppo si rischia di ottenere un risultato molto poco naturale con omologazione dei risultati. Questo vale anche per i solchi naso genieni, che vanno riempiti ma senza essere appiattiti. La tendenza allo zoom boom è stata riscontrata nei Millennials, ma soprattutto nella generazione Z: valutarsi non per come si è nella vita vera, ma per come si appare tramite uno schermo. È possibile uscire da questa visione che ha generato comportamenti compulsivi, disagi emotivi e insicurezza? Non è così semplice, ma il modo migliore per soddisfare le richieste di bellezza è farlo nel modo più costruttivo possibile, affidandosi a professionisti seri.
Liquid lifting. Si tratta della ‘standardizzazione’ di una tecnica in uso da tempo ma che non era mai entrata nell’uso comune: una procedura non invasiva, perché si tratta di ottenere un riposizionamento dei tessuti molli verso l’alto, agendo sulla struttura ossea. Liquid lifting significa, quindi, riempire con un filler – acido ialuronico o idrossiapatite di calcio – per riportare in tensione legamenti zigomatici o mandibolari che con l’invecchiamento si ammorbidiscono e si rilassano. Poi aumentare i volumi ossei per cercare di riempire un poco quel ‘sacchetto svuotato’ e riportarlo verso l’alto – per esempio sullo zigomo o sulla mandibola – e poi riempire, ad esempio, proprio quella parte che si trova davanti all’orecchio, dove c’è una struttura abbastanza importante, la fascia parotidea, che se riempita e gonfiata leggermente si porta dietro tutti i tessuti della parte intermedia del viso, quella della guancia.
Il collo. È una delle sfide più importanti della medicina estetica: qualcosa ovviamente si può fare, anche se bisogna considerare che la medicina estetica non riuscirà mai a fare quello che può fare la chirurgia. Una cosa è certa: l’intervento di lifting si può sicuramente procrastinare se si seguono i consigli e le indicazioni del medico estetico, e soprattutto se si riesce a mantenere la punta del collo in buone condizioni per più tempo possibile in termini di elasticità, di idratazione ecc.
La medicina estetica come rimedio in oncologia. In quest’ottica, diventa necessario – anzi essenziale – pensare alla nostra disciplina come ad un percorso terapeutico per il paziente oncologico. “Il ruolo della medicina estetica, in tal caso, è decisivo ed importante a livello sociale – afferma Bartoletti – il paziente oncologico, spesso e volentieri, se è seguito dal medico estetico durante la fase di chemioterapia, è mentalmente impegnato non solo a sconfiggere il cancro ma anche ad anticipare la sua ripresa, pensando in maniera più incisiva al momento della fine del processo chemioterapico per poter tornare ad essere presentabile, il più presto possibile”.
Rich girl face e le ultime novità.
Filler all’acido ialuronico, peeling chimici e iniezioni di botox diventano motivo di orgoglio e una sorta di status simbol da sfoggiare sui social media con hashtag dedicati. Lo sanno bene i professionisti dell’estetica che si dedicheranno all’argomento tra sociologia e tecniche soddisfacenti per le giovani pazienti. È stata definita ‘Rich girl face’ dal chirurgo plastico Dirk Kremer per Glamour Uk e interessa le ragazze rigorosamente under 30 e consiste nella ricerca da parte delle pazienti di avere e/o accentuare caratteristiche fisiche tali da essere individuate come le ‘ragazze ricche’.
Contro le fake news. ‘La pelle si-cura’ è la sessione che la SIME ha dedicato ai falsi miti e fake news sulla medicina estetica. La professionalità dei medici estetici e la consapevolezza dei pazienti dipende da una buona comunicazione e da un efficace contrasto alle fake news.
Healthy ageing e medicina estetica. Non ha mancato un’attenzione alla longevità, vera risorsa del nostro Paese. Come invecchiare bene senza esagerare? Sì, gli integratori, vanno bene, però vanno presi soltanto al bisogno. Bisogna assolutamente abbandonare le mode e affidarsi agli esperti: è questo il vero segreto di chi vuole essere longevo e in salute. “La diagnosi è il vero punto di partenza per riconoscere le esigenze dei pazienti. Su questo ci soffermeremo in una sessione dedicata – annuncia il presidente SIME – Parleremo del collo, una delle sfide nella medicina estetica che, in questo caso, si vede ancora sconfitta dalla chirurgia”. È stato offerto un approfondimento sull’intervento di lifting come ultima spiaggia, anticipato da consigli da seguire, educazione da parte del medico estetico e soprattutto azione di prevenzione con mantenimento della punta del collo in buone condizioni per più lungo tempo possibile in termini di elasticità, di idratazione e di altri fattori che influiscono a trasformare una delle parti più sensibili del nostro corpo.
Approfondimenti. Oltre a questi argomenti, il Congresso SIME di quest’anno ha offerto numerosi approfondimenti su temi specifici. Tra questi le sessioni dedicate a esercizio, nutrizione e forma fisica, argomento che sta riscontrando sempre maggiore interesse, all’approfondimento sull’universo dei cosmetici in medicina estetica, in cui si vorranno sfatare i falsi miti per scoprire la realtà dietro questi prodotti, all’analisi degli esami più idonei da prescrivere nell’ottica della medicina anti-ageing, agli ormoni di maggiore attualità: DHEA e melatonina, alla terapia con vitamina A nella sua formulazione topica e in quella sistemica. Infine, è stata data ampia visibilità agli strumenti innovativi di marketing a supporto del medico estetico.