''Adesso non c'è più tempo. O vanno a casa loro, o va a casa il Paese. In mezzo non c'è nulla. Prepariamoci alle elezioni per vincerle''. Cosi' Beppe Grillo sul suo blog dove in un post intitolato ''E' finito il tempo delle mele'' avverte: ''Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare''. Il leader del M5S scrive anche nel suo blog che solo qualche ''anima bella'' pensa di poter correggere ora il Porcellum. Poi ripete: ''E' necessario tornare immediatamente alle elezioni e poi, se governerà il M5S, cambiare in senso democratico la legge elettorale, farla approvare da un referendum e incardinarla in Costituzione. C'è forse qualche anima bella che crede di poterla cambiare con chi non ha mosso un dito in otto anni e che vorrebbe una Repubblica presidenziale con il Parlamento ridotto a uno stuoino?''.
''Gli italiani trattati come servi. Questi vanno cacciati a calci nel culo. Ogni voto, un calcio in culo''. Cosi' Beppe Grillo torna a suonare la chiamata alle armi del popolo Cinque Stelle dal suo blog. ''Il Sistema protegge sé stesso come una belva feroce. Non cede su nulla. Nessun taglio ai privilegi, dalle pensioni d'oro, ai finanziamenti elettorali''. C'e', afferma, ''l'indifferenza più completa verso la volontà popolare''intanto ....
Se da un lato c'è Guglielmo Epifani che continua ad annunciare che il Pd voterà a favore della decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, dall'altro lato della barricata trovi personaggi che non ti aspetti.
Come Pier Ferdinando Casini e Mario Monti. "La grazia? È una ipotesi che non troverei affatto scandalosa", ha dichiarato al Foglio l'ex premier.
Che poi ha aggiunto: "Non sfugge l'eccezionalità del caso Berlusconi, ma il punto è la sua condanna che non può certo essere cancellata dal Senato, neppure nei suoi altri effetti di legge che, lo ripeto, il Parlamento (e in buona misura gli stessi parlamentari che oggi dissentono) votarono nove mesi fa in piena consapevolezza. I casi eccezionali vanno casomai affrontati con provvedimenti d’eccezione, ad esempio la grazia, che non troverei affatto scandalosa, a differenza di Beppe Grillo, proprio per il ruolo che Berlusconi ha avuto".
"Ci vuole equilibrio. I professori Onida, Capotosti, D'Onofrio riflettono sulla possibilità che il Senato chieda un approfondimento alla Corte Costituzionale, non scartiamola a priori, uno Stato di diritto non prevede i saldi di fine stagione, ma dobbiamo essere consapevoli che questa non è una vicenda come le altre. Berlusconi non è un condannato qualsiasi, è un signore che nonostante le condanne giudiziarie continua a essere il leader di quasi metà del Paese", spiegava ieri Casini in merito alla legge Severino.
Tornando in casa democratica invece volano gli stracci. E l'unità si è già rotta da tempo. Infatti, ogni giorno spunta un nuovo esponente del Pd che apre al Cav e va contro la linea del segretario. "La Corte di Lussemburgo potrebbe essere interpellata perché dica se in base alla normativa europea, applicabile anche in Italia, la legge Severino dà luogo a pena, non retroattiva, o a un semplice effetto sulla condanna", ha dichiarato Luciano Violante. "Se esiste la possibilità di ricorrere alla corte di Strasburgo, non vedo come questa possibilità possa essere negata a Berlusconi. Deve poter utilizzare tutti gli strumenti a disposizione", gli ha fatto eco Giampaolo Galli. "Aspetto di sentire l’altra campana e di capire. Anche perché è la prima volta che questa legge viene applicata", ha affermato Giorgio Tonini.