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Cucina sana e naturale promossa da slow foog alla Fiera del Levante

Cucina sana e natura raccontata in fiera direttamente dagli autori del volume “Cucina integrata e terapie oncologiche”, edito da Latitudine 41 e presentato oggi in Fiera nel padiglione dell’Apulian life style dove quest’anno per la prima volta Slow Food ha voluto essere presente con i suoi prodotti ma soprattutto con la sua filosofia.

 Il volume, frutto delle professionalità di Elisabetta Sbisà, biologa molecolare e ricercatrice del CNR, Maria Grazia Forte, medico specialista in dietologia e nutrizione clinica oncologica integrata e Adolfo Sbisà dell’Apulia Natural Cookery School è una guida fatta di consigli utili nella vita di tutti i giorni con modalità d’uso, avvertenze e suggerimenti sul cibo che non fa male ed è anche buono. Tre professionisti, ognuno nel suo settore, al lavoro “per offrire alle persone affette da neoplasie – ha ribadito Adolfo Sbisà - un vademecum che li aiuti a realizzare ricette durante le terapie oncologiche, un libro pratico adatto anche a chi vuole fare una sana prevenzione, sì perché la prevenzione si può fare anche con l’alimentazione tornando alla cucina dei nostri nonni che, purtroppo è stata dimenticata. Una cucina che faccia tornare in auge i cereali antichi e i legumi ci preserva dalla malattie”.

Cucina mediterranea come stile di vita e come sinonimo di salute, dunque.  Nei pazienti oncologici la nutrizione può stimolare l’organismo ad essere più predisposto alla ricezione della terapia, può controllarne gli effetti negativi.

“La cosa a cui abbiamo dato più importanza – ha ribadito la nutrizionista Maria Grazia Forte - è proporre una cucina che sia di facile esecuzione, con alimenti facilmente reperibili e che facciano bene a tutti i componenti della famiglia. Spesso si confonde l'alimentazione della prevenzione che è indicata per tutti con l'alimentazione del paziente oncologico. Ci sono alcuni alimenti, durante le terapie, - ha continuato - che devono essere assolutamente evitati perché possono arrecare danni a livello cellulare”.  Il paziente oncologico – ha concluso - è un paziente delicato. Con l'alimentazione lo possiamo aiutare ad eliminare alcuni effetti collaterali molto importanti e molto invalidanti e soprattutto a rendere l'organismo più recettivo alle terapie stesse.

Il libro “Cucina integrata e terapie oncologiche” insegna a pazienti e loro familiari a districarsi nel variegato mondo delle spezie, della verdura, degli ortaggi, della frutta, delle alghe.

Il libro è una guida informativa dall’alto contenuto scientifico, sulla stretta connessione 

tra alimentazione (sana ed adeguata) e salute.

“Ho studiato quello che gli alimenti, i nutrienti che abbiamo inserito nel libro – ha affermato Elisabbetta Sbisà, provocano sul metabolismo cellulare. Qualsiasi alimento o spezia inserito nel libro ha un fondamento scientifico. Non abbiamo inventato niente. Si parte da presupposti scientifici, da pubblicazioni internazionali, dalle dieci regole del fondo mondiale della ricerca sul cancro. L'importanza di questo lavoro è la complementarietà, perché io sono un biologo molecolare, poi c'è il medico che fa la parte clinica e chi ha l'arte di mettere nel piatto questi alimenti che possono aiutare tanto i pazienti quanto chi vuole fare prevenzione. È quindi un libro per tutti.

“Cucina integrata e terapie oncologiche” offre infatti sul piatto un piano di dieta settimanale che accontenta tutti i palati. Dal falafel di ceci, menta e curcuma all’orzo e spinaci con tartare di ricciola, passando per il baccalà confit con pomodorini, cipolla e aromi, molte sono le ricette da far leccare i baffi. Con buona pace di chi pensa che la sana alimentazione non vada a braccetto con la bontà e il gusto.

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