Il grande repertorio italiano, il melodramma da esportazione, il balletto più popolare: una stagione estiva ricca ed articolata quella del Teatro di San Carlo che vedrà il Massimo napoletano adeguarsi agli standard internazionali con la prima edizione di un festival al cui centro emerge la visionaria rilettura di Madama Butterfly firmata Pippo Delbono.
Per la prima volta, in ogni singolo week end del mese di luglio, si alterneranno ben tre spettacoli diversi di Opera e balletto e, a ottobre, ancora un titolo d'opera.
Avvio del San Carlo Opera Festival sotto il segno del talento eversivo di Delbono, uno dei registi più acclamati della scena contemporanea, che firma la doppietta di apertura Cavalleria rusticana (in scena il 12 luglio, Premio Abbiati della scorsa stagione, allestimento commissionato dal lirico napoletano) e un nuovo allestimento di Madama Butterfly di Giacomo Puccini (13 luglio ore 18). Sul podio per il titolo pucciniano Tito Ceccherini, da sempre incline al repertorio novecentesco, mentre un altro coetaneo di successo, Jordi Bernàcer (applauditissimo alla guida di Coro e Orchestra in Carmina Burana lo scorso anno), dirige il lavoro di Mascagni.
Con Cavalleria rusticana, - in scena il sabato 12, sabato 19, venerdì 25 luglio e sabato 2 agosto sempre alle ore 21 - Delbono, ripropone la sua visione “dall'interno” del melodramma verista e riconduce sulla scena anche alcuni dei suoi attori feticcio come Bobò. “L’atmosfera realistica dell’opera è decontestualizzata dalla mia presenza in scena – spiega Delbono - una presenza brechtiana o kantoriana, un segno di lucidità e sobrietà. Uno sguardo dall’interno che esalti le inquietudini e le sfumature dell’animo narrate nella vicenda di Cavalleria. Preferisco lavorare sulle persone e non sui personaggi e seguirli dall'interno della scena - prosegue Delbono - così anche i cantanti possono rivelarsi degli attori di grande intensità e anima e cantare con il corpo anche quando non cantano con la voce “.
Una prospettiva differente dunque, cui contribuisce la scenografia di Sergio Tramonti. “La scena è una camera acustica prospettica, un impianto fisso in legno, intonato alle caratteristiche planimetriche del teatro, – racconta Tramonti – in cui la dominante pittorica è una sorta di lacca rosso cinabro bruciato dall'alto e dal basso da scolature e vampate di nero. Le sfumature del nero esaltano la passionalità del rosso e come dicevano i pittori espressionisti (Munch su tutti...) lo fanno cantare”. Impreziosiscono l'allestimento i costumi di Giusi Giustino e luci di Alessandro Carletti. Di grande pregio il cast vocale composto da Anna Pirozzi - napoletana classe 1975 richiestissima dai più prestigiosi teatri al mondo- e Karina Flores nei panni di Santuzza, Rafal Davila in quelli di Turiddu, Giovanna Lanza sarà Lucia, ad Angelo Veccia è affidato il ruolo di Alfio, e ad Asude Karayavuz quello di Lola. Sul podio lo spagnolo Jordi Bernàcer, tra i più apprezzati direttori d'Orchestra della sua generazione.
Cavalleria è considerata il manifesto del verismo musicale e valse a Pietro Mascagni la celebrità. Melodramma in un unico atto su libretto di Targioni –Tozzetti e Menasci, tratto dall’ omonima novella di Giovanni Verga, l'opera torna al San Carlo dopo l'allestimento del 2012 che aveva appassionato pubblico e critica aggiudicandosi anche il prestigioso premio Abbiati per le scenografie firmate Sergio Tramonti.
Titolo immortale che da sempre affascina gli spettatori di tutto il mondo Madama Butterfly di Giacomo Puccini ritorna al San Carlo domenica 13 luglio alle ore 18 con la regia di Pippo Delbono e sarà in scena fino al 26 luglio. Sul podio Tito Ceccherini alla guida di Coro e Orchestra stabili. Ancora una volta Delbono metterà al centro del dramma il tema dell'abbandono e della solitudine, centrale in tutta la sua poetica così come nell'opera di Puccini, e ancora una volta lo farà a suo modo, rompendo il realismo e creando sulla scena prima di tutto uno spazio mentale dentro il quale si muovono e agiscono i personaggi. <<Questa è la seconda opera lirica che allestisco al San Carlo – afferma Delbono che ha esordito all'opera proprio al Massimo napoletano nel 2012 con Cavalleria – ed è la terza della mia vita. Come sempre faccio quando mi avvicino a questo genere artistico, tento di farmi assorbire totalmente dalla musica e di rendere appunto musicale sulla scena ogni singolo gesto di ogni personaggio, silenzi inclusi, in modo da far convergere il tutto verso un'unica, grande partitura. Anche qui metterò in scena Bobò col Kimono, credo sia l'unico in grado di sventolare il ventaglio senza banalmente “fare la recita”. Il mio intento infatti è trasgredire ma senza toccare l'opera di Puccini. Trasgredire non è modernizzare, ma guardare questo dramma da un altro punto di vista >>. In linea con questo sguardo diverso, le scenografie di Nicola Rubertelli che contribuiscono a creare una sensazione di astrazione, gli splendidi costumi di Giusi Giustino e il sapiente disegno luci di Alessandro Carletti.
La candida Cio Cio San sarà interpretata dal soprano Raffaella Angeletti, accanto al tenore Vincenzo Costanzo che vestirà i panni di Pinkerton. Nel cast figurano anche Anna Pennisi nel ruolo di Suzuki, Marco Caria in quello di Sharpless, Andrea Giovannini (Goro), Abramo Rosalen (zio Bonzo), Nino Mennella (Principe Yamadori), Alessandro Lerro (Commissario imperiale), Miriam Artiaco (Kate Pinkerton) e Paolo Marzolo (Ufficiale del registro)
Alla guida di Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo (preparato quest’ultimo da Salvatore Caputo), salirà sul podio Tito Ceccherini, concentrato ad esaltare le più suggestive frasi dell’opera pucciniana con profonda espressività.
Scritta dopo il grande successo di Tosca, la tragedia giapponese in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giocosa, ebbe una composizione decisamente travagliata e la sua prima assoluta, il 17 febbraio 1904 alla Scala di Milano, fu uno dei più clamorosi insuccessi della storia dell’opera: «con animo triste ma forte ti dico che fu un vero linciaggio. Non ascoltarono una nota quei cannibali. Che orrenda orgia di forsennati, briachi d’odio. Ma la mia Butterfly rimane qual è: l’opera più sentita e suggestiva ch’io abbia mai concepito. E avrò la rivincita, vedrai, se la darò in un ambiente meno vasto e meno saturo d’odi e di passioni», così scriveva Puccini all’amico Camillo Bondi e così fu, l'eroina pucciniana divenne una delle più amate e affascinanti protagoniste della storia dell'opera.
Il San Carlo Opera Festival prosegue con la sempre sicura musica di Mikis Theodorakis per Zorba il Greco(in programma dal 18 luglio al 1 agosto), coreografia griffata made in New York del “figlio d'arte” Lorca Massine. Schierati per il Festival tutti i comparti artistici del Teatro di San Carlo: Coro, Orchestra e Corpo di Ballo. Chiude la rassegna, in ottobre, Elisir d'amore di Donizetti. Sul podio Giuseppe Finzi, regia di Riccardo Canessa, altro regista apprezzato in Italia e all'estero, già applaudito interprete di riletture di successo del titolo donizettiano.
Biglietti a partire da 20 euro
per info: 0817972331 – 412 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.