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Berlino: Schengen in pericolo, serve una soluzione Ue

Il governo tedesco, pur non commentando direttamente la decisione danese e svedese di riprendere temporaneamente e a campione i controlli al confine con la Germania, spinge "per una soluzione europea" che passi attraverso un efficace controllo delle frontiere esterne dell'Ue, come ha detto il portavoce dell'esecutivo Steffen Seibert. Il portavoce del ministero degli Esteri ha aggiunto che il sistema di Schengen "è molto importante ma è in pericolo a causa del flusso di profughi".

La Danimarca ha introdotto, con effetto immediato, controlli temporanei al suo confine con la Germania per far fronte al flusso di migranti: lo ha detto il premier Lars Loekke Rasmussen.  I controlli sono scattati oggi e saranno in vigore fino al 14 gennaio, si apprende dal portavoce della Commissione Ue. Copenaghen ha inviato una lettera di notifica a Bruxelles ed il commissario all'Immigrazione Dimitris Avramopoulos ha avuto una conversazione col ministro competente. La decisione arriva poche ore dopo l'iniziativa della Svezia di ripristinare i controlli per i viaggiatori provenienti dalla Danimarca, per ridurre l'afflusso di migranti nel Paese.

Intanto : Dopo anni di grigiume, il clima è decisamente cambiato". Così il premier Matteo Renzi, che in un'intervista in apertura di prima pagina della Stampa commenta i dati Eurostat sulla crescita italiana."L'Italia è ripartita, siamo fuori dal pantano del 2013.  "Ma dico: scherziamo? Abbiamo avuto tre anni di recessione sconosciuta in altri Paesi. Pensi al nostro Pil: -2,3 con Monti, -1,9 con Letta e con me -0,4 l'anno scorso.  Quest'anno siamo cresciuti dello 0,8%, nel 2016 lo faremo del doppio".

L'Italia è tornata, mantiene gli impegni, anche se qualcuno non si è ancora liberato dall'ansia dei compiti a casa. Basta pensare a un'Italia sempre col cappello in mano. Così il premier Renzi  alla Stampa. E sulla Germania: "non mi piace, qui da noi, una certa subalternità psicologica che ormai trovo surreale"

Il momento di tirare le fila è ormai venuto, una legge sulle unioni civili va fatta, subito. Ne è convinto il premier Renzi, che  riconosce che c'è discussione nei partiti, anche nel suo, ma "la ferita va sanata, siamo fanalino di coda in Europa". E sulle preoccupazioni per una crescita del M5s, replica che la sua preoccupazione "è il Paese, la sua ripresa, il suo rilancio. Quanto ai Cinque Stelle, loro modo di governare è il miglior spot per il Pd".

"Che qualcuno amerebbe veder chiudere Taranto, è cosa nota: ma non lo accetteremo" risponde Renzi  ad una domanda sulla procedura d'infrazione Ue per l'intervento del governo sull'Ilva: "Per l' Italia è finito il tempo della paura: rispetto per tutti ma paura di nessuno".

Intanto : Scivolano ancora le borse europee, con Francoforte che cede il 4,2%, Milano il 2,9%, Parigi il 2,8% e Londra il 2,5%. Il Vecchio Continente viene contagiato dai timori sull'economia cinese, all'origine del crollo di Shanghai e Shenzhen, e sul Medio Oriente. Negativi anche i future su Wall Street: -1,7% sia Dow Jones che S&P 500.

Crollano le borse asiatiche dopo i dati deludenti sulla manifattura cinese e mentre sale la tensione in Medio Oriente a causa dello scontro tra Arabia saudita e Iran. Shenzhen ha chiuso in calo dell'8,22%, Shanghai del 6,86%, Tokyo del 3,06%, Seul del 2,17%. Hong Kong, sul finale di seduta, cede il 2,5%.

Chiuse per il resto della giornata le borse di Shanghai e Shenzhen, dopo il crollo del 7% dell'indice comune Csi300. La chiusura è scattata alle 13:28 ora locale in virtù del nuovo sistema automatico per arginare la volatilità, introdotto proprio oggi e che aveva già interrotto le contrattazioni per 15 minuti in seguito al calo del 5% dell'indice che replica la performance di 300 titoli scambiati sulle due piazze d'affari cinesi. Il sistema prevede appunto uno stop provvisorio di 15 minuti con una perdita del 5% e la chiusura per l'intera giornata in caso di un calo del 7%

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