Stando alle recenti dichiarazioni di alcuni autorevoli esponenti politici, in primis Silvio Berlusconi, sembra che stia maturando e sia avvertita la necessità dell’elezione diretta del Capo dello Stato, esigenza che noi Riformisti Italiani, riprendendo una proposta di riforma istituzionale avanzata, alla fine degli anni ’70, dall’allora Segretario del Psi Bettino Craxi, abbiamo già manifestato pubblicamente, tant’è che, l’anno scorso, con Stefania Craxi e Saverio Zavettieri in testa, siamo stati direttamente impegnati in una raccolta di firme per la proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per l’elezione popolare diretta del Capo dello Stato sul modello francese. Nel testo della suddetta proposta di legge erano altresì previste l’eliminazione del bicameralismo, la riduzione dei parlamentari e la riforma della legge elettorale in senso uninominale a doppio turno. Pertanto, prendiamo atto che la nostra proposta di un radicale cambio della forma di governo trova la condivisione di diversi settori della politica, specie nello schieramento dei moderati, con i quali noi vogliamo avviare un processo che porti a riesaminare e rivedere metodi di elezione, struttura dei poteri, composizione degli organi, procedure ed articolazioni funzionali. Una forma di governo di tipo presidenziale può rafforzare l’istituto del Presidente della Repubblica e conferire maggiore autorevolezza allo stesso titolare della carica in quanto eletto direttamente dal popolo e questi continua ad esercitare la sua funzione di arbitro e di garante della vita istituzionale con il massimo grado di prestigio e di autorità che può riconoscergli un sistema democratico. Diviene impellente nonché cogente la necessità di modernizzare l’architettura dello Stato, apportando i correttivi necessari come la modifica della Costituzione e la riforma delle istituzioni, e di approdare ad una forma di governo efficiente e funzionale, indispensabile per rigenerare le istituzioni democratiche del Paese. Il referendum per l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, annunciato da Silvio Berlusconi, è lo strumento ideale per arginare e neutralizzare gli ostruzionismi dei blocchi conservatori, che sono la maggioranza nell’assemblea parlamentare, e, nel contempo, per consentire ai cittadini di partecipare ad un radicale processo di cambiamento, scegliere direttamente la forma di governo da dare al Paese, rilegittimare le istituzioni repubblicane e rivendicare il proprio diritto di eleggere direttamente i propri rappresentanti!
In questo momento storico cruciale, i cittadini colgano questa opportunità, utilizzino lo strumento del referendum per restituire la sovranità al popolo ed aprire una breccia nella muraglia alzata dai conservatori che hanno bloccato l’evoluzione del sistema istituzionale ed i processi di crescita e di modernizzazione del Paese.
Soltanto il referendum può garantire i più larghi consensi possibili richiesti dalla natura stessa e dalla portata della riforma che si vuole mettere in atto per far sì che la scelta del Capo dello Stato non sia un baratto e/o un compromesso tra le segreterie dei partiti.
In continuità con la nostra tradizione, daremo il nostro pieno e convinto sostegno al referendum affinché sia realizzata una riforma di cui soltanto la lungimiranza di Bettino Craxi, un riformista ante litteram, aveva saputo coglierne la necessità per dare più peso alla volontà degli elettori, ridurre le distanze tra gli stessi elettori e gli istituti di governo, dare al Capo dello Stato una legittimazione politica proveniente dal basso.
Il coordinatore
Michele Calvo