Il Mezzogiorno, in primis, presenta queste difficoltà. A livello infrastrutturale, settore trasporti ferroviari, presenta “buche” enormi che isolano parti importanti del territorio, nelle direttrici nazionali Nord-Sud ed Est-Ovest, questo sul versante passeggeri e sul versante merci; ancora, la disoccupazione generale viaggia al 20%, quella giovanile al 50%; Il Rapporto della Fondazione “ David Hume”, sulla povertà, ha registrato che il 50% di disoccupati, lavoratori, in nero e precari, appartengono al Mezzogiorno. Ma, ad onor del vero, va detto, anche, che, in particolare, la Puglia può vantare presenze industriali di alto livello: dall’aerospazio alla meccanica, dal software alle telecomunicazioni, dalla moda all’alimentare; sono realtà, queste, dove il lavoro è presente. A questo punto, ci chiediamo: cosa c’è da aspettarsi per un futuro del Sud? Il Governo, nazionale, Gentiloni ha acceso dei riflettori sul Mezzogiorno, con il Ministero per il Mezzogiorno, varando un Decreto per il Sud. Ebbene, a nostro modesto avviso, il Mezzogiorno, oltre alle difficoltà, storicamente presenti, presenta, anche, delle eccellenze produttive che attendono di diventare esse stesse, locomotive di sviluppo dell’intero tessuto industriale nazionale. In conclusione, noi ci auguriamo che il Governo nazionale possa perseguire, concretamente, ovvero, tramite, investimenti mirati, l’obiettivo di rimettere in movimento l’economia del Mezzogiorno e con essa, l’economia nazionale.