“Numerosi genitori ci hanno segnalato che, secondo loro, la mensa scolastica nelle scuole dell'infanzia è diventata, in pratica, una nuova tassa imposta dal Comune di Ragusa con l'aiuto delle direzioni scolastiche”. Lo denuncia il portavoce del Laboratorio politico 2.0, Sonia Migliore, in concomitanza con l'inizio del servizio nelle scuole e dietro suggerimento di un grande numero di cittadini che, da oggi, si vedono costretti ad aderire alla refezione a scuola per i propri figli.
“Con delle circolari emesse dai dirigenti di certe scuole – spiega Migliore – i genitori sono stati informati di alcune novità: è stato reintrodotto l'orario continuato, fino alle 16, con la prescrizione di attenersi agli orari di ingresso e di uscita, è partito (come sapevamo) il servizio di mensa scolastica ed è fatto divieto di introdurre nell'istituto alimenti diversi da quelli forniti dalla ditta incaricata dal Comune a gestire il servizio stesso. In buona sostanza, i dirigenti hanno detto che o i bambini partecipano al momento comune del pasto oppure i genitori possono anche non mandare i propri figli a scuola o, se preferiscono, scegliere un istituto con minori restrizioni”.
“Ci sembra assurdo – continua Migliore – che non si faccia cenno esplicito nelle circolare alla previsione di fasce orarie entro le quali prendere i bambini e riportarli a scuola durante il pasto. Né è lasciata alla famiglia facoltà di scegliere liberamente sull'opportunità di acquistare o meno i ticket per la refezione. Tanto più che, come abbiamo già evidenziato e come ha già ammesso pubblicamente l'assessore Salvatore Martorana, le tariffe sono molto costose. In questo modo si verifica che le famiglie che non sono in grado di avvalersi del servizio (checché ne dica il certificato ISEE) non possono fornire ai figli dei pasti preparati in casa né possono permettersi di prelevare la prole da scuola prima dell'orario del pasto perché l'istituto lo vieta. Cominciamo a immaginarci delle scuole con delle sentinelle armate davanti all'ingresso...”.
“Ma non finisce qui: in una delle circolari che abbiamo avuto modo di vedere – racconta ancora l'esponente del Lab 2.0 – il dirigente scolastico informa i genitori che è stata inoltrata agli organi competenti apposita richiesta per un congruo numero di docenti e di altro personale in modo da osservare la copertura del servizio per 40 ore settimanali così da assicurare le 8 ore giornaliere per ogni bambino. Vale a dire: nonostante si sia tornati all'orario continuato, non c'è personale sufficiente per garantire che i bambini siano seguiti nel modo migliore. Questo ultimo aspetto della faccenda, insieme al più o meno palese obbligo di partecipazione alla mensa, ci dà l'impressione che sull'istruzione dei più piccoli qualcuno stia giocando troppo”.
“L'assessore Salvatore Martorana e quei dirigenti scolastici che hanno emesso le circolari – conclude Sonia Migliore – dovrebbero tenere in maggiore considerazione le richieste e i suggerimenti dei cittadini. Sul costo del servizio abbiamo già presentato una proposta all'Amministrazione comunale, ma non ci fermeremo qui perché i problemi che stanno venendo fuori, già in questo primo giorno di refezione, ci sembrano molto gravi e vogliamo che siano risolti il prima possibile”.